20 dicembre 2009

Natale e Solstizio di Inverno


per la maggior parte di voi il 
Natale  si riduce a consumo...

data Corvide 44:75:72:61:6e:74:65:20:71:75:65:73:74:69:20:74:72:65:20:67:69:6f:72:6e:69:20:64:69:20:62:75:69:6f:20:6e:6f:6e:20:76:65:72:72:1f:20:6c:61:73:63:69:61:74:6f:20:61:6c:6c:1f:69:6e:66:65:72:6e:6f:20:6e:65:6d:6d:65:6e:6f:20:75:6e:20:64:65:6d:6f:6e:65:2e:20:54:75:74:74:69:20:73:61:72:61:6e:6e:6f:20:73:75:6c:6c:61:20:74:65:72:72:61:2e:20:73:6f:6c:6f:20:69:6c:20:66:75:6f:63:6f:20:73:61:63:72:6f:20:61:72:64:65:72:1f:2e
PDE

Caro Diario,
L'ultima volta che ho scritto abbiamo parlato di Dimensioni nel tempo , di come esse si
Domani é il Solstizio di Inverno.
Per l'esattezza il Solstizio orario cadrá domani Lunedí 21 dicembre 2009 alle 18:46:32 Central European Time.
Ma giá da qualche settimana siamo nel periodo delle celebrazioni e dei festeggiamenti per il Natale e, come ogni anno, la moltitudine globalizzata, con giustificazioni astrattamente religiose, si immergerà repentinamente e totalmente nella demonia del consumismo sfrenato, senza comprendere minimamente o implicitamente che in quei giorni specifici del ciclo annuale qualcosa di straordinario e di magico accade, un evento cosmico che assumeva un alto valore simbolico in tutte le forme assunte dalla Tradizione Primordiale



... Siete tutti spiritualmente giovani, perché nelle vostre menti 
non avete nessun’antica opinione formatasi per lunga tradizione
e nessuna conoscenza incanutita dal tempo.



Questa mia riflessione è mirata proprio a precisare il suddetto aspetto tradizionale, compenetrandolo in una visione organica, che liberi il campo da integralismi e settarismi d’ogni tipo, esplicitando il senso universale di quello che è comunemente conosciuto come il Solstizio d’Inverno, appartenente, in forme diverse, alla spiritualità di tutte le religioni del mondo. 
Non dimentichiamo, infatti, che quell’avvenimento iniziò ad essere celebrato dai nostri antenati, ad esempio presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica. Esso, inoltre, ispirò il “frammento 66” dell’opera di Eraclito di Efeso (560/480 a.C) e fu allegoricamente cantato da Omero (Odissea 133, 137) e da Virgilio (VI° libro dell’Eneide).

Quello stesso fenomeno, fu invariabilmente atteso e magnificato dall’insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono “Alban Arthuan” (“rinascita del dio Sole”); i Germani, “Yulè” (la “ruota dell’anno”); gli Scandinavi “Jul” (“ruota solare”); i Finnici “July” (“tempesta di neve”); i Lapponi “Juvla”; i Russi “Karatciun” (il “giorno più corto
”)”. 
Mella nostra prospettiva Etnografica lo stabilimento di una tradizione universale, che comporta una serie di pratiche ben definite ha un ben preciso aspetto funzionale.
In soldoni: se celebriamo il Natale ha un ben preciso senso.

Il 21 Dicembre nel mondo

Pochi sanno, infatti, che, intorno alla data del 25 Dicembre, moltissimi popoli hanno  celebrato la nascita dei loro esseri divini o soprannaturali: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horus e suo padre, Osiride, si credeva fosse nato nello stesso periodo; nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab nello Yucatan; Dioniso in Grecia, nonché Ercole e Adonis; il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, era festeggiato dalle genti del Nord; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina; in Persia, si celebrava il dio guerriero Mithra, detto il Salvatore ed a Babilonia vedeva la luce il dio Tammuz, “Unico Figlio” della dea Istar, rappresentata col figlio divino fra le braccia e con, intorno al capo, un’aureola di dodici stelle. 
Esattamente la stessa rappresentazione apocalittica della Madonna. 


12:1 Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna 
rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo.
2 Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.


Ma cosa accade "fisicamente" durante il Solstizio?
Nel giorno del Solstizio di Inverno il Sole, che, nel suo moto annuo lungo l’eclittica - il cerchio massimo sulla sfera celeste che corrisponde al percorso apparente del Sole durante l’anno -, viene a trovarsi alla sua minima declinazione nel punto più meridionale dell’orizzonte Est della Terra, che culmina a mezzogiorno alla sua altezza minima (a quell’ora, cioè, è allo Zenit del tropico del Capricorno) e manifesta la sua durata minima di luce (all’incirca, 8 ore e 50/55 minuti)” ;

raggiunto il punto più meridionale della sua orbita e facendo registrare il giorno più corto dell’anno, riprende, da questo momento, il suo cammino ascendente. Quindi assistiamo a una morte e rinascita del Sole. Il Natale non é altro che la natalitá del nostro Astro.
Nella Romanità, in una data compresa tra il 21 e il 25 dicembre, si celebrava solennemente la rinascita del Sole, il Dies Natalis Solis Invicti, il giorno del Natale del Sole Invitto, dopo l’introduzione, sotto l’Imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mithra nelle tradizioni religiose romane e l’edificazione del suo tempio nel campus Agrippae, l’attuale piazza San Silvestro a Roma, che era praticamente incluso all’interno di un più vasto ciclo di festività che i Romani chiamavano Saturnalia, festività dedicate a Saturno, Re dell’Età dell’Oro, che, a partire dal 217 a .C. e dopo le successive riforme introdotte da Cesare e da Caligola, si prolungavano dal 17 al 25 Dicembre e finivano con le Larentalia o festa dei Lari, le divinità tutelari incaricate di proteggere i raccolti, le strade, le città, la famiglia. 

Il mito romano narra che il misterioso Giano, il dio italico, regnava sul Lazio quando dal mare giunse Saturno. Come I lettori del Diario ricorderanno Saturno é associato all'etá dell'Oro di cui abbiamo parlato in precedenza in Dimensioni nel tempo.

Chronos, é il dio del tempo, qui in un immagine 

Egli é anche conosciuto come Chonos in Grecia, associato al Capricorno, e potrebbe essere inteso come la manifestazione divina che crea e ricrea il cosmo a ogni ciclo, colui che attraversa le acque, ovvero la notte e la confusione-caos successiva alla dissoluzione del vecchio cosmo, per approdare alla nuova sponda, ovvero alla luce del nuovo cosmo, del nuovo creato;
Nella Cabala questo processo é descritto dal misterioso sentiero che collega Binah- Saturno a Chockmah - Giove.

Molti lettori del Diario sapranno giá che diverse culture contavano le ere come Soli.
Secondo gli Hopi, per esempio ci troviamo nel quarto Sole.
Il cui fato dipenderá se gli abitanti del mondo si comporteranno o meno secondo i piani del Creatore.
come sostiene René Guénon, vi è una qualche analogia, fra il dio romano Sat-urno e il vedico Sat-yavrata, testimoniata dalla comune radice sat, che in sanscrito significa l’Uno (essere, esistenza). Entrambi sono descritti come i primi Re di un tempo di saggezza Satya Yuga.

Nel Lazio, inoltre, nel corso del mese di Dicembre, il dio Conso era festeggiato il 15 Dicembre, nel corso delle Consualia, le feste dedicate alla “conclusione sacrale del vecchio anno” : segnaliamo come dal latino, “condere”, indica l’azione del “nascondere” e/o del “concludere”. Il già citato Giano, associato a Conso, poi, era l’antica divinità latina dalle “due facce”, “dio del tempo” e, specificamente, “dell’anno” ed il cui tempietto, a Roma, consisteva in un corridoio con due porte, chiuse in tempo di pace e aperte in tempo di guerra che, sulla base della sua ancestrale accezione, designa “l’andare” e , più particolarmente, la “fase iniziale del camminare” e del “mettersi in marcia”: regolava e coordinava l’inizio del nuovo anno, da cui Ianuarius, il mese di Gennaio”.

Come ci conferma Franz Altheim  
“Ianus e Consus, nella realtà religiosa romana, si riferivano all’inizio ed alla fine di un’azione”  

 la teoria del Tempo Aurico descrive 
l'attrattore teleologico in forma di spirale

e facevano ugualmente riferimento (… ) 
“ad eventi fissati nel tempo, ma che si ripetevano periodicamente
quelli dell’eterno ritorno della luce a discapito delle tenebre. Non dimentichiamo, quindi, come la tradizione romana della festa del dies solis novi affondava le sue radici, sia nel passato preistorico delle genti indoeuropee, a cui i Romani e la maggior parte delle genti Italiche appartenevano, che in quello delle sue stesse basi cultuali: Julius Evola ci ricorda come 
“Sol, la divinità solare, appare già fra i dii indigetes, cioè fra le divinità delle origini romane, ricevute da ancor più lontani cicli di civiltà”

aspetti iniziatici

E’ fondamentale a questo punto comprendere come tale rinascita solare rappresenti   il simbolo di una rigenerazione cosmica, in cui il Sole é legato all’idea di evoluzione dell’uomo. Esso opera la sua seconda nascita spirituale, sviluppando e poi superando il proprio stato sottile, nella notte del solstizio d’inverno, quando è possibile accedere al deva-yana o “via degli dei” della tradizione indù, alla contrada ascendente e divina in cui l’uomo, restaurando in sé ADAM KADMON o  Uomo Primordiale, può intraprendere la strada dello sviluppo sovraindividuale.

Questo è il momento in cui, quando la notte diviene padrona e il buio totale, è necessario mantenere accesa la fiamma della Fede, che al mattino, con l’alba, diverrà trionfante.

Uscendo dalla Caverna Cosmica, con il Solstizio d'Inverno,si passa dal nulla all'unità, geometricamente cioè, dal divenire sensibile, rappresentato dal simbolo della circonferenza, si passa all’eterno presente, che nell’uno e nel centro si esplicita perfettamente.  Significativo è il passo evangelico in cui Giovanni Battista, nato nel giorno del Solstizio d’estate, rivolgendosi a Gesù, nato nel Solstizio d’Inverno, si pronunci in tal modo: “Bisogna che egli cresca e che io diminuisca”. 
Mitra che uccide il Toro
 
Parimenti è la rappresentazione classica del dio iranico Mithra, raffigurato mentre uccide un toro, con due dadofori ai suoi fianchi, che simboleggiano il corso del Sole: Cautes con la torcia verso l’alto (21 Giugno) e Cautopates con la torcia verso il basso (21 Dicembre). Ecco il simbolismo tradizionale delle porte solstiziali, che corrispondono rispettivamente all’entrata e all’uscita dalla Caverna Cosmica: la prima porta, quella "degli uomini", corrisponde al Solstizio d'Estate, cioè all'entrata del Sole nel segno zodiacale del Cancro, la seconda, quella "degli dei", al Solstizio d'Inverno, cioè all'entrata del Sole nel segno zodiacale del Capricorno. Del simbolismo specifico del l'imaplare il Toro parleremo forse in una successiva puntata del Diario.

Qualche istruzione Pratica
la tradizione di vegliare i fuochi al Solstizio d'Inverno 
si perde nella notte dei tempi

ora, caro Diario,  qualcuno potrebbe pensare che qui stiamo facendo della cultura astratta intrisa di simbolismi inutili.
Nulla di piú lontano dalle nostre intenzioni.
Ecco quindi le istruzioni originali per vivere il Solstizio di Inverno come i nostri antenati ci avevano insegnato. 
A partire dalla mezzanotte del 20 e fino a quella del 21 si digiuni totalmente,per 24 ore non é ammesso nessun tipo di cibo o bevanda a parte l'acqua pura. I bambini e i malati gravi naturalmente fanno eccezione.
Al calare del Sole del 21 si effettua una speciale cerimonia.
I dettagli variano, ma il succo é che l'ultimo raggio del Sole morente viene usato per accendere un fuoco sacro.
Questo fuoco, idealmente di legno di quercia (o altro albero solare), deve essere mantenuto acceso per tutta la notte del Solstizio, fino al sorgere dell'alba del nuovo Sole.
Durante tutto il periodo bisogna vegliare, in quanto coloro che si addormentano in questo momento di transizione potrebbero non svegliarsi piú.
A mezzanotte del 21 si inizi il "cenone", dopo 24 ore di digiuno probabilmente sará la cena migliore che si sia fatta, soprattutto per quelli non abituati a non mangiare.
Il cenone dovrebbe essere composto di 10 portate

Non vi é nulla di piú eccitante che 
cucinare allo spiedo ... mentre si é a digiuno.

La portata centrale dovrebbe essere un animale intero: un agnello, un tacchino, un cinghiale o qualunque cosa che la regione offra.
Dopo il cenone ci si scambiano i regali.
Questi dovrebbero essere fatti a mano dal donatore, esplicitamente per colui che riceve il dono.
Gli oggetti comprati non rientrano in questa categoria.

Dopo i regali si gioca a carte puntando denaro, oppure si usano i tarocchi per fare previsioni sul futuro. Ogni gioco é ammesso.
Tutte le carte europee (quelle francesi come quelle Italiane) sono variazioni dei tarocchi.
Quindi la cosa migliore é usare i Tarocchi stessi anzicché le brutte copie.

6 commenti:

Fabrizio Fiorito ha detto...

Complimenti Corvo , veramente un post molto ben fatto .

saluti

TaO

Anonimo ha detto...

Sarà un mio limite, ma non comprendo il senso di questo articolo.

ciao ciao

rumenta ha detto...

io durante un solstizio (d'estate), ho consacrato le rune....

corvo ha detto...

non comprendo il senso di questo articolo.
Questo articolo suggerisce una certa base concettuale per passare sereni e sicuri periodi natalizi nei prossimi.... 3-5 anni.

yuma ha detto...

questa sera sotto una finissima neve mista a pioggia ho dato fuoco ai rami accumulati dalle varie potature.

Dopo un po' di fatica le fiamme sono andate dritte verso il Cielo.

E' il mio augurio a tutti voi per un sereno e felice Natale , comunque lo festeggiate e con chiunque lo festeggiate.

Che il calore e la luce delle fiamme vi facciano compagnia quando ne sentirete il bisogno

Providence ha detto...

Complimenti per il blog, molto interessanti anche i commenti.
Creo un collegamento nel mio blog in modo da poter tornare spesso a dare un'occhiata ;)
Saluti

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