gli analisti che lavorano per i potenti hanno identificato le migrazioni di massa come il pi'u grande rischio per i prossimi 18 mesi. Al secondo posto, molto distanziato, il collasso statale, seguito dalle guerre. Seguono la disoccupazione e il fallimento statale. Se pensiamo a come questi cinque siano interconnessi c'e' poco da stare allegri.In particolare l'instabilita' sociale porta alle migrazioni di massa che creano instabilita' nei paesi destinatari.
Il crescente nazionalismo porta con se tutta una nuova categoria di rischi, occorre tenerlo presente quando lo si propone.
Per i prossimi 10 anni, invece, gli aspetti ecologici occupano l'attenzione dei potenti: mancanza di acqua, cambiamento climatico, tempeste estreme e mancanza di cibo producono a profonda instabilita' sociale.
Da un punto di vista probabilistico le migrazioni e le catastrofi ambientali ci colpiranno piu' frequentemente mentre il fallimento delle politiche di mitigazione del cambiamento climatico e le armi di distruzione di massa sono i rischi con il maggiore impatto.