31 marzo 2019

VENEZUE/LA'-VENEZUE/LI'


Cosa sta succedendo in Venezuela veramente? Dal Centro America riceviamo, e pubblichiamo con  gratitudine, questa analisi della situazione attuale nella regione e di come essa si sia evoluta negli ultimi 30 anni. Un Italiano che, cercando una vita fuori dai confini patrii, si trova in un paese profondamente cambiato dopo 30 anni. Potete contattare l'autore attraverso il suo sito http://www.ecoarca-hardfishing.it


Purtroppo"opinare"del Venezuela in questo momento e' necessario oltre che di"moda".
purtroppo... perche' lo spirito che mi ritrovo nel cercare di analizzare la situazione del Venezuela e' di repulsione e schifo.


Repulsione e schifo prodotti non tanto dai fatti concreti accaduti e/o in divenire in quanto, in tanti anni di vita ormai ne ho viste (per fortuna mai direttamente in prima persona) di"ogni":
Macelli, massacri, stragi, genocidi, pulizie etniche, esecuzioni sommarie e non, assassini, mutilazioni, violenze e torture a sfondo sessuale e non, spietatezza e profonda  sindrome di insanita' mentale.
Tutto questo normalizzato, e tacitamente accettato,  col termine semplice di "guerra".
Il tempo di guerra e' il tempo in cui i peggiori crimini contro la coscienza e la vita dell'altro diventano, quando funzionali al potere del vincitore, occasione di vanto sociale e/o nazionale o corporativo.
Nelle scuole, ai bambini e ai giovani viene insegnata la naturalezza e  necessita' della guerra: come se fosse una"super-imposizione cosmica"che serve alla selezione (in senso Darwinistico) della specie umana [E probabilmente e' esattamente questa la sua funzione NdC] e la soluzione, o almeno il superamento, dei problemi economici del momento.

In altre parole si giustifica una pesantissima situazione di patologia mentale con le ragioni stesse che questa situazione ha generato e da cui e' stata generata. In una sorte di paradosso senza soluzione possibile.
Infatti e' ragionevole sostenere che la guerra e' la continuazione della politica con altri mezzi.

Ma dall'infinita ipocrisia, malafede, propaganda, falsita' che ammorbano - lasciando senza fiato - la questione: un fetore nauseabondo e insopportabile!  

IL VENEZUELA SI RIVELA SEMPRE PIU' COME LA BATTAGLIA CRUCIALE DELL'IMPERO MORENTE!
Questa e' la mia insignificante opinione!....Perche'?
Se l'impero non riuscira' ad imporsi in un qualunque modo in Venezuela, questo sara' il chiodo fondamentale della bara del suo feretro.
e questo l'impero lo sa! Se non potra' con il povero e debole Venezuela nel suo cortile di casa e nella sua piu' piena "zona di influenza"si dimostrerebbe  senza alcun dubbio la sua manifesta impotenza di fronte al mondo, in un momento in cui cerca di imporsi con esattamente il contrario (in puro stile mafioso). Con una brutale politica di minaccia, ricatto, terrore e sciacallaggio di tutti coloro che non si schierano uniformemente e incondizionalmente al suo servizio.
Dopo la Siria, l'Afganistan, l'Iraq  -guerre che possono considerarsi perse politicamente, economicamente ed infine anche militarmente ,in quanto sostanzialmente hanno fallito gran parte degli obiettivi tattici e,cosa piu' grave, fallito anche quelli strategici che non fossero la mera balcanizzazione dei territori interessati- il Venezuela, almeno simbolicamente, diventa molto piu' importante di quello che fu il Vietnam.
  • Se queste supposizioni analitiche sono corrette  possiamo solo aspettarci il peggio: in primis per la povera nazione Bolivariana.
  • Ma se l'Eurasia Russo-Cina decidera' di aprire un fronte lontano dalle sue frontiere terrestri (cosa che al momento sembrerebbe) allora l'insignificante piccolo Venezuela potrebbe essere il detonatore di un incendio non piu' controllabile!
  • l'America Latina e' una prateria secca ed arida -a livello popolare profondamente psicologico e storicamente anti Yankee/Gringo, con molti,"troppi" conti da regolare- che potrebbe facilmente, con venti favorevoli, ardere dalla Patagonia al Messico, e le fiamme potrebbero giungere fino a lambire il muro di Trump.
Comunque sara',questa vicenda cambiera' le cose in tutto il continente americano in un modo o in un altro!

LA MIA PERSONALE ESPERIENZA DI 30 DI VITA IN UN PAESE DELL'AMERICA LATINA


Il paese che mi accolse e ospito' alla fine degli anni 80, primi anni 90 [...si chiama Costa Rica NdC].
Erano gli anni del muro di Berlino, della Perestroika, di mani pulite, della caduta dell'URSS e della fine della prima repubblica.
Gli anni delle monetine buttate sul Craxi ladro, ma anche quelli della prima guerra del golfo e dei preliminari alla guerra alla Yugoslavia. Anni di profondi e devastanti cambiamenti ma anche di grandi speranze (dopo Bush...Clinton, dopo Breznev....Gorbachev).
Speranze.
Ma non per me,  che vedevo quello che stava realmente accadendo nel mio mondo del lavoro, che vedevo come le vere aspettative di un"altro mondo possibile" diventavano ogni giorno sempre piu' impossibili.
Tempo di andarsene, tempo per rendere possibile un altro mondo possibile. Almeno per me se non per l'ambiente e l'insieme affettivo/relazionale umano in cui ero immerso!

Questo paese mi accolse come un sogno. Era collocato in un altro spazio,soprattutto in un altro tempo. 
In un tempo arcaico, antico, magico.
Quasi antecedente ai tempi della mia nascita, negli anni 50, non tanto a livello tecnologico ma soprattutto a livello psicologico.
Il tempo scorreva in modo diverso, molto piu' lento, molto piu' intenso. 
La vita era meno comoda,  piu' difficile, ma proprio per questo la popolazione -quasi nella sua interezza -era incredibilmente solidale, cordiale, socievole, amabile ed aperta anche e soprattutto verso il diverso e lo straniero. 
Il paese era diviso in due parti nettamente distinte:la grande metropoli ed il resto giungla, natura lussureggiante, profondamente viva ancora in grado di rimarginare e curare rapidamente le ferite che l'uomo -soprattutto le grandi compagnie frutticole anglo-sioniste- continuava ad infliggere continuamente .

Oggi sono passati quasi trentanni: l'impero comanda completamente ed in forma quasi diretta il paese.
Questo paese era un po' come l'Italia della prima repubblica, in un qualche modo un paese di
frontiera.
La prima volta che sbarcai all'aeroporto di S. Jose' [San José è la capitale e città più grande della Costa Rica NdC], la prima cosa che vidi sulla grande parete interna dell'aeroporto fu un immenso e magnifico murales in puro stile neo realista.
Stile che si ripeteva in quasi tutti i - pochi - monumenti della citta'.
Ero evidentemente approdato in una nazione terzomondista non allineata di fede socialista. Non vi erano che pochissimi uniformati ed un caos caldo ed avvolgente permeava tutto..Ma al fine si trattava di un caos ordinato e tutto funzionava per il meglio.
Quindi ne trassi l'impressione (poi confermata col tempo) che mi trovavo in un paese libero dove l'iniziativa privata e la soggettivita' erano sacre.
il meglio dell'occidente ed il meglio d'oriente.
una societa' multirazziale aperta e non discriminante se non - come scoprii in seguito - con le sue componenti piu' povere e deboli, come le etnie indios e meticce, ma comunque non piu' di tanto.
Le condizioni economiche erano tali che, come lavoratore italiano ancora giovane, grazie ai risparmi, ai fondi famigliari e aiuti genitoriali,   potevo comprare casa.
Cosa mai stata possibile, se non con un mutuo capestro e conseguente ipoteca di molti anni di vita futura in patria.
Ma non solo.
Inventarmi e cominciare una nuova attivita', sostenibile economicamente, a livello imprenditoriale. 
Ed infine, la cosa piu' importante di tutte, fare la vita che avevo sempre sognato: pesca sportiva e non, sub, escursioni in mare e nella giungla e vita con gli animali.
Il tutto senza fare un solo debito!

Oggi sono passati quasi 30 anni.: cosa e'cambiato? e come?
A parte il fatto che sono diventato vecchio.....e' cambiato quasi tutto,  e profondamente.
La vita per il ceto medio e' diventata carissima 
per esempio anche se mangiare all'italiana e' sempre risultato caro,adesso costa mediamente dalle 2 alle 3 volte e piu' dello stesso costo in euro in Italia .
questo grazie anche alle politiche "di libero mercato" imperiali, che consistono sostanzialmente nel monopolizzare tute le catene di supermercati (Wall Mart) ed espellere o rendere nei prezzi proibitivi tutti i prodotti concorrenziali che non siano cibo spazzatura gringo o di  multinazionali (preferibilmente gringas).
La stessa cosa esattamente si puo' dire per i tutti i prodotti a bassa tecnologia (lampadine, pompe, elettrodomestici, vendite di ferramenta ecc) dove l'obsolescenza programmata,o anche solo difetti di produzione e cattiva - se non pessima - qualita',  la fanno da padrone senza,o quasi,possibile alternativa- e non esiste garanzia che conti! - e nella maggioranza dei casi venduti a carissimo prezzo senza concorrenzialita' possibile. 
Quello che una volta era una carenza strutturale dei servizi (dovuta alla scarsita' di risorse finanziarie e arretratezza tecnologica) comunque accessibili a bassi costi a tutta la popolazione,oggi si e' trasformata in disfunzione programmata, privatizzazione intera o parziale degli enti preposti e costi sempre piu' elevati.
Per esperienza diretta posso affermare che elettricita' e acqua nonche' telefono fisso stanno funzionando progressivamente sempre peggio in una funzione inversamente proporzionale al costo. In forma analoga si puo' dire lo stesso dei servizi sanitari, burocratici, trasporti.
A proposito di trasporti il paese si e' fortemente indebitato con il BID (Banco Interamericano Desarollo) per costruire una superstrada (almeno una parte) in cemento ad una cifra stratosferica,  il cui unico e vero scopo (naturalmente ben celato) e' quello di permettere ai pesanti mezzi corazzati dell'impero di poter giungere velocemente ed in forma sicura le frontiere di quello che e' il prossimo (cosa per altro gia' pubblicamente dichiarata) obiettivo nel risiko imperiale in America Centrale [Probabilmente il Nicaragua da Panama. Recentemente Bolton ha chiama Cubato, Venezuela e Nicaragua la 'Troika della Tyrannia' NdC].

Ma il peggio davvero non e' questo: il peggio e' stata la metamorfosi che i"tempi neoliberisti" hanno
imposto alla popolazione, che, nella grande megalopoli, si e' trasformata quasi nella vittima di un girone infernale, con aree in cui e' meglio neanche avvicinarsi.
Che siano dei reietti piu' reietti o che siano dei ricchi piu' ricchi, protetti da guardie armate dietro alti muri con sbarre e controlli all'entrata e telecamere ovunque, il resto e' un limbo caotico  dove, sebbene quasi nessuno faccia la fame, assomiglia piu' ad un girone infernale che ad un centro urbano civilizzato. 
ma fuori non siamo da meno, nella maggioranza dei casi -per fortuna non nella totalita'- si avverte un'estraneita' quando non proprio ostilita', di una popolazione che si ritrova ossessionata per "buscarse la vida"che significa sostanzialmente trovare i soldi per la ricarica del cellulare o per pagare SKY a fine mese.
Cosi', chi era placido e tranquillo, oggi e' schizzato, frenetico; chi disponeva della "pura vida",
oggi la pura vida se la sniffa per avere ancora piu'"pura vida".
Non che 30 anni fa fosse tutto idilliaco e meraviglioso, no! anzi......era pieno di borrachos y ladrones, come no! Ma la nota vitale di fondo era profondamente diversa...
era... molto, molto piu' umana!
Sullo scempio della natura in questo scritto non diro' altro perche' il tema andrebbe trattato accuratamente a parte e sarebbe un discorso lungo e spinoso.

INFINE FACCIAMO UN SALTO "DI SOPRA"

Questa e' la prateria arida e secca pronta a mio avviso ad ardere di tutta l'America latina se qualcuno appicchera' il fuoco  -cosa che tra l'altro qualcuno si perita di fare da queste parti nei tempi secchi del verano tutti gli anni, tanto che in questo preciso momento ho il fuoco che incendia il bosco a sole poche centinaia di metri da casa, ma non mi preoccupo: qua e' routine. - e sorgeranno i necessari venti dell'est ad alimentarlo! Spero proprio di avere torto......anzi torto marcio!
Chi davvero potrebbe essere interessato a questo grande barbecue?
L'impero e la sua imbecillita'?
gli opponenti Cinorussi o Russocini?
Gli anglosionisti? Gli Europei? 
Maduro ed il Bolivarismo? Cuba? L'Iran? Il Califfato? La Colombia?Bolsonaro e le prugne secche?
Oppure il mandriano (Cow Boy)sconosciuto, che deve ridurre il numero eccessivo dei suoi armenti senza correre troppo il rischio di dar fuoco a tutta la stalla?
Purtroppo,  a parte l'Imbecillita' (ma anche questa ha dei limiti) l'unica risposta che puo', a mio avviso avere un senso, e' l'ultima proposta.

Che pericolo davvero rappresenta il Venezuela socialista y Bolivariano per l'impero?
un pericolo cosi' grande, o una necessita' tanto impellente da rischiare fino al conflitto aperto e mondiale? 
...e se si cerca il pretesto giusto allora perche' non usare  l'Ucraina, che e' gia' li, pronta ai confini col nemico. Ed in piu' ha anche il notevole vantaggio oltre a quello di non essere in casa propria anche quello di coinvolgere direttamente e mettere in ginocchio il competitore Eurozona?
In questa situazione sembra proprio che l'impero verso il Venezuela non disponga piu' di opzioni
palliative, le vere scelte adesso le deve fare l'est.
e credo proprio non possa abbozzare (come si suol dire). se cosi' sara'"requiem"per l'impero sperando sempre che non sia un requiem... totale.