28 giugno 2010

La Guerra in Medio oriente serve a evitare il crollo Americano

 Una tipica immagine della forza di difesa Israeliana (IDF) intenta alle sue funzioni 
Caro Diario,
Da alcuni giorni una strana dialettica sembra presente fra politici, finanzieri e mezzi di comunicazione. Quelli stranieri... si intende... visto che in Italia, o in italiano, poco, o niente, si sa.
Lunedì 21 di giugno (2010 ) il presidente Obama accusa in una lettera i politici europei, e in particolar modo la Germania, di mettere in pericolo la “ripresa”. Senza mezzi termini afferma che Angela Merkel dovrà ritenersi responsabile di un eventuale “double dip”. Alla lettera é seguito un attacco diretto di Paul Krugmann, premio Nobel per l'economia, alle "folli politiche di risparmio tedesche".


La colpa della politica teutonica-europea consisterebbe nella via intrapresa verso una austerity sulla spesa pubblica nel tentativo di abbassare il rischio paese connesso al rapporto debito/GDP.
SECONDO GLI AMERICANI INVECE BISOGNEREBBE CONTINUARE A FARE DEBITI, SENZA PREOCCUPARSI DI CHI, E QUANDO, PAGHERÀ



Il Lettore del Diario sa si tratta della Strategia del Contenimento: confermata di recente durante il meeting del Bilderberg.
Per una volta, la politica europea si è dissociata. E lo ha fatto apertamente.  
Angela Merkel, ha affermato mercoledì  in diretta televisiva sulla televisione nazionale ARD che intende iniziare a pagare il debito ora  poiché  "nessuno sa cosa succederà i prossimi tre anni". 
http://www.bundesregierung.de/Content/DE/AudioVideo/2010/Video/2010-06-24-Interview-Morgenmagazin-G20/2010-06-24-interview-morgenmagazin.html

Che significa?

Obama ha informazioni che tra 3 anni (o più precisamente 2 e mezzo...???) non si dovrà più restituire alcun debito.... per prematura scomparsa dei creditori.... la cancelliera tedesca non ne sembra altrettanto convinta. 


Fatto sta che la Germania ha intrapreso una strada sua e probabilmente gli altri Stati europei dovranno seguirla.
Questa cosa comporta 2 fattori: innanzitutto che gli USA avranno una minore credibilità debitoria rispetto all'Europa. Lo sottolinea l' Handelsblatt, il piú prestigioso giornale economico tedesco. Il quale  per rafforzare la reazione della Merkel  venerdì 25 Giugno pubblica uno speciale dal titolo:

Titolo dell'Handelsblatt di venerdí
Una GRECIA piú grande?
Mettendo sullo sfondo la statua della Libertá.
Lo speciale presenta una serie di statistiche economiche  USA che tutti conoscono bene, ma che in seguito alla trappola propagandistica anti euro sembravano cadute nel dimenticatoio. 
Il paese delle infinite possibilitá é divenuto il paese dove l'unica cosa senza fine é la quantitá di problemi.
Ecco il decalogo delle veritá scomode secondo il quotidiano tedesco:

  1. Nel 2010 il governo USa ha fatto tanti debiti come tutto il resto del mondo insieme
  2. Il debito reale (incluso quello delle ditte e dei privati) ha raggiunto il 360% del PIL
  3. su 50 stati 33 non  sono piú in grado di pagare gli stipendi.
  4. Il mercato immobiliare americano conta 3.8 milioni di espropri quest'anno (36 % piú che nel 2009)
  5. Il prezzo degli immobili é crollato del 40%; ogni quinto ufficio é vuoto; 1.4 Triliardi di $ di debito immobiliare devono essere rifinanziati entro il 2014
  6. Nel primo trimestre 2010 vi sono stati 388.000 fallimenti ufficiali
  7. La disoccupazione ufficiale é del 9.7%. Quella reale si aggira intorno al 18.4%
  8. 40 Milioni di americani fanno ricorso a buoni pasto governativi
  9. 1% della popolazione ha beneficiato di due terzi della crescita del reddito fra il 2002 e il 2007
  10. Il nuovo sistema sanitario non riuscirà a mantenersi da solo prima del 2016

Dopo avere comparato i principali dati macroeconomici europei a quelli americani il giudizio del quotidiano é impietoso:


La mappa pubblicata dall'handel Blatt mostra gli USA come un paese sull'orlo del collasso:
su 50 stati ben 32 sono in fallimento e solo due, in verde, non hanno debiti.
Se non succede qualcosa fra poco inizierà una speculazione CONTRO IL DOLLARO.
Al di lá del fatto che é una conferma "ufficiale" degli ammonimenti economici dei "complottisti internet" ció che conta é che é una presa di posizione molto dura contro gli americani.
A partire dalla seconda guerra mondiale i tedeschi hanno il credo di  "mantenere la testa bassa con americani e Israeliani". sembra  ora che questa politica sia stata capovolta.


La seconda conseguenza è che se gli USA continueranno  la politica di interventi statali a favore dell'economia mentre altre Nazioni non lo faranno. 
Il denaro che il governo statunitense prenderá in prestito per immetterlo nell' economia reale, sebbene inizialmente riversato in quella americana, andrà a trasferirsi attraverso  ai paesi esportatori, che si arricchiranno a discapito degli USA.
Questo, ovviamente a Obama non può piacere. 
Che si fa quindi?
NEXT STIMULUS PROGRAMM: IRAN
Gli Americani, che vengono descritti dal quotidiano tedesco come un popolo con tutti i vizi dei greci... piú le manie di grandezza tutte loro, hanno una sola industria che ancora funziona: quella militare.
Di conseguenza sarà questo uno dei settori chiave dove il Governo americano preferirà investire, sperando che il denaro preso in prestito "resti in casa".
La tentazione di usare la guerra come stimolo economico e panacea sociale é fortissima
... Bella soluzione per uscire da una Depressione! Forse ci serve la Terza guerra mondiale per salvarci la pelle! Ne deduco che l'Homo sapiens ama scatenare guerre: se noi non amassimo farle, perchè le faremmo così spesso? Sicuramente, una grande guerra creerebbe moltissimi posti di lavoro, proprio come dimostra il nostro "modesto" budget per la Difesa oggi.
...Krugman definisce la Seconda guerra mondiale un "enorme programma di opere pubbliche". Giustissimo! Se andassimo fino in fondo - si parla di nucleare - potremmo anche risolvere (temporaneamente) il problema della crescita della popolazione mondiale, prendendo in questo modo due piccioni con una fava.
Inoltre gli USA devono affermare la propria autorità in un momento storico in cui l'immagine dell'America invincibile é messa in discussione.
l'operazione guerra potrebbe servire anche a placare il dissenso interno indirizzando l'aggressività all'esterno.
 In caso non funzioni Obama sta cercando di far passare una legge che gli permetterá in caso di guerra di "spegnere internet" senza alcun controllo del parlamento.


SCOPPIA OPPURE NO?
Da mesi la propaganda anti-iraniana monta.  In realtá da anni. 
Perché i problemi contingenti dell'Economia Americana sono un gioco insignificante rispetto alla Missione Angloassone.
Il piano originale prevedeva il 2005 come anno dell'attacco Israeliano all'Iran. 
Per fortuna da anni vi sono forze che lottano con successo per impedire questa follia.
L'ultima volta fu ad Aprile. Gli Israeliani erano pronti ad attaccare e noi del Diario suonammo  l'allarme.
Il piano consisteva nel mandare un gruppo di commandos a uccidere il leader di hezbollah: Hassan Nasrallah. Si pensava che decapitata la testa dell'organizzazione, Hezbollah sarebbe divenuta inoffensiva.
lo avevano localizzato e mandarono i commandos.
la locazione risultó essere vuota.
"Qualcuno" aveva mandato un messaggio a Nasrallah dicendogli di fuggire. Il leader afferma di avere avuto un "avvertimento divino".
In seguito a questo avvenimento Hezbollah si é convinta (come se ce ne fosse bisogno) che Allah é dalla loro parte... e contro Israele.
In ogni caso hanno
fatto sapere agli Israeliani che un tentativo del genere non li fermerebbe dall'attaccarli.Quindi Israele ha dovuto rielaborare una nuova strategia e la guerra é stata rimandata. 
Ora ci siamo di nuovo:
Giorni fa  ci é stato detto che L'Iran ha giá oggi "abbastanza uranio per due bombe atomiche". Lo ha dichiarato in un'intervista alla Abc il capo della Cia, Leon Panetta.
Aumenta la pressione militare americana nel Golfo Persico.  

 Il dispositivo appare pronto al bombardamento dei siti nucleari iraniani. 
altre 12 navi da guerra americane hanno attraversato il canale di Suez, unitamente ad una corvetta israeliana.
 Una guerra in Medio Oriente potrebbe scoppiare a partire dalla fine del G20. 
Come ha confermato lo stesso presidente del consiglio Italiano
l'Iran "non garantisce una produzione pacifica del nucleare i membri del G8 sono preoccupati e ritengono assolutamente probabile una reazione anticipata israeliana".

Il giornale libanese As-Safir ha rivelato che Sarkozy ha chiesto a Netanyahu «garanzie» per le truppe francesi – stazionate in Libano nel contingente ONU (UNIFIL) prima di scatenare un attacco al Libano.

RUSSIA INDECIFRABILE
In questo frangente è interessante notare le reazioni di Russia e Cina. 
Il 9 Giugno il Consiglio di Sicurezza dell' UNO vota nuove sanzioni contro l' Iran, accolte da Russia e Cina: ecco la novità di vaste implicazioni.
Il giorno stesso l' International Herald Tribune rivela, in prima pagina con un articolo da Gerusalemme, che una delegazione israeliana è andata a Pechino per far sapere ai cinesi che Israele intende attaccare militarmente l’Iran.
Lo scopo della visita era di “
spiegare con precisi dettagli l’impatto economico che la Cina avrebbe nel caso di una guerra israeliana contro l’Iran”.
Tre giorni la Cina vota a favore delle sanzioni. Segue, dopo altri 3 giorni, la notizia che la Russia non fornirà i missili terra-aria s-300 all' Iran con cui aveva precedentemente sottoscritto un contratto di fornitura. La perdita della commessa vale oltre un miliardo e 200 milioni di dollari.

Anche qui la lettura non può essere che una: il Cremlino concede il via libera.
Dopo che nel 2008 il piano Israeliano di usare la Georgia per sferrare l'attacco all'Iran era stato fermato proprio dai russi, pare che adesso l'Orso abbia chiuso gli occhi sulla presenza di truppe di terra israeliane nel vicino Azerbaijan.
Tuttavia i caccia dovrebbero passare sopra la Turchia la quale ha negato il suo spazio aereo  agli israeliani. Subitop rimbrottata dagli Americani secondi i quali sta dimostrando poco impegno nel sostenere i partners
The United States is warning Turkey that it is alienating US supporters and needs to demonstrate its commitment to partnership with the West. 

Meno male (si fa per dire) che ci sono gli amici buoni. Il 12 giugno l’Arabia Saudita ha concesso il proprio spazio aereo al passaggio dei bombardieri israeliani.
Altre fonti riportano addiritttura che L'aeronautica israeliana avrebbe spostato attrezzature e armi in una base in
Arabia Saudita per attaccare l'Iran.
Se fosse vero si tratterebbe di una presa di posizione gravissima dei sauditi. Forse per questo il principe Turki bin Abdul Aziz Al Saud avrebbe affermato che i membri della dinastia sarebbero a rischio perché essa è ormai molto invisa alla popolazione.


Che vantaggio avrebbe la Russia ad avere nel Mar Caspio un altro governo filo americano? Sicuramente il prezzo del petrolio salire (200$/barile sono possibili).  Sarebbe un bel regalo per Mosca, ma un brutto colpo per la Cina.
Potrebbe semplicemente essere anche che Cina e Russia ritengano che l’avventura iraniana si risolverà strategicamente in un nuovo disastro per gli Stati Uniti: la classica immagine di chi sta seduto sulla riva del fiume per aspettare il passaggio del cadavere del nemico. 
Di fatto i due giganti emergenti non si vogliono fare coinvolgere a nessun costo in una escalation militare.
Non ve ne é bisogno: basta aspettare il crollo americano e poi raccogliere i pezzi.

CONCLUSIONE
 Ci troviamo a un passo dall'Abisso di una guerra di proporzioni molto maggiori del Vietnam, l'Ira e l'Afganistan messi insieme.
Una serie di interessi economici, politici e ontopolitici spingono in questa direzione.
Vi sono peró coloro che non accettano la conclusione come inevitabile.
Il diario invita tutti i lettori a schierarsi con questi ultimi.
Questa guerra, questa tragedia, puó e deve essere fermata. 

Questo post é stato preparato grazie al lavoro del Gruppo AltreAlternative che discute su google wave dei temi del blog. Grazie a tutti ragazzi.