06 giugno 2012

la via dello Scorpione







Commenti (9)

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dall'orario in cui l'hai postato si evince che stavi pensando che la distruzione arrivi dalla terra.
si e no..... la terra soprattutto costruisce, dona il cibo, ecc. la vedo piuttosto come un alleato che come nemico.
2 risposta · attivo 668 settimane fa
Scusa Indo ma l'orario credo sia quello del server dove fisicamente é memorizzato il blog e tale server potrebbe essere ovunque nel mondo non necessariamente sul meridiano della Nova Scotia.
L'orario dice ben poco.
niente e' per caso.
Cos'è la sfera nera che si vede vicino al sole? Ha a che fare con quel globo che sembrava prosciugare energia dal sole che è stato avvistato qualche mese fa e che la scienza ufficiale ha tacciato come fenomeno naturale?
1 risposta · attivo 668 settimane fa
O forse il pianeta Venere che si accingeva a passare davanti al Sole come previsto.
Morte di Venere, sorgere delle pleiadi.... Che c'entri il disco di Nebra?

"Un emiciclo è incluso nel glifo astrologico del Toro, a sormontare un cerchio. Il simbolo denota "la possente testa del bovino. Siamo in un segno fisso, posto al centro della stagione primaverile e ricco, quindi, di prorompente fecondità. Generazione e fecondità richiamano le corna bovine, dalla forma di un crescente lunare. La Luna è esaltata in Toro, ma anche Venere che domina il Segno; Venere fecondissima, come l’egizia vacca celeste Hathor, dal manto coperto stelle... Muggisce il toro: un tuono lontano che si avvicina sempre più. Il toro celeste porta la tempesta, ma anche la pioggia fecondatrice... Ancora, regge il mondo, su quattro zampe nell’età dell’oro." (11)
I significati archetipici ed astrologici del segno paiono addirsi sia al quadro astronomico istoriato, con al centro le Pleiadi, raggruppamento di astri che appartengono al "Taurus", sia al probabile uso del disco come calendario per indicare l’inizio della primavera ed i concomitanti lavori nei campi. Rimanendo in un campo simbolico, si può considerare il secondo arcano maggiore dei tarocchi, la Papessa. Questa carta raffigura una donna assisa su un soglio che rimane coperto dall’abito panneggiato. La veneranda donna, che tiene tra le mani un libro, siede tra due colonne. "La figura della sacerdotessa, il cui manto isiaco rappresenta invariabilmente la volta celeste, si accompagna ad una significativa gestualità. Ella sottomette ai suoi piedi una falce lunare, nota icnografia del toro zodiacale, mentre alla sommità, spunta, tra due corna d'ariete, la sfera dell'astro del giorno... Nel mazzo di carte di O. Wirth troviamo il personaggio identicamente assiso su un trono posto tra due colonne, recante sul petto una doppia banda incrociata a formare una X." (12)

L’iconografia della Papessa rimanda a quella di Hathor, "la dea egizia dell’amore, della gioia, dell’ebbrezza, della musica e della danza. Il suo nome, che significa 'dimora di Horo', allude alla sua natura cosmica, in quanto sede del sole (Horo)... Ella può assumere le fattezze della crudele dea leonessa Sekmeth o della voluttuosa dea gatto Bastet, incarnando così l’ambivalenza amore-odio... È anche Iside... Già un documento della I dinastia (3100-2890 a.C.) la mostra con testa di donna, corna ed orecchie bovine, attributi che conservò sino all’Epoca tarda." (13)

L’accostamento nel manufatto della lamina arcuata - che potrebbe adombrare la costellazione del Toro - e la cintura di Orione, si connettono forse al fenomeno della precessione degli equinozi, di cui il Gran Cacciatore è signore, come dimostrato da illustri studiosi."
Link http://www.edicolaweb.net/arti114a.htm
1 risposta · attivo 668 settimane fa
Complimenti Jake_ sei ferratissimo nella interpretazione dei simboli.

Io ne so poco o niente. Mi fido di quello che scrivi.
Non ho meriti....lo scritto è da me solo citato con le virgolette e con il link sotto. Appartiene ad Antonio Marcianò (Zret).
Tutto si compie qui e ora. Pensa all’istante come a un gioiello puro, a partire dal quale tutto comincia. Non c’e’ altro luogo che l’istante. Nell ‘esperienza dell’istante siamo realmente “laggiu’”, e “laggiu’” e’ sempre “= qui”.

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