Caro Professore Ugo Bardi,
di fronte alla prospettiva dei rischi esistenziali da Lei descritti dovremmo considerare ogni alternativa anche quelle "intellettualmente impossibili".
Existential risks are those that threaten the entire future of humanity. Many theories of value imply that even relatively small reductions in net existential risk have enormous expected value.
Da tempo seguo con interesse il Suo blog di cui condivido pienamente l'impostazione e i temi. Non potrebbe essere diversamente.
Ho iniziato a interessarmi di teoria dei sistemi applicata ai sistemi sociali durante i miei studi universitari, negli anni '90. La mia tesi di laurea verteva sull'uso dei "punti di leva" di Donella Meadow per cercare di deviare il corso disastroso nel quale ci troviamo. La tesi fu mal ricevuta e la mia carriera accademica stroncata sul nascere. Il che, dopo una serie di vicissitudini, mi ha portato a vivere off grid in Canada, posizione dalla quale osservo il collasso e continuo a chiedermi cosa si possa fare.
Dalla mia tesi sono passati 25 anni, il trend é ormai innegabile. Le mega tempeste dovute al cambiamento climatico, la crisi economica permanente, le guerre per accaparrarsi le ultime risorse, i governi che si preparano a reprimere le rivolte. Tutto ampiamente previsto. Eppure l'opinione pubblica, sapientemente manipolata, continua a ignorare il problema. D'altro canto nessuno ascolta con piacere di un futuro in cui il crollo della civiltá come la conosciamo é sicuro e l'estinzione della stessa razza umana probabile.
Eppure il ragionamento é impeccabile e si puó spiegare "auf einen Bierdeckel ", come dicono i tedeschi. Un pesce non puó divenire piú grande del suo acquario e sopravvivere. Lo puó comprendere chiunque che il nostro pianeta é finito e che é l'unico che abbiamo a disposizione. Semplice chiaro e inequivocabile.
E se non lo fosse?
L'intellettuale dovrebbe fare di meglio che rimanere prigioniero dei suoi stessi dogmi. Di fronte a un rischio esistenziale anche le soluzioni piú improbabili dovrebbero essere considerate.
Dove guardare per la Soluzione
Per salvare il pesce divenuto troppo grasso senza ucciderlo occorre travasarlo in un acquario piú grande. Fuor di metafora, se avessimo a disposizione un ambiente piú grande del semplice pianeta terra tutti i calcoli dovrebbero essere rifatti. Il sistema Solare? non sarebbe male! La Galassia? Ancora meglio. Peccato che é impossibile: non disponiamo di questa tecnologia.
Oppure no?
Da oltre settanta anni siamo confrontati con il fenomeno degli oggetti volanti non identificati, gli UFO (cfr Richard Dolan). Questi oggetti si muovono sotto controllo intelligente e non usano di certo il Diesel per volare (cfr Jaques Vallé).
Negli ultimi 30 anni, poi, sono emerse decine di testimonianze qualificate sul come il funzionamento di questi veicoli sia stato da noi compreso e riprodotto (Alien Reproduction Vehicle). Quella di questo video é solo una di tante.
I dogmi sono l'oppio dei popoli
Caro professore, se ha avuto la pazienza di leggere fin qui, invece che chiudere questa pagina all'apparire della parola UFO saluto il Suo coraggio. Mentre siamo tutti bravi a puntare il dito sulle cecitá altrui è raro che una persona di cultura formata sia aperto a un cambio di paradigma (cfr. Thomas S. Kuhn ). L'esistenza di una tecnologia come quella descritta in dettaglio nel video é di importanza cosí enorme da meritare la nostra piena attenzione. Il "Return of Investment" per questo coraggio intellettuale é troppo grande per essere ignorato. Parafrasando Marx concludo con:
Intellettuali di tutto il mondo unitevi, non avete nulla da perdere se non le vostre catene. Quelle mentali, si intende.