28 novembre 2013

Collasso: quando mia nonna difese l'orto col fucile

Caro Diario,
Perché abbiamo venduto la fattoria bella e pronta che avevamo in Germania per ricominciare da zero in Canada? Per capirlo dobbiamo raccontare la storia di Nonna Lischen, la Vestfalica di ferro.

fattoria tedesca a Steinhagen, inizi del '900
Lischen era nata e cresciuta nella zona agricola di Steinhagen dove aveva sposato Willhelm, di professione capostazione. La loro era una vita dura ma dignitosa. Quando scoppió la seconda guerra mondiale tutto divenne piú difficile. Willhelm non fu chiamato al fronte immediatamente, visto che collaborava alla logistica. Ma, quando il fronte russo inizió a divorare intere divisioni, gli fu messo un fucile in mano e dovette partire.
Eliopoli, Nova Scotia Giugno 2011
La Nonna  si ritrovó  a gestire la fattoria di famiglia con due bambini e la suocera inferma a cui badare. Di giorno Lischen piantava patate e si occupava degli animali. Durante la notte girava armata di un vecchio fucile da caccia per sventare le incursioni dei cittadini affamati. Venivano a piedi dalla cittá di Bielefeld a 25 Km di distanza per razziare qualunque cosa fosse commestibile. Man mano che la situazione bellica peggiorava l'esercito inizió a requisire tutto: cibo, vestiti, preziosi. Molta gente spariva all'improvviso senza che se ne potesse parlare. Non si sapeva se fossero stati deportati, uccisi o semplicemente fuggiti.
 La popolazione civile era sempre piú disperata, le incursioni dei cittadini un incubo. Non sappiamo quante volte abbia dovuto sparare, fino alla sua morte si é sempre rifiutata di parlarne. Di certo furono tempi durissimi.
Benché avesse un campo Lischen faticava a mettere un paio di patate in tavola e spesso digiunava per dare da mangiare ai suoi figli. Willhelm non tornó mai piú. Fu preso prigioniero dai Russi e trasferito un campo di lavoro in Siberia. Annegó nella primavera del 1948 cercando di attraversare un fiume per portare cibo al campo che moriva di fame. L'incubo non finí con la guerra. I tedeschi cacciati dalla Prussia orientale iniziarono a sciamare nella zona. Si calcola che circa 70.000 rifugiati arrivarono nel giro di pochissimi mesi in lunghe carovane di gente che aveva perso tutto e moriva di fame.

La popolazione nella vicina cittá di Bielefeld si é triplicata dai tempi della  Guerra .
All'inizio della guerra mondiale a Steinhagen vivevano 3.896 persone, contadini per la maggior parte. Nel 2007, poco prima della nostra emigrazione, erano 19.938: professori, consulenti informatici e impiegati comunali. Tutta gente "civilizzata" che non sa come bardare un bue per arare e non ha mai munto una mucca. Persone che considerano le altre come un fastidio, che se cadi per terra per strada ti scavalcano. Per questo abbiamo venduto tutto e ci siamo spostati in un luogo con meno gente, meno civilizzata.
Eliopoli, giugno 2013
Sono sicuro che Nonna Lischen sarebbe d'accordo con noi.