Una guerra regionale che si espande fuori controllo é il rischio maggiore per il 2015.
Lo dicono i mega ricconi riuniti come ogni anno a Davos nel loro annuale rapporto.
Il rischio di Guerra interstatale é cresciuto enormemente nell'ultimo anno sia in termini di probabilitá che di impatto.
Da anni seguiamo con interesse questa analisi: é la prima volta in assoluto che i rischi geopolitici e sociali occupano i primi tre dei cinque posti della classifica.
Il collasso del prezzo del Petrolio, che sta su tutti i giornali, non sembra preoccupare gli ultrapotenti piú di tanto, i quali sembrano ammettere che i danni economici siano parte di una ben precisa strategia:
In a retreat from the prevailing logic of globalization that characterized the 1990s and early 2000s, today’s international environment is in large part marked by self-interested nation states trying to gain relative power over others, even at the expense of economic considerations.
Insieme alla guerra troviamo il fallimento della capacitá di governo della crisi al terzo posto e il cllasso di stati al quarto. Inutile sottolineare che tutto ció é collegato, come appare chiaramente nel prossimo diagramma.
ció accade in quanto diversi trend stanno ponendo il sistema socio-politico sotto enorme pressione. La quale, secondo gli analisti di Davos, genera "profonda Instabilitá Sociale e "Conflitto Interstatale"
Non solo la Guerra é il rischio piú probabile, ma il suo impatto sarebbe gigantesco, secondo solo alle "Armi di Distruzioni di Massa". Ma guarda un poco anche queste due appaiono collegate.
Il percorso verso la Guerra e le Rivolte é descritto in un diagramma che questo Corvide ha creato ben 7 anni fa. Ecco la versione aggiornata:
Il ruolo dei sistemi sociali nei collassi é anche il tema di un articolo pubblicato proprio oggi sul Blog di Ugo Bardi. L'articolo afferma che, in quando la complessitá sistemica raggiunge un certo livello di soglia vi sono solo due cose da fare: aumentare la resilienza o compiere un balzo quantico a un nuovo livello di complessitá.
È quanto questo Corvide propone da anni:
Con gli articoli della serie sull'Eliopoli Resilience Framework e con l'invito, fatto allo stesso Bardi, a osare intellettualmente visto che non abbiamo nulla da perdere.