I benefici ed i postumi di questi
tre giorni iniziano a farsi vedere e sentire, così come le
soddisfazioni per i risultati ottenuti e le piccole ansie per i
giorni che saranno a venire ma su queste ultime il mio pensiero si
sofferma molto poco perché ogni giorno è un avventura da vivere con
attenzione e gioia.
Oggi è ferragosto, un giorno
speciale passato in una cornice tipicamente familiare con delle
consegne da portare a termine che probabilmente poco s’incastrano
con le usanze tipiche legate a questa festività; complicato dover
tradurre tutte le sensazioni che sono state vissute oggi dal
sottoscritto: forza, decisione, gioia, coraggio, risveglio; credo di
poter dare solo questi indizi che mi riprometto di analizzare più in
avanti.
E dunque, alla fine, ci sono
riuscito; sono riuscito a mantenere sveglio il senso della fame
nonostante la tavola lucunianamente imbandita, a ritagliarmi degli
angoli di pace e solitudine dove meditare in mezzo alla bolgia
familiare e a trovare la forza ed il coraggio di chiamare quelle
persone a cui da tempo non rivelo i miei reali sentimenti di affetto
( su tre tentativi solo uno riuscito ahimè, e tra i due falliti una
persona a cui tenevo tantissimo di rivolgere tale pensiero), ad
accettare i miei limiti attuali nell’eseguire il saluto al sole, a
lavorare dentro e fuori il mio rifugio.
Ogni cosa si svolge in un tempo ed
uno spazio, qualunque esso sia. Imparare a riconoscere quando un
esperienza finisce e prendere congedo da essa significa prepararsi ad
affrontare una nuova esperienza consci di aver chiuso nel modo più
dignitoso possibile con quella di prima. Il cammino di suo raccoglie
sedimenti che appesantiscono passo dopo passo, inutile e deleterio
portare con se cose che sono solo un fardello che andrà ad
aggiungersi all’altro a venire.
Sono soddisfatto di questo giorno, e
sono certo che quello di domani andrà altrettanto meglio; il senso
di fame e di vuoto iniziano a diventare una apprezzata compagnia che
mi porta a concentrare meglio le mie energie e pare acuire
maggiormente le mie percezioni; non provo alcun sentimento verso
questa sensazione che accetto serenamente come compagnia del mio fare
quotidiano. Inizio invece a comprendere la forza di volontà
incrollabile di chi soffre di anoressia, rendendomi conto che lo
squilibrio in una determinata cosa nasce solo quando il nocchiero si
lascia trascinare dalla nuova rotta da poco scoperta rinunciando a
riprendere il controllo della nave. Alla fine perde se stesso e
diventa quella rotta tralasciando che è solo una delle tante,
probabilmente felice… di sentirsi così felice di non doverne
batterne altre.
Per rimanere in tema, rimiro il
mare oggi mentre conduco a termine gli esercizi spirituali e
conseguentemente m’impratichisco meglio della tecnica del rifugio.
Mi trovo in mezzo agli scogli in una zona relativamente assolata ma
in cui mi posso concedere di abbassare la guardia. Nonostante rilevi
degli apprezzabili miglioramenti dalla volta scorsa, mi rendo conto
che stare qui non mi rende del tutto sereno, probabilmente è perché
non ho preso ancora confidenza con il posto.
“Tutta l’esistenza è
uno”…..come vibrava oggi…come era melodioso….solo per tre
minuti…soltanto per tre minuti?...poco, troppo poco.
QUARTO GIORNO
Quarto giorno; abbiamo perso il
legame ed è tempo di ristabilirlo riallacciandosi un po alla volta,
passo dopo passo, alla radice.
Sono fisicamente stanco, ma non
demordo ne intendo fare al momento uso di maca. Voglio attingere alle
mie energie piu nascoste e usarle per sostenermi durante questa
giornata senza cercare aiuti esterni, non per questo arroccarmi in un
eburnea torre di superbia. Quando riterrò che sia il momento
opportuno, mi avvarrò degli aiuti; per adesso vado bene così e a
parte l’arnica e qualche goccia di acero rosso non sento il
bisogno di cercare altro.
Sono solo passati 4 giorni, e i
risultati si vedono in maniera eclatante; tutti mi guardano straniti
chiedendomi:” Ma dove hai messo la pancia”? E si, perché anche
se non mi sono pesato, ho perso gonfiore addominale ed il mio ventre
è ritornato piatto. Ancora sono lontano dalla mia forma fisica
ottimale, ma gli sguardi di perplessità di chi mi sta intorno si
sono trasformati in sguardi di ammirazione e la cosa mi ha colpito e
non poco, voglio dire, sono solo passati 4 giorni con oggi..eppure è
vero, ed il risultato è visibile siori, non c’è trucco non c’è
inganno: ventre piatto con poca tonicità addominale. A questa
provvederemo quanto prima.
Ci sono però delle cose che non
vanno secondo me, e che solo il tempo e la perseveranza potranno
migliorare, come per esempio un esecuzione pulita del “Saluto al
Sole”, di cui alcune posizioni mi sono quasi precluse se eseguite
come si deve. Non mi scoraggio, si va avanti.
La meditazione di oggi è andata
benissimo così come buona parte dell’aspetto spirituale di questo
giorno, ma la creazione di immagini mentali mi distrugge e mi
deprime, ho delle serie difficoltà. Una volta ero maestro nella
realizzazione di costrutti mentali, riuscivo a dare loro con
semplicità stabilità e solidità, ora non capisco il perché di
tutta questa fatica con alla fine così scarsi risultati.
Prima ho preso congedo dalle mie
cose, poi ho preso congedo dalle persone, oggi mi congedo da una
buona parte dei miei desideri. E’ difficile desiderare 22 due cose,
io al massimo ne desidero 5, ed alla fine, solo tre di queste sono
state risparmiate dal falcetto della discriminazione.
Ho riletto le pagine del diario, ed
è stata una grande emozione ripercorre il mio ancora piccolo
cammino. Mi spiace per i molti errori di forma ma lungi dal credere
che riesca a scriverle in santa pace a lume di una candela seduto sul
mio banco da lavoro, la realtà è piuttosto complicata da spiegare.
Mi ripropongo di rivederle a fine lavoro per renderle il più
corrette possibile.
- Riguardo alla lista dei ventidue desideri, se devo essere sincero si sarfebbe potuta benissimo concludere al decimo, gli altri ho notato che sono solo delle forzature, ed alla fine ecco i tre: Tanti soldi
- Muovermi consapevolmente nel mondo onirico
3)L’ordo solis nel suo massimo
splendore
QUINTO GIORNO
Quinto giorno. Doveva essere
probabilmente uno tra i più semplici, almeno dal mio punto di vista,
ed invece è stato decisamente complesso da gestire. Il riposo l’ho
dovuto cercare forzatamente dato che ogni giorno, soprattutto con una
bambina, ci sono sempre un sacco di cose da fare, oltretutto sono
capitate un paio di cose spiacevoli che non hanno reso facile il
tutto. Non sono soddisfatto di come ho superato questa giornata, ma
quanto meno ho capito quanto sia importante riuscire a tagliarsi
degli spazi per me stesso, spazzi miei e soltanto miei in cui posso
mettere a fuoco le esperienze lontane e vicine per potermi preparare
ad affrontare con maggior maturità quelle a venire. Il momento più
piacevole è stato sicuramente quando mi sono immerso dentro la vasca
da bagno; li ho riscoperto cosa significa ritornare in contatto con
il proprio corpo e dialogare con esso, prendersene cura. Ecco, questo
giorno doveva essere un giorno in cui ci si prende cura di se stessi
a mio parere. Non posso dire di non aver fatto ciò, ma dentro di me
so che potevo fare sicuramente meglio; non sono riuscito ad
immergermi completamente in questa giornata che era sicuramente tra
le più totalizzanti di quelle trascorse fino ad ora.
Riuscito a rilassarmi senza troppa
fatica, ma la costruzione del rifugio procede lentamente, mi stanco
molto rapidamente mentre cerco di edificare strutture, aree e così
via; eppure sono stato per molto tempo un apprezzato Dungeon Master,
costruire mondi e posti per me non è una novità e non è neanche
nulla di così complicato, allora perché? Perché questa difficoltà?
Questo attrito?
Credo che fondamentalmente sia
dovuto al fatto che oramai sono un padre con famiglia e
responsabilità, e questo genera pensieri su pensieri, ansie su ansie
che anche se non voglio ammettere esistono e si stratificano sul mio
inconscio. Probabbilmente è in quell’area che opero e che invece
dovrebbe essere veramente sgomberata da tutto ciò.
Questo apre un'altra questione,
ossia che gli esercizi atti a rilassarsi e a facilitare la
costruzione delle immagini non sono stati realmente recepiti da me.
Funzionano se decontestualizzata e non finalizzati, ma se non
facilitano il lavoro seguente, allora significa che non sono fatti
nel modo giusto. Chiederò consiglio.