02 giugno 2013

Abduction e mondi invisibili


Caro Diario,
pubblichiamo un'altra referenza usata in Apocalisse Aliena. Si tratta di un articolo critico sulle natura dei rapimenti Alieni.
Noi non condividiamo le conclusioni di Doria e nel libro spieghiamo il perché.

Il presente articolo sul fenomeno conosciuto come “abductions”, o “rapimenti alieni”, non ha la pretesa di essere un sostitutivo o addirittura un’operazione di “debunking” delle attuali teorie e ricerche esistenti, semmai l’intento reale ha uno scopo più che altro integrativo, poiché molte informazioni inerenti questo fenomeno sono state ovviate per una ragione o per un’altra; mentre invece, almeno per il sottoscritto, posseggono una base solida e concreta per capire meglio l’origine di questo fenomeno, il quale appare essere di tutt’altra origine. La motivazione che mi ha spinto a scriverne è determinata da alcuni eventi accaduti nel 2009 che potremmo definire “anomali”, i quali mi hanno portato per un certo periodo a condividere, anche se non in toto, la tesi sostenuta dal Prof. Corrado Malanga; tesi che al momento in cui vi scrivo non condivido nel modo più assoluto.
Di Andrea Doria


I TEST
Da svariati anni, tra le varia cose di cui mi occupo, eseguo dei test e degli esperimenti nel campo delle frequenze sonore, nel tentativo di osservare e, nei limiti del possibile, rilevare dei cambiamenti nell’umore di alcuni volontari dopo essere stati sottoposti ad una serie di toni sonori prestabiliti. Il metodo di per se è relativamente semplice e anche se si tratta di un’indagine a tutti gli effetti empirica, poiché esprime l’osservazione di un fenomeno durante una o più sessioni di sperimentazione seguendo un metodo specifico, per il momento non possiede ancora alcun valore scientifico; pertanto vi invito a raccoglierla come una pura e semplice esperienza di lavoro.
La modalità con la quale questi esperimenti vengono eseguiti si esplica come segue: dopo aver fatto accomodare un volontario su di un lettino e dopo averlo condotto ad uno stato di rilassamento più o meno profondo, per mezzo di una colonna sonora studiata appositamente, eseguo una semplice scala di 12 toni che vanno dai 11.5 Hz sino ai 128 Hz, per un periodo massimo di 8 secondi di riproduzione per ciascun tono. Successivamente, a caldo, domando al volontario quali siano le sue reali sensazioni ed emozioni in merito, invitandolo a descrivermi in dettaglio e con parole sue tutte quelle micro variazioni corporali che normalmente, ad uno stato maggiormente sveglio e cosciente, è più difficile di percepire. Le testimonianze che emergono tra tutti i casi sinora indagati, 32 in totale, suddivisi tra 15 uomini e 17 donne, riportano interessanti e dettagliate similitudini nelle descrizioni che lasciano ben sperare per una futura e più precisa indagine.
Il pomeriggio del 12 Marzo 2009, ospito nel nostro centro una donna sana di 35 anni, il cui nome per sua esplicita richiesta rimarrà anonimo in questo articolo ma che per comodità narrativa chiamerò il volontario A-12 con il nome di “Barbara”. Domando quindi a Barbara di sdraiarsi sul lettino e di mettersi a proprio agio. Dopo qualche breve suggerimento e scambio di idee circa la procedura metto appunto Barbara tra le mani di una colonna sonora la quale fa da sfondo ad una semplice visualizzazione il cui soggetto viene scelto dal volontario. Dopo aver monitorato sin dall’inizio della sessione le sue onde cerebrali e aver constatato un abbassamento graduale delle onde Beta al minuto 11 della colonna sonora, incomincio l’esecuzione di questi dodici toni. Specifico che la riproduzione di questi toni non possiede un ordine preciso prestabilito. Lascio che sia il computer, in base a una casualità calcolata per mezzo di un algoritmo a scegliere quale tono eseguire e quale saltare. In questo modo l’esecuzione dei dodici toni non è mai identica alla precedente sessione; è quindi sempre diversa e unica per ogni volontario. Questo metodo mi serve per verificare l’ipotesi che le frequenze sonore riprodotte con un ordine specifico abbiano una diversa influenza nel volontario rispetto a quelle riprodotte con un ordine causale. Dopo aver terminato la sessione, eseguo le solite domande di rito, ma con Barbara mi accorgo immediatamente che qualcosa che non torna.
-Descrivimi ora come ti senti.
-Che vuol dire? (mi risponde Barbara. Gli occhi sono ancora chiusi nonostante le abbia chiesto di riaprirli)
-Vuol dire che devi semplicemente dirmi come ti senti adesso.
-Non… Non capisco cosa vuol dire. (Barbara balbetta un po’. Sembra stranamente confusa.)
Mi parve subito chiaro che mi trovavo di fronte a ciò che il Prof. Malanga aveva già ampliamente riportato durante lo studio dei suoi casi, con una piccola ma significante differenza: lui usa l’ipnosi e la PNL (programmazione neurolinguistica), io nessuna delle due; e Barbara, come scoprirò in una conversazione avvenuta in un secondo momento, non aveva mai letto i libri di Malanga, nè mai visto una sua conferenza, nè aveva mai parlato o anche solo avuto coscienza di essere stata addotta da una “razza aliena”. Inoltre, nessuno dei miei volontari era mai andato così in profondità in precedenza, e lo scopo del mio studio era totalmente diverso da quello di cercare gli “alieni”. Con il sistema di proiezione del suono, chi funge da inquirente (e in questo caso io), non ha alcun modo di influenzare il soggetto a dare delle risposte programmate, e da parte mia non c’è stata alcuna induzione volta ad influenzare la volontà del soggetto, se non l’uso di una particolare frequenza sonora specifica che non è costante nel tempo, ma variabile in proporzione di qualche piccolo punto percentuale. Inoltre, secondo il padre della moderna ipnosi Milton Erickson, sarebbe comunque impossibile influenzare e forzare la volontà di un soggetto. Chiaramente, io non posso confutare questa tesi, poiché non ho mai eseguito esperimenti a riguardo, ma era chiaro che Barbara, nonostante tutti gli accorgimenti presi per evitarlo, era entrata comunque in uno stato d’ipnosi molto profonda e marcata. Così, dopo aver letto delle esperienze del Prof. Malanga decido di tentare con qualche domanda più azzardata; domande che il Professore nelle sue ricerche definisce appunto “di controllo”.
-Chi sei tu?, mentre le domando ciò attivo un dittafono per registrare quella conversazione così inusuale.
-Noi siamo.
-Guardati il corpo. Descrivimelo.
-Noi non abbiamo corpo.
-Quanti anni hai?
-Non capiamo cosa vuol dire.
-Conosci allora da quanto tempo sei?
-Da sempre!
 (Il viso di Barbara sorride e si distende)
A questo punto, verificato ulteriormente che si stava trattando di una situazione analoga come quelle riportate dal Prof. Malanga, decido di spingere l’acceleratore e di passare quindi immediatamente a porre delle domande meno spicciole e più complesse, così le chiedo:
-Sei quella cosa che noi sulla terra definiamo Anima?
-mmmmh… Noi siamo il collante tra lo Spirito e la Materia.
-Potremmo dire che sei la Coscienza? (Barbara sorride compiaciuta e scuote il capo in segno di approvazione)
-Anche!
A questo punto pongo una domanda circa una questione che mi frulla in testa da molto tempo…
-La Coscienza è quindi una cosa fisica?
…e la risposta, sebbene di norma cerchi di rimanere assolutamente impassibile a livello emotivo, mi ha raggelato il sangue per qualche secondo:
-Anche.
Perciò, secondo questa “fonte”, che gli scienziati tedeschi Grazyna Fosar e Franz Buldorf (gli autori del libro “L’intelligenza in rete nascosta nel DNA”) definirebbero più propriamente il frutto di una “ipercomunicazione”, la cui credibilità, specifico, non può affatto essere dimostrata, la Coscienza sarebbe ANCHE un oggetto fisico, e tutto ciò che è fisico, è in qualche modo influenzabile sotto molti aspetti. Il resto della conversazione lo tengo per uno studio più dettagliato poiché il mio scopo in questo momento non è sorprendere ma capire, oppure suggerire una via d’indagine che sia più mirata. E’ doveroso precisare che successivamente il Prof. Malanga ha avuto modo di incontrare la persona in questione e posso testimoniare la sua professionalità e competenza nella gestione della situazione.
Di solito è difficile (ma non impossibile) che una persona si lasci andare così in profondità con l’utilizzo delle frequenze, tanto da entrare in “ipercomunicazione” dopo soli 11 minuti di ascolto, poiché come specificavo prima, nessuna induzione ipnotica viene eseguita sul soggetto. Anzi, la visualizzazione che compie la persona accompagnata dalla colonna sonora, descrive più semplicemente un luogo della natura particolarmente attraente, un luogo che la persona sceglie di visualizzare in base ai suoi gusti ed esigenze, e mai viene suggerito dal sottoscritto. Come facevo dunque ad essermi trovato di fronte a un caso come quelli descritti dal Prof. Malanga, senza usare la tecnica del Prof. Malanga? Che questi fenomeni di “ipercomunicazione” si verifichino anche in assenza di un operatore che guidi il soggetto ad entrare a quel livello d’ipnosi? Sebbene questo mio piccolo esperimento sembri in qualche modo confermare in gran parte il lavoro di Corrado Malanga, visto che durante una sessione assai diversa da quanto esegue il Professore si è verificata comunque la medesima condizione, personalmente sono ancora restio a dare delle valutazioni che siano definitive. L’argomento è quanto mai vasto e controverso, e spesso non tutti i dati risultanti da altre ricerche condotte in merito vengono riportati nella loro interezza. Per esempio, mi verrebbe da domandare, come mai sulle persone che dichiarano di aver avuto esperienze di rapimenti alieni, non sono mai stati eseguiti degli esami specifici volti a rinvenire nel loro sangue la presenza di una determinata molecola chiamata DMT (N-N dimetiltriptamina), ossia: il più potente allucinogeno presente sulla faccia della terra? Ma prima che i diretti interessati possano ‘scaldarsi’ per questa domanda che potrebbe apparire loro come una ‘provocazione’, abbiano la forza di bypassare il giudizio e il rigetto per un istante e arrivare sino in fondo a questo articolo, e scopriranno che in realtà, qualcosa “di più”, esiste davvero e che ‘allucinati’ non lo sono poi così tanto.
LA RICERCA DI RICK STRASSMAN M.D

Rick Strassman, MD
Nel suo controverso libro DMT: La Molecola dello Spirito, il Dr. Rick Strassman riporta con dovizia di dettagli un’affascinante ricerca durata cinque anni che ha coinvolto ben 60 soggetti volontari sani, avvenuta al Dipartimento di Medicina dell’Università del New Messico. Cosa avevano queste persone in comune a coloro che dichiarano di venire “addotti” dagli alieni? In apparenza, assolutamente nulla. Molti di loro vengono descritti nel libro di Strassman come persone assolutamente ignare di certi fenomeni, e chi è ignaro di qualcosa significa che non ne è a conoscenza, non ha coscienza di quella cosa, ma non significa che ad un livello più sottile e profondo non la sperimenti per davvero. Ma conosciamo meglio il background formativo del Dr. Strassman. Il Dr. Rick Strassman nasce a Los Angeles, California, nel 1952. Frequenta l’Albert Einstein College of Medicine alla Yeshiva University di New York, dove si laurea in medicina con tutti gli onori nel 1977. Nonostante questo il Dr. Strassmann non è esattamente quello che si direbbe un fedele sostenitore del pensiero classico ortodosso. In realtà coltiva in se una forte fede buddista e gran parte del suo lavoro è rivolto al sostegno della moderna psichiatria. Questa dicotomia professionale, dice Strassman, non lo disturba affatto, anzi, afferma che la colpa di questa sua scelta di vita la deve all’influenza di alcuni autori straordinari come Stanislav GrofPeter Stafford e naturalementeAlbert Hofmann (lo scienziato divenuto famoso nel mondo per la scoperta dell’LSD).
Come dicevo, il punto è bollente quanto controverso, e per molti potrebbe essere difficile da digerire, come riporta lo stesso Strassman nel suo libro in questo passaggio:

il libro
“Agli estimatori della cultura psichedelica la mia conclusione andrà certamente indigesta, e cioè che la DMT non possiede alcun effetto benefico intrinseco, piuttosto appare maggiormente importante il contesto nel quale le persone assumono questa sostanza; coloro che sono favorevoli al controllo o alla distruzione delle droghe in genere potrebbero considerare ciò che leggeranno come un incoraggiamento all’uso delle sostanze psichedeliche e ad una glorificazione delle relative esperienze; i portavoce e praticanti delle religioni tradizionali potrebbero non accettare l’idea che sia possibile raggiungere reami spirituali più elevati e ottenere informazioni mistiche proprio attraverso queste droghe; probabilmente chi è stato vittima di un “rapimento alieno” e coloro che li sostengono, potrebbero pensare al presente resoconto come una sfida alla “realtà” delle loro esperienze; sia i sostenitori che gli oppositori del diritto all’aborto potrebbero obiettare la mia idea secondo cui il rilascio di DMT dalla Ghiandola Pineale quarantanove giorni dopo il concepimento segni l’ingresso dello spirito nel feto; i neuro-scienziati potrebbero dissentire all’idea che la DMT influisca sulle abilità del cervello di ricevere informazioni, piuttosto che soltanto generare percezioni; potrebbero senz’altro respingere l’idea che questa molecola permetta al nostro cervello di percepire la materia oscura e gli universi paralleli: reami dell’esistenza abitati da entità senzienti.”
In un recente scambio di e-mail con l’amico Strassman abbiamo parlato proprio di questo, della “ansia da rigetto”: Io penso che gli scienziati possano essere di mentalità chiusa contro l’ignoto come chiunque altro; così gli rispondo: Dr. Strassman questi ‘esseri’, per quello che lei ha potuto sperimentare, sono FUORI o DENTRO di noi?” Io penso che questi ‘esseri’ siano fuori di noi, e allo stesso tempo potrebbero essere riflessi del nostro stato interno. E’ difficile distinguere tra queste due alternative, ma è anche imperativo riuscirci per risolvere molti enigmi che ancora ci circondano.
LA DMT

N,N-dimetiltriptamina
La DMT (N-N dimetiltriptamina) è una molecola illegale inserita nella tabella I del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, pertanto la sua assunzione è vietata per legge. Ma il fatto paradossale è che questa sostanza, nonostante il severo divieto internazionale di assimilazione, è già presente nel corpo di ognuno di noi! Infatti essa viene prodotta dalla nostra Ghiandola Pineale; in particolar modo i suoi effetti si scatenano maggiormente durante la fase REM del sonno o quando sperimentiamo i cosiddetti sogni “lucidi”: a questi stadi significa che nel sangue questa molecola è presente in quantità più elevate del normale. Rimane presente nel corpo umano per un periodo non più lungo di cinque minuti, e può esserne rilevato il passaggio attraverso l’analisi del fluido cerebrospinale. Per comprendere le ragioni per le quali tutti noi, chi più e chi meno, siamo “sotto l’effetto di questa sostanza durante le nostre notti “movimentate”, mediamente tra le 3 e le 4 del mattino, occorre spiegare che la sua sintesi avviene mediante l’assunzione quotidiana di un amminoacido essenziale, il Triptofano, il quale è presente in più o meno quantità in tutti i cibi di uso comune, come ad esempio la carne, il formaggio, il vino e le uova. Il Triptofano interagisce con la Serotonina (5-idrossitriptamina, 5-HT), e dall’unione di questa interazione vi è una sintesi maggiore di Melatonina, la quale a sua volta muta in una molecola dalla forma assai più caratteristica, la Pinolina, e dalla Pinolina alla DMT.
Secondo Strassman, la DMT sarebbe la molecola che permetterebbe allo Spirito di fare il suo ingresso nel corpo umano, anche se questo ovviamente è dimostrabile solo mostrando le sue personali deduzioni. Difatti, è difficile credere che la DMT possa essere considerata una sostanza così violentemente illegale quando, i bambini durante il periodo del parto, ne hanno il sangue completamente saturo. Come dice una mia vecchia conoscenza, “…la notte, quando sogniamo, dovremmo essere tutti imprigionati e dovremmo subire la completa amputazione della ghiandola pineale perché è un laboratorio di droghe illegali”. Così mi sembra ovvio che alla luce di queste nuove ricerche, ridisegnare nel complesso quella che possa essere l’esperienza chiamata “abduction”, diviene automaticamente necessario.

attiva i sottotitoli – tratto dalla serie Magical Egypt
I MONDI INVISIBILI
Una delle testimonianze maggiormente ricorrenti in coloro che subiscono l’esperienza dell’abduction, è la visione di quello che appare essere il DNA, e nel libro di Strassman, Philip, dopo aver assunto una dose di 0.4 mg/kg riporta:
“Le visioni tornavano indietro attraverso dei tubi, come fanno i protozoi, proprio come fosse l’interno di una cellula, osservavo il DNA roteare a spirale. Avevano un aspetto gelatinoso come dei tubi al cui interno c’erano delle attività cellulari. Era come osservarli al microscopio”
così come Cleo:
“C’era una spirale tipo quella del DNA costituita da cubi incredibilmente brillanti. Ho “sentito” quei cubi nel momento stesso in cui la mia coscienza vi si trasferiva”
e Sara, che nel libro descriverà un’intensa esperienza di contatto con una ‘entità’, sul DNA descrive:
“Ho sentito la DMT liberare l’energia della mia anima e spingerla attraverso il DNA. Questo è quello che è accaduto quando ho perso il mio corpo. C’erano delle spirali che mi hanno ricordato cose che avevo visto nel Chaco Canyon. Forse era DNA. Forse gli Antichi lo sapevano. Il DNA si muove nell’universo come in un viaggio spaziale. Bisogna essere senza corpo per poter viaggiare. E’ ridicolo pensare ai viaggi spaziali in piccole navi.”
La cosa che non torna nelle testimonianze appena riportate è la ragione stessa per la quale queste persone condividano tra di loro la medesima visione: il DNA. Se quella appena descritta fosse semplicemente una banale ‘allucinazione’, per quale motivo questo soggetto ricorre così spesso in persone così diverse? Questo è un punto focale sul quale dovremmo concentrarci, poiché non esiste alcuna ragione al mondo per la quale quella che viene considerata da tutti come una banale ‘allucinazione’, sebbene diversificata in taluni aspetti, sia la medesima in molte persone. Non c’è ragione al mondo se non determinare, anche se nell’ambito del teorico, che l’esperienza sia a tutti gli effetti ‘reale’. Riguardo alle esperienze di contatti con altre entità le descrizioni presenti nel libro di Strassman sono le più disparate, ma casualmente riportano tutte le medesime condizioni che vengono riportate dai cosiddetti “addotti” di Malanga e di tanti altri, mentre ricordiamolo, l’intera esperienza si verificava sotto il rigido controllo di laboratorio in una facoltà di medicina. Ci tengo a precisare che questa nuova visione del “rapimento alieno” non rende affatto l’esperienza degli “addotti” meno veritiera e traumatica, anzi, occorrerebbe dare una più corretta definizione di quello che normalmente definiamo come “allucinazione”, poiché forse, non solo potrebbe essere male interpretato, ma che la realtà vissuta dalla persona durante questi stati di coscienza, possa essere reale tanto quanto questa “realtà”. Nessuno può dimostrare la veridicità di questa esperienza che definiamo “vita”. Nessuno.
Una teoria che non può essere falsa è sicuramente falsa, cioè è una falsa teoria scientifica. Esistono teorie che non possono essere false? Certamente si. Facciamo un esempio: “La sedia su cui state sedendo ogni volta che non è osservata (vista, fotografata, ripresa da un qualsiasi tipo di sensore…) diventa immediatamente un ‘gatto’. Appena osservata ridiventa immediatamente una sedia.” Vi invito a trovare un qualche tipo di esperimento che possa falsificare quanto sopra affermato. Lascio inoltre alla vostra fantasia trovare, anche nella vita comune, altri esempi. – Mario Bruschi (Dipartimento di Fisica Universita` “La Sapienza”)
Così Stephen Szàra in Ungheria, un paziente riferito come affetto da schizofrenia, dopo un’alta dose di DMT intramuscolare descrive quanto segue:
“Ho visto dei sogni così strani, ma solo all’inizio… successivamente ho visto delle strane creature, nani o qualcosa del genere, erano neri e si aggiravano tutto intorno”
La cosa interessante è che dalle testimonianze emerge che più alta è la quantità di DMT assunta dal soggetto, più traumatica risulta l’esperienza con questi “esseri”. Un team di ricerca americano diede la DMT a dei pazienti riferiti come affetti da schizofrenia. Dei nove soggetti l’unica che riuscì a dire qualcosa della sua esperienza, racconta Strassman, fu una donna che dopo aver assunto una dose robusta di DMT da 1.25 mg/kg disse:
“Ero in un posto molto grande e loro mi stavano facendo del male. Non erano umani… erano orribili! Stavo vivendo in un mondo di persone arancioni”
All’ottavo minuto dalla sua iniezione, Karl, descrisse questo incontro:
“Era davvero strano. C’erano molti folletti. Erano birichini, sfacciati, forse quattro di essi sono apparsi ai bordi di una strada interstatale su cui viaggio regolarmente. Avevano il pieno controllo della scena, era il loro terreno. Erano alti più o meno come me. Reggevano dei cartelloni, mostrandomi queste incredibilmente belle, complesse e svolazzanti scene geometriche contenute in essi. Uno di loro mi immobilizzò. Non era una questione di controllo; loro avevano il controllo assoluto. Volevano che guardassi! Ho sentito delle risatine soffocate; i folletti ridevano o parlavano velocemente, chiacchierando, cinguettando.”
Aaron, circa dieci minuti dopo la sua iniezione strinse le spalle e sorridendo disse:
“All’inizio c’è stata una serie di visioni tipo mandala, simili a ‘fiori di giglio’. Poi una cosa simile ad un insetto cavalletta mi è arrivata proprio in faccia, librandosi su di me man mano che la droga entrava. Questa cosa mi ha risucchiato fuori dalla mia testa nello spazio extraplanetario, un cielo molto nero con milioni di stelle. Mi trovavo in una enorme sala d’aspetto, o qualcosa di simile. Era molto lunga. Mi sentivo osservato da quell’insettoide e da altri come lui. Poi hanno perso interesse. Sono stato portato nello spazio e osservato.”
Dopo una successiva dose elevata, Aaron riassunse così i suoi incontri con questi esseri:
“C’è un risvolto sinistro, qualcosa di alieno, di insettoide, un aspetto non proprio piacevole. Non si tratta di una cosa del tipo ‘ti prenderemo figlio di puttana’. E’ molto di più. E’ come essere già in loro possesso. Durante l’esperienza si ha la sensazione di qualcuno o qualcosa che ha il controllo. E’ come se tu ti debba difendere da loro, chiunque essi siano, ma loro sono certamente lì. Io sono consapevole della loro presenza e loro altrettanto della mia. E’ come se avessero un’agenda. E’ come camminare in un differente quartiere, dove non sei proprio sicuro di quale sia la loro cultura.”
Dimitri invece, vive questo contatto in modo totalmente diverso:
“La prima cosa che ho notato è stato un forte bruciore nella parte posteriore del collo. Poi c’è stato questo mormorio forte ed intenso. All’inizio sembrava che venisse dal ventilatore, ma poi mi sono accorto che era spento. Così quel rumore ha cominciato ad inghiottirmi. Mi sono lasciato andare e poi … WHAM! Mi sono sentito come se fossi in un laboratorio alieno, in un letto d’ospedale come questo, però ero ‘là’. Una specie di piattaforma d’atterraggio o un’area di convalescenza. C’erano degli esseri. Io cercavo di farmi un’idea di cosa stava accadendo. […] Avevano uno spazio pronto tutto per me ed era incredibilmente non-psichedelico, così sono stato in grado di prestare attenzione a tutti i dettagli. C’era una creatura, sembrava una cavalletta. Era predominante e sembrava essere dietro a tutto quanto, supervisionando ogni cosa. Gli altri erano solo degli attendenti. […] Non è stata una di quelle adduzioni aliene di cui avevo sentito parlare. Questi esseri erano amichevoli. Io sentivo di avere un legame con loro. Lui stava per dire qualcosa a me e viceversa ma non riuscivamo a stabilire un contatto. Era come un vincolo sessuale, non un rapporto sessuale in se, ma una totale comunicazione corporea. Ero pieno di sentimenti d’amore per loro. Il loro lavoro era certamente collegato alla mia presenza. Di cosa si trattasse esattamente rimane un mistero.”
Le testimonianze appena riportate, sono solamente alcune di un resoconto molto più ampio e completo che appare nel libro di Rick Strassman, e andando maggiormente in fondo alla questione, per chi ne è a conoscenza, diviene facile il paragone a certe esperienze riportate da Teofilatto Simocatta, uno storico bizantino del VII secolo a.C, nella sua traduzione dall’arabo al greco del famigerato testo ‘maledetto’ Al azif, attribuito ad un poeta definito ‘pazzo’, tal Abdul al Azreq. Per paragone, riporto di seguito alcuni passaggi tratti da questa traduzione, nella quale potrete certamente scorgere alcune interessanti similitudini.
“Cercate di capire che tutte le scienze e la sapienza di questo mondo non potranno mai darvi una comprensione neanche lontana di quello che è in realtà il mondo: ed è un bene per le nostre piccole menti che sia così perché solo in questo modo riuscirete a cullarvi in un guscio di illusoria sicurezza. […] In realtà la vera natura del mondo non è la bella architettura ordinata di sfere rotanti che i vostri filosofi immaginano ma una distesa sterminata di spazio ‘caotico e fluttuante’ che si agita e si contorce come le onde e le correnti di un mare in tempesta. Ed in questi spazi, al di fuori della piccola logica umana, sono gli spazi stessi che hanno vita e danno forma a vortici e condensazioni e grumi di qualcosa che non è facile definire – e forse è bene che sia così – ma che si intuisce essere sempre al limite della manifestazione ai nostri miseri sensi umani. […] Sono questi quelli che i pochi che ne conoscono l’esistenza e non sono definitivamente impazziti chiamano gli Altri Dei che vivono negli spazi esterni e non amano essere disturbati da preghiere o richieste o anche soltanto pensieri troppo insistenti. Sono questi quelli a cui alludono alcuni antichi sapienti quando dicono, in modo altrimenti incomprensibile parlando di un demone, che «il suo nome è legione»: ora infatti è terribilmente chiaro perché. Sono questi ancora quelli che le nostre piccole menti si ostinano a considerare maligni e diabolici mentre in realtà sono soltanto totalmente al di fuori della mente umana tanto da rappresentare realmente per noi l’ultima perfezione del terrore senza nome. Sappiate però che il terrore che ci ispirano non deriva tanto da una loro reale natura maligna secondo le nostre valutazioni ma dalla nostra coscienza del caos cosmico più completo, profondo e senza speranza di cui sono la manifestazione ed in cui il nostro piccolo mondo ordinato viene sballottato senza fine.”
Il testo, procede con la descrizione delle sensazioni del protagonista, e successivamente con gli incontri con questi esseri.
“Già di fronte ai più vicini e più piccoli la mente umana che osa osservarli si ritrova in preda al terrore più folle perché si rende conto di essere a sua volta oggetto di mostruosa osservazione e attenzione da parte del Caos cosciente con sensi che vanno al di là della comprensione umana. Alcuni dei minori di questi vortici penetrano spesso anche all’interno del nostro cosmo ordinato ed allora noi li conosciamo, tra l’altro, sotto forma di quelli che i sapienti latini chiamano spiriti degli elementi e si illudono di conoscerne la natura e di sapere come evocare e dominare: se soltanto sapessero di quale sterminato e mostruoso esercito essi sono le pressoché inoffensive avanguardie non vorrebbero avere più nulla a che fare con loro e se ne terrebbero accuratamente alla larga. Ma anche in altri modi essi compaiono in mezzo a noi perché ricordatevi che la loro natura non è altro che spazio raggrumato e dotato di una qualche mente diffusa: possono quindi entrare in tutto e attraversare tutto senza trovare ostacoli e impedimenti. Ogni cosa può essere abitata e animata da queste avanguardie degli Altri Dei […] Ed anche questo era stato visto da qualche antico sapiente che aveva parlato dell’inferno e dei demoni che lo abitano ed aveva detto che, man mano che si sale nella gerarchia diabolica, si trovano esseri sempre più idioti e sempre più disprezzati dagli stessi demoni loro sottoposti: i valori del Male e del Caos sono l’inversione di quelli del Bene e del Cosmo. Anche qui però il sapiente aveva visto appena uno spiraglio della vera realtà ultima perché questi esseri non sono Limitati in un inferno qualunque ma abitano tutto lo spazio – sono anzi tutto Io spazio- dilatato oltretutto in misura inconcepibile rispetto al nostro piccolo e ridicolo cosmo di cui andiamo tanto orgogliosi e perché, ancora, questi esseri in realtà non sono cattivi secondo le grette regole che Arabi e Cristiani si sono inventate credendo di codificare il Bene ed il Male: sono invece il Male più completo in quanto capaci per loro stessa natura di dare l’angoscia più abissale e definitiva semplicemente perché sono il Caos cosmico sempre sul punto di irrompere in mezzo a noi per travolgere completamente e definitivamente ogni nostro fondamento e certezza e trascinarci in spazi che per nostra fortuna non riusciamo neanche lontanamente ad immaginare.”
La Cosmologia e la Cosmogonia presenti nell’Al azif, è senz’altro l’anticamera delle moderne esperienze di abduction aliena, le quali descrivono appunto la presenza tangibile di ‘esseri’, spesso definiti immondi, orribili e dall’odore nauseabondo che vivrebbero al di là di quello che sembra essere il ‘velo’ illusorio che descrive i confini della nostra ‘realtà’. Determinare che queste testimonianze siano fasulle o reali, non è compito di questo lavoro, ma procedere con curiosità diventa imperante in quanto la somiglianza nei dettagli descritti dalle moderne esperienze rispecchiano sotto molti aspetti molti racconti gnostici del passato. Nel prosieguo di un dialogo con il volontario “Barbara”, a proposito di quanto letto emerge un discorso interessante.
-Loro, dice Barbara in ipercomunicazione, i predatori, si comportano come in un gioco. Immagina una scacchiera, dove le pedine sono ferme perché è come se fossero “morte”. Chiunque tenti di muoversi, viene visto immediatamente … così, deve fare uno sforzo per spostarsi. Deve cambiare posizione.
-Cosa intendi per “cambiare posizione”? Deve spostarsi nell’asse della Coscienza? le domando, riferendomi a una delle asserzioni di Corrado Malanga in un suo studio teorico.
-Deve evolvere. La questione in ballo è solo la liberazione dell’Uomo.
-Queste entità quindi cercano di impedircelo?
-E’ così.
-Quindi, se non ho capito male, chi non interagisce con una forza o con quell’altra, perciò rimane neutrale, cosa succede?
-Succede che vive tranquillo, in pace, sereno… con l’unica differenza che lo fa in eterno. Per come siete abituati a calcolare voi il tempo, colui che non interagisce torna qui e vive per miliardi di vite le medesime condizioni. Non evolve. Tornando all’esempio del nostro gioco sulla scacchiera, significa che è una pedina “morta”. O come dicevano i vostri antichi, “dorme”.
-Mentre invece chi decide di interagire?
-Viene visto.
-Quindi? Chi ha deciso di non rimanere più in questo gioco, viene visto e perseguitato?
-Si, è così. Quindi deve spostarsi per non venire ‘preso’.
-Come può dunque una persona che ha deciso di evolvere, quindi di “muoversi” sulla scacchiera di questo gioco, sapere che sta affrontando la strada giusta per la sua liberazione?
-Deve fare.
-Deve fare? Puoi essere più specifica? Che significa che “deve fare”? Cosa deve fare?
-Deve semplicemente lasciarsi andare, andando oltre le apparenze, poiché queste “apparenze” sono solamente un costrutto di questi “predatori”. Vedi oltre. Vai oltre a tutto questo, e se ti riesce, vai oltre persino te stesso.
La conversazione che avete appena letto è il risultato di più di una sessione, durante le quali abbiamo sempre eseguito la medesima tecnica:l’applicazione di suoni specifici senza l’uso dell’ipnosi. Ora, lungi da me dal dare pieno credito a quanto riportato da questa fonte, sia chiaro questo, poiché è di fatto impossibile determinare la credibilità di questo tipo di ipercomunicazioni, così come troppo spesso viene fatto in certe sessioni durante le quali alcuni individui asseriscono di “canalizzare” entità, alieni e chi più ne ha più ne metta, pronti a dispensare messaggi salvifici a tutti gli astanti presenti; ciò che però sono più interessato sono i dettagli, e le domande che mi sono posto per dare ulteriore slancio a questo studio sono le seguenti:
Può un libro, un testo o una qualsiasi fonte del passato, venire odiernamente riproposta in queste ipercomunicazioni, confermando quindi al 99% l’esistenza di quella che Carl G. Jung definiva “inconscio collettivo”? Può l’esperienza chiamata “abduction”, così come molte altre, essere il frutto di una o più informazioni già presenti nell’inconscio collettivo, e che loro, gli “addotti”, attraverso una sintesi più abbondante di questa molecola, la DMT, diventano abili in qualche modo di ‘captarle’ e ‘condividerle’ con gli altri?
Se immaginassimo per un solo istante l’inconscio collettivo come l’estensione di una immensa rete di computer collegati tra di loro, i quali, sappiamo, sono in grado non solo di condividere l’intera informazione ma di modificarla, alterarla ed ampliarla, proprio come accade quotidianamente con i documenti condivisi sulla rete, mutandone quindi certi aspetti e parametri che prendono corpo in certe esperienze collettive, tra cui quelle definite “abduction”. E poi ancora:
Sono le persone che vivono queste esperienze, spesso traumatiche, delle “radio rice/trasmittenti”?, sensibili a l’emissione, più o meno volontaria, di certe onde elettromagnetiche presenti intorno a noi, per mezzo di una risonanza con questa molecola?
Sono tutte domande alle quali non è facile dare delle risposte, mi sembra ovvio, ma non sono nemmeno scartabili a priori. In proposito a quanto poc’anzi riferito, vorrei portare all’attenzione un Gioco di Ruolo edito nel 1991 chiamato Kult: Oltre il velo[*], degli autori svedesi Gunilla Jonsson e Michael Petersén, la cui trama prende ampliamente spunto dallo gnosticismo:

La copertina del gioco
“La Realtà, così come la conosciamo, è una menzogna. Un’illusione creata per tenere l’umanità ignorante e prevenire il suo Risveglio. Oltre questa facciata, qualcosa di più vasto e oscuro attende la Vera Realtà, dove il Paradiso e l’Inferno lottano per rimpiazzare un dio oramai scomparso che potrebbe anche essere morto. Gli umani vengono tratti in questo scontro mentre l’illusione si infrange, indebolita dal Tempo e dalla fede perduta. Sempre più persone ottengono la capacità di vedere oltre l’illusione e cominciano a non credere più alle vecchie verità. Le leggi della natura si dimostrano più deboli di quel che credevamo una volta. La magia è una realtà. E nulla è davvero ciò che sembra. Kult è un universo contemporaneo fittizio, ambientato nel mondo di grandi, oscure città industriali. E’ un mondo dove la perversione degli uomini ha a che fare con gli orrori provenienti dall’altra parte di una vera, invisibile realtà. Sotto la superficie, passioni primitive ancora tenute a freno dalla moralità di civiltà passate, crescono e festeggiano fino ad erompere in malata perversione. Gli insegnamenti occulti possono essere utilizzati per creare varchi su mondi differenti, e trarre potere da ciò che è sconosciuto. Ma solo pochi (se ce ne sono) tra gli umani sanno davvero qualcosa sul potere che richiamano. Presto o tardi, verranno tutti consumati da demoni che non potranno controllare…”
In Svezia, Kult, è saltato agli onori della cronaca svariate volte, e nel 1997 il cuore delle regole principali del gioco fu motivo di una mozione al Parlamento svedese, la quale faceva riferimento ad un omicidio avvenuto i una piccola citta nel sud della Svezia chiamata Bjuv, dove un quindicenne fu ucciso da due bambini i quali, secondo la mozione legale, dichiararono di aver agito sotto l’influsso del gioco. Ma non fu l’unico caso. Un ragazzo di 16 anni si suicidò con un fucile nel novembre del 1996.
CONSIDERAZIONI FINALI
Al di là della trama che avete appena letto, molto suggestiva ed attuale a dire il vero, occorrerebbe davvero domandarsi se la divulgazione di certe informazioni, avvenute negli ultimi anni, non sia stata davvero il frutto di una propaganda iniziata una trentina d’anni fa, voluta da qualcuno, la quale abbia generato a sua volta una linea di pensiero volta a destabilizzare completamente quelle che consideriamo le nostre piccole certezze quotidiane. Certo nessuno può arrogarsi il diritto di affermare che queste entità o questi “alieni a noi” non esistano nella forma in cui vengono proposti nelle testimonianze, e tanto meno che quelli che noi abbiamo sempre definito come demoni non siano altro che questi ‘alieni’. Io stesso sono incline a pensare che vi sia davvero una sorta di “mente” atavica la quale da secoli, se non addirittura millenni, manovri le sue “armate” per i suoi propri scopi, ma per rimanere su reami della comprensione più umani, ho bisogno necessariamente di “RIFIUTARMI DI CREDERE”. Penso quindi che sia il caso di fermarsi un attimo a ragionare bene, con le nostre meningi razionali ben salde, sulle reali motivazioni per le quali avvengano questi fenomeni e per quale ragione proprio in questo periodo si manifestino con tale veemenza. Propongo quindi che vengano eseguiti degli studi più accurati del fenomeno ‘abduction’, evitando di prendere in considerazione solamente la via della “psichiatria”. Svegliatevi, queste persone sono tutt’altro che pazze! Ma occorrerebbe comprendere maggiormente quali caratteristiche possieda il loro sistema endocrino. Ritengo che la partita si giochi tutta entro quei reami. Infatti, nel 1980, alcuni studi misero in evidenza il fatto che il cervello dei cosiddetti “seguaci del misticismo”, aveva la capacità di secernere neurotrasmettitori come la Pinolina e la DMT ventiquattro ore al giorno, rispetto all’uomo comune. Cosa siano ‘realtà’ e ‘realtà parallele’ credo sia ancora presto per determinarlo, dobbiamo costruire una scala di valori con i quali confrontarci. Sappiamo solo una cosa in merito, che a mio avviso, non può venire scartata a priori: nel passato, certe informazioni sono state divulgate e condivise a un pubblico sempre più vasto, e con l’avvento della rete internet queste informazioni sono state maggiormente diffuse e col tempo alterate, modificate e per certi aspetti si sono ‘evolute’, così come di pari passo si sono evolute le descrizioni di certi ‘alieni’ e di certi ambienti ‘alieni’. Possiamo escludere dunque la possibilità che il mondo ‘parallelo’ che descriviamo in determinati stati di coscienza, non sia altro che una manifestazione delle nostre angosce e paure? Possiamo escludere la possibilità di essere noi stessi i creatori di queste creature, le quali a loro volta, una volta divenute auto-coscienti cercano di passare da questa parte usandoci come portali, invitando le persone con le quali entrano in contatto a credere totalmente in loro? E’ plausibile pensare che queste ‘entità’ incorporee vogliano sfruttarci per ‘passare’ da questa parte? Speculazioni a parte, credo vi sia un grave pericolo nell’aria e che si dovrebbe stare maggiormente attenti a dare credito a ciò che si sperimenta, poiché in questo modo si potrebbe concedere vita a qualcosa che una vita propria non ce l’ha, ma che vive e si nutre delle nostre angosce e delle nostre peggiori paure.
Spero non me ne voglia il caro amico Malanga, rispetto il suo lavoro, davvero. I risultati che ha ottenuto nelle sue sperimentazioni sono interessanti e varrebbe la pena di approfondirli, ma credo che vadano affrontate tutte le possibilità poiché in questi temi non possiamo permetterci il lusso di escludere niente a priori. Ogni mossa futura, abbandonata a se stessa e allo psichismo più gretto nel quale è evidente stiamo cadendo, potrebbe essere nient’altro che un altro tentativo di creare una nuova mentalità medioevale, la quale potrebbe richiedere nuovamente l’intervento di un’altra inquisizione.
RIFERIMENTI
[01] Dr. Grahame Blackwell: Bioelectromagnetics 23:488495 (2002) – Calcite Microcrystals in the Pineal Gland of the Human Brain First Physical and Chemical Studies
[02] Force RW, Hansen L, Bedell M – Psychotic episode after melatonin; Ann. Pharmacother., 1997; 31: 1048; Physicians’ Desk Reference, 340
[03] Voorduow BC, Euser R, Verdonk RE et al., Melatonin and melatonin-progestin combinations alter pituitary-ovarian function in women and can inhibit ovulation; J. Clin. Endocrinol. Metab. 1992; 74:108-117
[04] Dr. M. Leino: 6-Methoxy-tetrahydro-beta-carboline and melatonin in the human retina.: Exp Eye Res: 38:3:325-30 (1984)
[05] Kawashima Y; Horiguchi A; Taguchi M; Tuyuki Y; Karasawa Y; Araki H; Hatayama K: Synthesis and pharmacological evaluation of 1,2,3,4-tetrahydro-beta-carboline derivatives.: Chem Pharm Bull (Tokyo): 43:5:783-7 (1995)
[06] Dr. J. C. Callaway, Mechanism For Visions of Dream Sleep. Department of Pharmacology & Toxicology, University Of Koupio, Finland.
[07] Langer SZ; Lee CR; Segonzac A; Tateishi T; Esnaud H; Schoemaker H; Winblad B: A-4630. Eur J Pharmacol: 102:2:379-80 (1984).
[08] Yao Hsueh Hsueh Pao 1995;30(9):715-7. Li GW, Liang PG, Pan GY Cancer Center, Sun Yat-Sen University of Medical Sciences, Guangzhou.
[09] McKenna T. – Apocalisse Gioiosa: funghi sacri, UFO, realtà virtuale e tribale – Stampa Alternativa, Roma – 1998.
[*] Ringrazio Gianmaria per la segnalazione
[10] Evans Schultes R. / Hofmann A. – LES PLANTES DES DIEUX – editions du Lizard, Paris – 1993.
[11] http://it.wikipedia.org/wiki/Kult
[12] http://www.rickstrassman.com
[13] http://www.darkroom432hz.net/scienza.php
[14] http://www.riksdagen.se/webbnav/index.aspx?nid=410&typ=mot&rm=1997/98&bet=Kr501
[15] Malanga Corrado, Alieni o Demoni, Chiaraluna