16 luglio 2014

Fondamenti di Rilocazione Strategica: il Canada - Post con molte immagini et mappe

Caro Diario,
In questo post introduciamo i fondamenti di rilocazione strategica, parte di un sistema con cui fronteggiare il collasso sociale a cui stiamo lavorando.

Fondamenti di Rilocazione Strategica

Di fronte all'imminenza del collasso, vi sono quelli (sempre di meno) che ancora credono che Berlusconi, Monti, Letta,  la Madonna, gli Alieni, Matteo Renzi ci salverá lui. Poi coloro (la maggioranza, purtroppo) che attendono passivamente che gli caschi il tetto in testa, Altri si preparano come meglio possono. Fra questa minoranza, molti non possono far altro che fortificarsi lí dove stanno, arrangiandosi alla meglio, solo i piú arditi considerano una rilocazione strategica, cambiando  regione o completamente nazione. A questi coraggiosi é dedicato questo post, con un invito a tutti gli altri ad (ri)considerare le loro decisioni .


Come si sa, noi siamo stati fra questi in tempi non sospetti: Abbiamo lasciato la Germania, paese che sembrerebbe al sicuro da tutte le tempeste. Per adesso. Le nostre considerazioni erano di tipo storico, strategico e sistemico, piú che basate su quella emozionalitá di cui si alimenta volentieri la rete.
In questo senso troviamo il libro  "Strategic Relocation" di Joel Skousen molto interessante. A parte le considerazioni politiche dell'autore WASP, che non condividiamo assolutamente, il testo presenta una panoramica mondiale di luoghi in cui "conviene" essere in futuro.E di quelli che é meglio evitare.
La regola generale é di stare lontani dalle concentrazioni umane. In pratica essere a piú di un serbatoio di macchina di distanza da qualunque cittá con piú di 100.000 abitanti.  Considerando che in Italia vi é una grossa cittá ogni 100 chilometri, o giú di li, si comprende il problema.
Skousen parla anche della situazione dello Stivale, lo definisce il paese come "regione non sicura a meno che non si abbia una barca per scappare", soggetta a una prossima invasione russa e a disordini sociali. Nulla di nuovo per il lettore del Diario, ma é interessante che ci sia arrivato partendo da presupposti completamente diversi. Il passo originale é riportato qui sotto:
 il paragrafo dedicato all'Italia nel libro "Strategic Relocation": si noti il riferimento a disordini sociali e invasione Russa

Il motto corvide in questi casi é:
"se ti sta per arrivare un treno addosso scansati"
Stima dell'impatto di diversi fenomeni sociali e naturali in diverse parti del mondo

Quindi all'opera!
I passi da compiere sono:
  • scegliere una potenziale nazione (o regione) in cui spostarsi
    • Considerare la struttura della popolazione
    • Analizzare l'aspetto economico
      • considerare il fabbisogno energetico
    • Analizzare l'aspetto ecologico
    • Valutare la geografia del territorio
    • Aspetti gli strategici relativi alla sicurezza
      • Valutare gli stati/regioni confinanti confini
      • Considerare le capacitá delle forze armate nazionali e locali (polizia)
      • evitare obbiettivi strategici militari
  • Identificare una comunità
  • trovare un pezzo di terra
  • prepararsi allo shock culturale

Economia: La nazione piú produttiva del mondo? il Canada!

Noi ci siamo strategicamente spostati in Canada. Il secondo paese piú grande del mondo ha una serie di caratteristiche interessanti nella prospettiva di "tempi difficili". Iniziamo con il pallino sociale del millennio: l'economia.
nazioni ordinate per potere di mercato

La popolazione é correlata al prodotto interno lordo
Molti lettori conoscono questa classifica dei paesi con il prodotto interno lordo piú alto del mondo:
CountryGDP
USA14990
China7318
Japan5867
Germany3601
France2773
Brasil2477
UK2445
Italy2194
India1873
Russia1858
Canada1736
in essa l'Italia occupa l'ottavo posto e il Canada l'undicesimo. Sui mass media, poi, non si fa altro che parlare di come la Cina sia in grande espansione economica e abbia raggiunto il secondo o addirittura il primo posto . Anche il Brasile é entrato nella top ten scavalcando la Gran Bretagna. Sono i cosiddetti BRIC, lo sappiamo. Se peró consideriamo quante persone lavorano per raggiungere quel risultato, la classifica cambia completamente. Nella mappa interattiva di sotto, le regioni verdi sono le piú produttive e le rosse le meno produttive. Sorpresa, sorpresa: il Canada é il paese piú produttivo del mondo, seguito dagli USA, dal Giappone e la Germania. Questo poiché ha "solo" 30 milioni di abitanti contro i 300 degli USA. Una gran parte del prodotto interno lordo del Grande Bianco Nord  é dovuto alle sue risorse naturali, prima fra tutte il petrolio di cui il Canada é il sesto produttore mondiale. Ai  fini della nostra analisi é importante che si consumi molto meno petrolio di quanto produca. L'Italia, per esempio, é al 32 posto mondiale per la produzione ma al 16 per il consumo di petrolio.
Il Canada é il sesto produttore mondiale di petrolio
Il petrolio non é tutto in materia di energia. La maggior parte della produzione di elettricità canadese, 399 miliardi di KW/h su 618, proviene da fonti rinnovabili.

 Il Canada é quindi completamente indipendente da un punto di vista energetico. Inoltre in Canada é autosufficiente dal punto di vista alimentare e idrico. In Italia, al contrario, solo 5 regioni su 22 sono autosufficienti dal punto di vista idrico.

Sicurezza - Situazione strategica nel Nord America

la presenza di "risorse naturali"  é un vantaggio innegabile. Ma, forse piú importante, è con quante persone esse debbano essere "condivise". Le persone sono una risorsa fino a quando ve ne sono troppe. Allora diventano un problema gli uni per gli altri. Questa affermazione é supportata da numerosi studi sull'aggressivitá in situazioni di sovraffollamento. In caso di collasso sociale una massa di persone si muoverá dalle zone cittadine ad alta densitá verso le zone rurali: le cosiddette zone di sfollamento. Oltre un certo limite, la popolazione locale non sará di certo contenta di accogliere gli sfollati e potrebbe decidere di reagire in maniera non esattamente ospitale.

Diamo i numeri

Vediamo chi vive nei posti interessati.
Il Nord America ha una popolazione in media molto piú giovane che l'Europa, dove i quarantenni (disoccupati, si capisce) sono ormai la maggioranza. per esempio in Italia al 1° gennaio 2011 ci sono 144,5 anziani ogni 100 giovani;  é anche un continente scarsamente popolato rispetto a qualunque altro. 
L'Europa é il continente piú popolato del mondo


Mentre l'Europa (quella geografica) é, con 104 persone per KM quadro, il maggiormente popolato del pianeta. Con una densità media di circa 200 abitanti per km2 l’Italia è tra i paesi più densamente popolati dell’Unione Europea (quella politica a 27) che ha una media di circa 114 abitanti per km2.
Anche in Italia, peró vi sono delle differenze di sostanziali fra regioni nella popolazione.

Queste percentuali di pressione umana sul territorio sono sostenute a prezzo di un continuo ingresso di energia, cibo e materie prime dall'esterno. Cosa succederebbe se esse venissero a mancare?
Nell'articolo il Collasso della Trinacria, lo scenario, modellato su sistemi storici ed ecologici, prevede un ritorno ai valori di popolazione del 1861 con 87 abitanti per chilometro quadrato nell'arco di 10 anni. Si tratta di un collasso del 50%. Alcuni studiosi della Teoria dei Sistemi pensano che questa sia una valutazione ottimista.  Come abbiamo visto, il Canada é indipendente per le materie prime e risorse primarie, quindi il calo di popolazione dovrebbe essere contenuto nell'ordine del 20%.

Geografia della Nova Scotia

A questo punto andiamo ad esaminare piú da vicino la regione del Canada che abbiamo scelto.
La Nova Scozia é grande piú del doppio della Lombardia ma con una popolazione per chilometro quadrato  di soli 17 abitanti per Kmq contro i 409 della Lombardia. 
Il parere dell'autore di "Strategic Relocation" sulla Nuova Scozia

Si tratta di un penisola connessa con il resto del continente Nord Americano alla provincia del New Brunswick che ha solo 10 abitanti per Kmq. Questo fa si che un afflusso di massa di rifugiati sia improbabile.

Guerra E Disordini

In un precedente articolo abbiamo introdotto il concetto della Cipolla della Sicurezza che inizia appunto dalla nazione in cui si vive. 
la cipolla della sicurezza
Tanto piú essa é lontana fisicamente dagli accadimenti traumatici tanto piú sicuri si vive. Proviamo ad applicarla al contesto canadese.
La guerra mondiale contro Cina e Russia viene attivamente preparata dagli americani, che sono convinti di poterla vincere. Magari hanno ragione, ma potrebbero avere torto sulla guerra interna.
 L'esercito americano si sta addestrando a controllare piccoli paesi in caso di una guerra civile. Secondo un parere sempre piú diffuso negli USA essa avrebbe luogo fra i sostenitori di un governo centralista e quelli che invece lo considerano la fonte di tutti i mali.
In un caso del genere, il Canada sarebbe sicuramente affetto ma l'immensità del territorio  rende estremamente difficile il controllo delle zone rurali. In una situazione di crisi l'intera popolazione nord americana ha delle ampie zone rurali in cui potersi ritirare. Quando si verificano crisi la popolazione tende a disperdersi per rilocarsi in zone meno popolate. Il 65% della popolazione della Nova Scotia vive in un area urbana (Italia 67%). Per questo é importante avere delle aree di sfollamento.  Tanto piú le zone sono grandi e vicine e tanto meno vi é concorrenza violenta. La Nuova Scozia del sud ha un gigantesco parco naturale di 404 Kmq a cui é attaccata una regione selvaggia di 1037.8 Kmq. A nord vi é il Cape Breton Highlands National Park of Canada di 949 Kmq. In totale circa il 13% del territorio della provincia é protetto (Italia 5%).
Distribuzione della popolazione, aree di sfollamento e possibili bersagli militari negli USA Orientali

In ogni caso la vicinanza di zone militari di qualunque tipo dovrebbe essere evitata. Non solo in quanto queste sono soggette ad essere attaccate,  ma soprattutto perché gli stessi militari tendono a requisire l'altrui proprietà in casi di emergenza. Iniziando dai loro vicini.

Forze armate in Canada

Il Canada sará sicuramente parte di  qualunque conflitto, interno o esterno, che coinvolga USA. Diamo un occhiata alle sue difese e punti deboli.
dettaglio: possibili bersagli di attacchi nel Maine, vicino alla Nova Scotia

Il paese non brilla per le sue forze armate, per quanto ne sia immensamente fiero. Quando senti parlare il tipico Canadese sembra che la seconda guerra mondiale la abbiano vinta loro da soli.
Una comparazione di cui andare fieri (?): l'esercito Italiano sarebbe nella "top ten" mondiale mentre i canadesi si collocano al 19 posto.
Sará pure vero, fatto sta che ancora oggi il capo delle "canadian forces"  (CF) é la regina di Inghilterra, mentre il comando della loro difesa aerea é negli USA.
Distribuzione della popolazione e possibili bersagli militari nel Canada Orientale
C'é da dire che  i confini nazionali sono efficacemente protetti da due oceani e da una regione polare.
La missione principale del Canada per il suo esercito, le Canadian Force  è cambiata significativamente nel corso degli ultimi 10 anni. Secondo la dottrina militare corrente è oggi incaricato di svolgere una "funzione difensiva" in casa accanto a un ruolo di "sostegno internazionale alle Nazioni Unite" quando é all'estero. Somiglia a quello italiano, no? Sará perché gli autori sono gli stessi? La CF ha quindi una capacità offensiva tattica molto limitata. Non ha armi strategiche, non ha missili o  bombardieri a lungo raggio. Le sue forze sono tradizionalmente asservite legate ai militari degli Stati Uniti per la difesa del Nord America (vedi NORAD).  Lungo il confine  nord la "Linea Rossa" anti-sovietici è ancora in vigore. Ritenuta fino a ieri un relitto della guerra fredda potrebbe divenire il fronte Americano della terza guerra mondiale. Il premier Canadese Harper ha lanciato un ambizioso programma navale che dovrebbe  estendere le capacitá canadese di dominare le vaste regioni polari. Le basi  principali per la difesa sono  quindi nelle distese ghiacciate polari, pronte a contrastare le aeromobili in arrivo dalla Russia attraverso i poli. la CF dispone di diversi squadroni di F-18 Hornet  ben addestrati e capaci come suo braccio difensivo primario. La maggior parte di queste unità sono basate a Cold Lake, al confine fra Alberta e Saskatchewan (vedi sotto).


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 l'aviazione dispone anche di diversi C-130 Hercules per il trasporto. squadroni di rifornimento in volo e 3 squadroni antisommergibile (ASW)  sulle coste (1 in British Columbia e 2 in Nova Scotia).  Questi sono diretti da 11 grosse basi radar a lungo raggio per il rilevamento degli aeromobili  e missili in arrivo, 36  radars automatici e 4  siti radar costieri (1 sul Pacifico e  3 sull'Atlantico).

Possibili bersagli  in caso di Guerra inter-statale

Alla luce di questo, i principali obiettivi per un "nemico esterno" sarebbero i siti radar di cui sopra, mentre gli obiettivi secondari sarebbero le basi da combattimento, in particolare il citato 4 ° Stormo a Cold Lake, e le basi ASW a Comox, BC sul Pacifico e Greenwood, NS (vedi mappa). l'ultima ci riguarda particolarmente visto che si trova a soli 250 Km dal luogo che abbiamo scelto.


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Oltre ai militari dovrebbero  considerare la presenza di paramilitari. Per esempio le forze di polizia, che in tutto l'occidente si stanno rapidamente militarizzando. Ne parliamo da anni su queste pagine. Negli USA i vari dipartimenti hanno ricevuto più di 34 miliardi dollari in sovvenzioni in questo senso da parte del Dipartimento di Homeland Security. Abbiamo visto a cosa servano questi soldi nella prova generale di Boston. In Italia ci sono ben 167.397 forze paramilitari in servizio, la maggior parte Carabinieri. Sappiamo che questi sono stati cooptati nella eurgendforce ma non ci dobbiamo preoccupare di nulla tanto hanno smentito tutto. Giá.
Un cordiale ufficiale della RCMP in assetto anti sommossa
In Canada un ruolo analogo é coperto dalla Royal Canadian Mounted Police (RCMP) o mounties. Magari il lettore li avrá visti con le giacche rosse e i cappelloni in qualche film. Meno note sono le loro uscite piú moderne.  Famoso é diventato il caso del poliziotto che ha arrestato una ragazza per "assalto fisico con bolle di sapone" durante il G 20 di Toronto.
La ragazza soffia bolle di sapone in sogno di protesta

Il poliziotto la minaccia di arrestarla per "assalto fisico" se una bolla lo tocca. La sua collega lo guarda sconvolta

Pochi secondi dopo la ragazza é in manette....
 La presenza di unitá di "protezione civile" pronte a entrare in azione insieme ai paramilitari  in caso di emergenze di qualunque i tipi non deve essere trascurata.In Nova Scotia é attivo a questo fine l'Emergency Management Office (EMO).

Rischi ambientali

L'EMO interviene in casi di catastrofi ambientali come uragani e inondazioni.  I rischi di inondazione locali non devono essere sottovalutati. Molti comuni hanno informazioni riguardanti i cambiamenti climatici con mappe che descrivono le zone a rischio. Per esempio la municipalitá di Yarmouth ha una sezione completa dedicata a questo argomento.
il rischio sismico in Canada é quasi inesistente

Ma, lo sappiamo, cambiamenti climatici porteranno sempre piú disastri e a un generalizzato aumento della violenza. Soprattutto quando impatteranno sulla produzione di cibo.
Stagione di crescita nel Canada
La striscia sud del Canada ha una stagione di crescita di soli 220 giorni l'anno, il che non é abbastanza. Usando la nostra serra siamo riusciti ad estenderla a 320 giorni. Le piante smettono di crescere solo nel periodo di Gennaio/ Febbraio quando la luce del sole é troppo bassa. 

shock culturale

Quindi tutto bene? Si puó partire senza problemi? Al di lá dell'aspetto legale e finanziario non dobbiamo dimenticare l'impatto umano.
Cambiare di nazione o anche solo di regione produce uno shock culturale che é importante tenere in considerazione.
Vediamo quali sono le sue diverse fasi
  • Fase 1 - la luna di miele:  inizialmente si arriva  e tutto sembra così meravigliosamente diverso ed esotico: si vuole sperimentare ed esplorare i dintorni. E' la stessa sensazione che le persone hanno quando sono in vacanza. Questa fase di solito dura fino a 3 mesi. 
  • Fase 2 -  Stress: ci si sente confusi, le cose non sembrano più nuove ed eccitanti . Si inizia a sentire la perdita di "casa" e delle cose familiari. La nuova cultura comincia a sembrare frustrante. Questa fase dura fino a 9 mesi.
  • Fase 3 - Ritiro: In questa fase ci si sente  ostili verso la nuova cultura, la gente e l'ambiente. Si vedono  difetti ovunque; si critica tutto. Si comincia a confrontare  tutto con la propria cultura 'superiore', rifiutando di accettare le differenze che si incontrano. Si potrebbe trovare il comportamento dei locali 'arretrato', e assurdo. A questo punto si inizia a desiderare di ritirarsi e isolarsi. Per alcuni, purtroppo, questa fase non finisce mai.
  • Fase 4 Autonomia Si inizia a gestire meglio  la cultura e i problemi che si devono  affrontare. Tutto è diventato più comprensibile e tollerabile. Ci si sente meno isolati perché si é iniziato a interagire di più con la gente del posto. Questo è il primo passo per l'accettazione. 
  • Fase 5 -  Independenza: Ci si  sente comodi e sicuri nel nuovo ambiente. Si abbraccia la  cultura e si inizia a preferne  alcuni tratti alla propria. Potreste aver adattato alcune delle tradizioni locali, mentre ancora sentire te stesso. Ci si sente come questa sia la  "nuova casa lontano da casa". Un senso di mancanza di appartenenza totale si instaura, non si é piú né carne né pesce, si comprendono meglio entrambe le culture ma non si appartiene piú a nessuna di esse.

Conclusione

Questo lungo post, costato mesi di lavoro, non rappresenta un invito a trasferirsi in massa in Canada, piuttosto a considerare seriamente quali elementi in una certa regione sono rilevanti in una situazione di collasso sociale. La rilocazione strategica che avvochiamo é funzionale a creare incubatrici dove realizzare le AltreAlternative che affrontino il "dopo".

Commenti (21)

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Caro Corvo, ritengo interessanti i tuoi articoli, ma forse sono troppo disfattisti? Sei sicuro di aver avuto una illuminazione nella foresta oppure ti ha centrato in pieno un tir? Facci sapere. Un tuo fan
Bellissimo post,grazie corvo.Un paio di domande: quali stati o luoghi consideri sicuri, oltre al Canada,in base alle tue conoscenze? Sulla base di cosa l' autore del libro considera piú sicure da una possibile invasione russa la svizzera e la Francia rispetto all'Italia? Secondo te, l'invasione russa é negativa in quanto tale o in quanto portatrice di guerra tra vari paesi sul nostro territorio? Perché,almeno in apparenza, Putin sembra meglio della feccia che abbiamo(tralasciando il discorso ontopolitico).Grazie
7 risposta · attivo 558 settimane fa
Per quanto riguarda la Svizzera, penso che l'autore del libro faccia riferimento sia al contesto storico degli Elvetici che a quello territoriale.
circondata da montagne e con i passi (sempre) controllati dall'Esercito, con armi difensive missilistiche ben collocate e mimetizzate nelle pareti montane e con basi aeree ogni pochi chilometri, con Forze Armate praticamente sempre pronte, la Svizzera ha un'ottima capacità logistico-difensiva per poter contenere un attacco al suo territorio, forse anche nucleare, visto che bunker sotterranei ne ha in ogni dove.
La Francia è di per sé una potenza nucleare e può fare affidamento su fedelissimo personale armato d'elite (Legione Straniera, ad esempio) e, diciamocelo, militarmente è messa bene. Senza contare che potrebbe decidere per un fallout "civile" lungo i confini facendo saltare qualche centrale in posizione strategica...
Il problema di molti è che non tutti possono (purtroppo) fare come Corvo, ovvero andar via e cercarsi un posticino più o meno tranquillo in altro Stato.
Io ad esempio ho diversi vincoli di grave natura medica (recenti) per i miei parenti più stretti che mi obbligano a rimanere nei dintorni di un ospedale.
Nulla mi trattiene però da elaborare vie di fuga e riunione con alcuni gruppi c.d. di sopravvivenza con cui sono in contatto da diversi anni e tra cui ho molti amici.
Certo non è semplice far entrare nelle teste dei "sordi" e dei "ciechi" ciò che si rifiutano di sentire e vedere.
La loro risposta è sempre la stessa: "ma che vuoi che succeda?".
Anche se, di recente, si guardano un pò intorno, abbastanza confusi e dicendomi che "forse" un pò di ragione per preoccuparmi ce l'ho...
In Italia i posti sicuri sono pochi perché vicini e conosciuti.
Le uniche possibilità sono zone impervie e poco abitate di Alpi e Appennini, ma ci sono diversi problemi che possono occluderci vie di fuga e/o riparo verso questi luoghi, primo fra tutti l'USCIRE INDENNI dalle città nel caos.
Con il dovuto rispetto, Xante, penso che pensare la cosa fino a "devo uscire dalle cittá" sia come pensare una partita di scacchi fino alle prime tre mosse.
Vi saranno MILIONI di persone che vorranno uscire dale cittá italiane e centinaia di migliaia arriveranno nelle zone di sfollamento, sovraccaricando un territorio giá vicino al collasso ecologico. Questa idea di "prendo lo zaino e vado nei boschi" , come pure "poi pianto un paio di semi e ci nutriamo di quello" sono totalmente irrealistiche.
Paradossalmente a un certo punto conviene rimanere nelle cittá, che saranno spopolate. Dai un occhiata all'articolo sul collasso della Trinacria per avere una prospettiva temporale piú estesa.
Ottima risposta xante. A questo punto anche posti isolati in Francia potrebbero fare al caso nostro, visto che é quasi il doppio dell'Italia e ha la stessa popolazione(minore densitá di abitanti)
quali stati o luoghi consideri sicuri, oltre al Canada,in base alle tue conoscenze?
Il Sud America, in generale non é un cattivo continente. In Europa i paesi Nordici tipo la Svezia. In italia basta guardare la mappa postata nell'articolo...
Sulla base di cosa l' autore del libro considera piú sicure da una possibile invasione russa la svizzera e la Francia rispetto all'Italia?
Occorre chiedere a lui, non a me.

Secondo te, l'invasione russa é negativa in quanto tale o in quanto portatrice di guerra tra vari paesi sul nostro territorio?
Non penso che Putin sia "buono" o "cattivo". Mettiamo pure che i Russi arrivino a liberare l'occidente dalla dittatura dei pochi, acclamati dalla popolazione come liberatori... Cosa succederebbe poi?
La risposta la vedi sotto i tuoi occhi: é giá successo, no?
Passeremo da un padrone ad un'altro?Il sud America é enorme, Panama come la vedi? Te lo chiedo perché é relativamente semplice richiedere e ottenere la residenza. Quest'ultima é una fattore da tenere in grande considerazione, ad esempio so che in Canada é molto difficile ottenerla,a meno che non si disponga di grandi possibilitá economiche per acquistare appunto cittadinanza e o residenza.Questo vale anche per Australia e Nuova Zelanda, che non so se ritieni posti sicuri.
In europa pensavo all'Austria, in particolare la carinzia...
Panama come la vedi?
Sott'acqua.

Il Canada non richiede di comprare la residenza, occorre applicare per un sistema a punti che considera vari fattori.
L'Austria é un buon posto strategico ma da come conosco gli Austriaci non sono molto ospitali.
Ah giusto mi ero dimenticato dell'onda.... Il cile dovrebbe essere sicuro sotto questo punto di vista, solo che é una terra fortemente sismica. Poi ci sono colombia ,argentina e uruguay che sembrano avere buone caratteristiche
Non sapevo che gli austriaci fossero poco ospitali , pensavo fossero un po' chiusi come spesso accade per i popoli mitteleuropei
Sono sicuro che Corvo ha le migliori intenzioni , tuttavia forse il vivere fra Germania e Canada gli può aver fatto dimenticare come siamo messi qui... Il più delle volte malino ... Sappiamo tutti che per cambiare vita su due piedi , così come fosse niente , ci vogliono due cose soldi e gioventù . Se tieni famiglia ad esempio potresti avere una moglie poco accondiscendente , pochi soldi , figli ormai grandini e quindi individui che non hanno nessuna voglia di cambiare anche solo le amicizie ...insomma a casa nostra ognuno di noi tiene GROSSI vincoli , problemi strutturali difficilmente risolvibili . Sinceramente Corvo ti ammiro e pure un poco ti invidio , solo fosse che tu non hai da sopportare una società decadente , sporca , in agonia . Sono però abbastanza sicuro che senza una preparazione interiore qualsiasi posto potrebbe essere fatale . Sai bene amico volatile che il cerchio ti protegge ovunque , e che le persone " degne " al momento opportuno salteranno fuori . Solo un fatto inconfutabile che mi riguarda personalmente , negli ultimi anni nella zona dove abito ( la provincia per lo più ) sono successi fatti naturali o "quasi " molto gravi . Terremoti , frane , inondazioni , trombe d'aria che in realtà sono tifoni, un bell'antipasto di quello temo fra un po sarà endemico , e comunque tutto mi gira intorno , come il cerchio ...sono sicuro che capite bene a cosa alludo .Dirlo oggi può sembrare una pazzia ma anche qui ci sono posti sicuri , pregni di energia "buona",personalmente ho fatto tutto quello che potevo , sono alla distanza massima possibile dal mio lavoro , e in posizione vantaggiosa rispetto ai cittadini .Visto che sicuramente da qui per la pressione demografica come spiegava Corvo dovrò spostarmi , cercherò di non perdere il vantaggio , e sopratutto di capire cosa sta succedendo ...Saluti .
1 risposta · attivo 558 settimane fa
grazie delle tue riflessioni Faber.
Penso che tu abbia ragione, dal tuo punto di vista.
Tuttavia ora prova a uscire dai panni della sindrome della normalitá e pensa a ció che sta accadendo in Iraq, in Siria e in Ucraina.
RIFUGIATI.
Attualmente giá ci sono piú rifugiati nel mondo che durante la II guerra mondiale.
Gente che a un certo punto deve mollare tutto e scappare via da casa.
Queste persone perdono TUTTO, sperano solo di conservare la vita.
Ora, il problema a cui tu fai riferimento é che gli italiani odierni non sono disposti a perdere NULLA. Se si muovono pensano a MIGLIORARE, non a compiere una ritirata strategica. Quando ti ritiri hai PERSO, ma se ti ritiri strategicamente puoi salvare qualcosa.
Quindi, l'invito al lettore é di provare a pensare in questi termini: si tratta letteralmente di vita o di morte. Poi ognuno prenderá le sue decisioni.
Corvo, se hai tempo, vorrei una breve analisi sull'Australia...

è indubbiamente il continente più isolato, ha ottime possibilità sia finanziarie che di risorse interne ed infine la cultura non è così distante dalla nostra...

il mio dubbio sorge perchè come citato in precedenza per ovvi motivi sia il canada che il sud america rappresentano per un italiano di razza caucasica un' ottima alternativa... ma ho notato che l'Australia non viene mai citata e mi chiedevo il perchè...
1 risposta · attivo 558 settimane fa
l'Australia non é il continente piú isolato. Una striscia di isole la congiunge agevolmente con l'Asia.
Comunque il maggior problema da quelle parti é il collasso ecologico.
Si trattava di un equilibrio delicatissimo che i colonizzatori europei hanno distrutto.
La Nuova Zelanda é molto meglio sotto questo punto di vista.
Io confido molto proprio sul problema della proprietà , ovvero per chi ha tanto scappare può essere problematico . La ritirata strategica , può essere mutuata in decrescita difensiva strategia . E comunque una verità indiscutibile che la pressione demografica nello stivale sia ormai il problema maggiore , siamo troppi è vero . Ma tanti ad esempio compiono anche tragitti di 200m solo in macchina , non fanno sport si alimentano male , non sanno piantare una tenda eccetera eccetera , le variabili sono infinite , ma per tanti morire di inedia sarà molto probabile , siamo pure anche vecchi ...disabituati al mutuo soccorso .Solo le armi fanno paura la natura e mia madre non la temo la rispetto .Saluti
1 risposta · attivo 558 settimane fa
storicamente la causa di morte principale in situazioni di collasso sociale é la malattia. Una alimentazione ridotta indebolisce il sistema immunitario che diviene piú esposto. Se a questo aggiungiamo che il 99% della popolazione prende antibiotici e vive in ambienti praticamente asettici il problema si incrementa esponenzialmente.
Chiunque puó imparare in 20 minuti a piantare una tenda. Ma non si educa il corpo in 20 minuti a certe condizioni estreme.
Per esempio il sottoscritto vive da 20 anni in paesi nordici molto freddi. Nonostante questo é soggetto a malattie influenzali molto piú che la gente nata e cresciuta da queste parti.
Conclusione: smettere di usare medicinali chimici, mettersi in forma fisica, esporsi alle intemperie, allo sporco, abituarsi al digiuno prolungato sono cose che chiunque puó fare, non vi sono scuse qui.
Personalmente, da tre anni seguo la cd "Dieta Mozzi"" (vedi sul tubo) basata sui gruppi sanguigni, non ho piu malattie di nessun tipo e tutte le mie patologie sono letteralmente sparite. Idem dicasi per mia moglie e i miei figli. Nel nostro caso la causa delle nostre patologie erano latte e derivati e cereali con il glutine.
Corvo una domanda sulla serra:riuscite a far crescer proprio tutto?(esempio frutta tropicale) Ho letto che con il sistema delle serre l'Islanda é diventata il maggior produttore di banane europeo.Quella serra ha bisogno di ulteriore energia elettrica o mantiene una temperatura standard auto-alimentandosi?
a proposito di serre sono anni che seguo i lavori di un gruppo di scienziati ,climatologi, astrofisici ecc ecc la maggior parte sono russi, e dai loro studi si evince che andiamo verso a un raffreddamento della terra sbufalando le teorie di Al Gore e Nasa sul GW se cosi fosse è un altro grossissimo problema ai tempi della PEG non maturava manco il grano a Roma...........ragazzi come la mettiamo se fosse cosi?
1 risposta · attivo 557 settimane fa
La contro informazione é essenziale, tuttavia non necessariamente ogni persona che contraddica teorie ufficiali é un eroe.
Un trucco abusato della disinformazione in Internet é fare riferimento ad oscuri "scienziati Russi" che nessuno puó leggere in lingua originale.
L'idea della "cospirazione di Al Gore, che ci fa un sacco di soldi sopra" é geniale in quanto capovolge totalmente i fatti: i soldi veri stanno da altre parti. la piú grande industria (fisica) é quella del petrolio.
Ora, Diego, pensa a questo: se anche questo insignificante Blog é preso di mira da un troll professionale - pagato . che tenta di distruggerne la credibilitá, pensa quanto piú denaro viene investito per deformare i dati del Global Warning.
Per provocare tempeste occorre ENERGIA, MOLTA energia.
Non quella risibile di HAARP, che fra parentesi é disattivato, bensí quella di una caldaia planetaria.
Se non vi fidate di altro andate a vedere i dati delle assicurazioni: per la prima volta nella storia nel 2013, i danni causati da manifestazioni climatiche estreme sono stati maggiori di quelli degli incidenti autostradali.
Il problema di questo post è che non possono farlo tutti. Tolti quelli che non vogliono, quelli che vorrebbero o non hanno il denaro o il punteggio. I poveri sono sempre destinati a fare una brutta fine.
1 risposta · attivo 544 settimane fa
Ulrich, non c'é nessuna soluzione per "tutti".
è un concetto duro da accettare, me ne rendo conto.
Mi piacerebbe che fosse diverso ma non é cosí.
La soluzione c'é per i coraggiosi e i lungimiranti, il che non ha nulla a che fare con la ricchezza, a parte quella di spirito.

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