Fondamenti di Rilocazione Strategica
Di fronte all'imminenza del collasso, vi sono quelli (sempre di meno) che ancora credono che
Come si sa, noi siamo stati fra questi in tempi non sospetti: Abbiamo lasciato la Germania, paese che sembrerebbe al sicuro da tutte le tempeste. Per adesso. Le nostre considerazioni erano di tipo storico, strategico e sistemico, piú che basate su quella emozionalitá di cui si alimenta volentieri la rete.
In questo senso troviamo il libro "Strategic Relocation" di Joel Skousen molto interessante. A parte le considerazioni politiche dell'autore WASP, che non condividiamo assolutamente, il testo presenta una panoramica mondiale di luoghi in cui "conviene" essere in futuro.E di quelli che é meglio evitare.
La regola generale é di stare lontani dalle concentrazioni umane. In pratica essere a piú di un serbatoio di macchina di distanza da qualunque cittá con piú di 100.000 abitanti. Considerando che in Italia vi é una grossa cittá ogni 100 chilometri, o giú di li, si comprende il problema.
Skousen parla anche della situazione dello Stivale, lo definisce il paese come "regione non sicura a meno che non si abbia una barca per scappare", soggetta a una prossima invasione russa e a disordini sociali. Nulla di nuovo per il lettore del Diario, ma é interessante che ci sia arrivato partendo da presupposti completamente diversi. Il passo originale é riportato qui sotto:
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il paragrafo dedicato all'Italia nel libro "Strategic Relocation": si noti il riferimento a disordini sociali e invasione Russa |
Il motto corvide in questi casi é:
"se ti sta per arrivare un treno addosso scansati"
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Stima dell'impatto di diversi fenomeni sociali e naturali in diverse parti del mondo |
I passi da compiere sono:
- scegliere una potenziale nazione (o regione) in cui spostarsi
- Considerare la struttura della popolazione
- Analizzare l'aspetto economico
- considerare il fabbisogno energetico
- Analizzare l'aspetto ecologico
- Valutare la geografia del territorio
- Aspetti gli strategici relativi alla sicurezza
- Valutare gli stati/regioni confinanti confini
- Considerare le capacitá delle forze armate nazionali e locali (polizia)
- evitare obbiettivi strategici militari
- Identificare una comunità
- trovare un pezzo di terra
- prepararsi allo shock culturale
Economia: La nazione piú produttiva del mondo? il Canada!
Noi ci siamo strategicamente spostati in Canada. Il secondo paese piú grande del mondo ha una serie di caratteristiche interessanti nella prospettiva di "tempi difficili". Iniziamo con il pallino sociale del millennio: l'economia.![]() |
nazioni ordinate per potere di mercato |
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La popolazione é correlata al prodotto interno lordo |
Country | GDP |
USA | 14990 |
China | 7318 |
Japan | 5867 |
Germany | 3601 |
France | 2773 |
Brasil | 2477 |
UK | 2445 |
Italy | 2194 |
India | 1873 |
Russia | 1858 |
Canada | 1736 |
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Il Canada é il sesto produttore mondiale di petrolio |
Il Canada é quindi completamente indipendente da un punto di vista energetico. Inoltre in Canada é autosufficiente dal punto di vista alimentare e idrico. In Italia, al contrario, solo 5 regioni su 22 sono autosufficienti dal punto di vista idrico.
Sicurezza - Situazione strategica nel Nord America
Diamo i numeri
Il Nord America ha una popolazione in media molto piú giovane che l'Europa, dove i quarantenni (disoccupati, si capisce) sono ormai la maggioranza. per esempio in Italia al 1° gennaio 2011 ci sono 144,5 anziani ogni 100 giovani; é anche un continente scarsamente popolato rispetto a qualunque altro.
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L'Europa é il continente piú popolato del mondo
Mentre l'Europa (quella geografica) é, con 104 persone per KM quadro, il maggiormente popolato del pianeta. Con una densità media di circa 200 abitanti per km2 l’Italia è tra i paesi più densamente popolati dell’Unione Europea (quella politica a 27) che ha una media di circa 114 abitanti per km2.
Anche in Italia, peró vi sono delle differenze di sostanziali fra regioni nella popolazione.
Queste percentuali di pressione umana sul territorio sono sostenute a prezzo di un continuo ingresso di energia, cibo e materie prime dall'esterno. Cosa succederebbe se esse venissero a mancare?
Nell'articolo il Collasso della Trinacria, lo scenario, modellato su sistemi storici ed ecologici, prevede un ritorno ai valori di popolazione del 1861 con 87 abitanti per chilometro quadrato nell'arco di 10 anni. Si tratta di un collasso del 50%. Alcuni studiosi della Teoria dei Sistemi pensano che questa sia una valutazione ottimista. Come abbiamo visto, il Canada é indipendente per le materie prime e risorse primarie, quindi il calo di popolazione dovrebbe essere contenuto nell'ordine del 20%.
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Geografia della Nova Scotia
A questo punto andiamo ad esaminare piú da vicino la regione del Canada che abbiamo scelto.La Nova Scozia é grande piú del doppio della Lombardia ma con una popolazione per chilometro quadrato di soli 17 abitanti per Kmq contro i 409 della Lombardia.
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Il parere dell'autore di "Strategic Relocation" sulla Nuova Scozia |
Guerra E Disordini
L'esercito americano si sta addestrando a controllare piccoli paesi in caso di una guerra civile. Secondo un parere sempre piú diffuso negli USA essa avrebbe luogo fra i sostenitori di un governo centralista e quelli che invece lo considerano la fonte di tutti i mali.
In un caso del genere, il Canada sarebbe sicuramente affetto ma l'immensità del territorio rende estremamente difficile il controllo delle zone rurali. In una situazione di crisi l'intera popolazione nord americana ha delle ampie zone rurali in cui potersi ritirare. Quando si verificano crisi la popolazione tende a disperdersi per rilocarsi in zone meno popolate. Il 65% della popolazione della Nova Scotia vive in un area urbana (Italia 67%). Per questo é importante avere delle aree di sfollamento. Tanto piú le zone sono grandi e vicine e tanto meno vi é concorrenza violenta. La Nuova Scozia del sud ha un gigantesco parco naturale di 404 Kmq a cui é attaccata una regione selvaggia di 1037.8 Kmq. A nord vi é il Cape Breton Highlands National Park of Canada di 949 Kmq. In totale circa il 13% del territorio della provincia é protetto (Italia 5%).
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Distribuzione della popolazione, aree di sfollamento e possibili bersagli militari negli USA Orientali |
Forze armate in Canada
Il Canada sará sicuramente parte di qualunque conflitto, interno o esterno, che coinvolga USA. Diamo un occhiata alle sue difese e punti deboli.![]() |
dettaglio: possibili bersagli di attacchi nel Maine, vicino alla Nova Scotia |
Il paese non brilla per le sue forze armate, per quanto ne sia immensamente fiero. Quando senti parlare il tipico Canadese sembra che la seconda guerra mondiale la abbiano vinta loro da soli.
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Una comparazione di cui andare fieri (?): l'esercito Italiano sarebbe nella "top ten" mondiale mentre i canadesi si collocano al 19 posto. |
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Distribuzione della popolazione e possibili bersagli militari nel Canada Orientale |
La missione principale del Canada per il suo esercito, le Canadian Force è cambiata significativamente nel corso degli ultimi 10 anni. Secondo la dottrina militare corrente è oggi incaricato di svolgere una "funzione difensiva" in casa accanto a un ruolo di "sostegno internazionale alle Nazioni Unite" quando é all'estero. Somiglia a quello italiano, no? Sará perché gli autori sono gli stessi? La CF ha quindi una capacità offensiva tattica molto limitata. Non ha armi strategiche, non ha missili o bombardieri a lungo raggio. Le sue forze sono tradizionalmente
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l'aviazione dispone anche di diversi C-130 Hercules per il trasporto. squadroni di rifornimento in volo e 3 squadroni antisommergibile (ASW) sulle coste (1 in British Columbia e 2 in Nova Scotia). Questi sono diretti da 11 grosse basi radar a lungo raggio per il rilevamento degli aeromobili e missili in arrivo, 36 radars automatici e 4 siti radar costieri (1 sul Pacifico e 3 sull'Atlantico).
Possibili bersagli in caso di Guerra inter-statale
Alla luce di questo, i principali obiettivi per un "nemico esterno" sarebbero i siti radar di cui sopra, mentre gli obiettivi secondari sarebbero le basi da combattimento, in particolare il citato 4 ° Stormo a Cold Lake, e le basi ASW a Comox, BC sul Pacifico e Greenwood, NS (vedi mappa). l'ultima ci riguarda particolarmente visto che si trova a soli 250 Km dal luogo che abbiamo scelto.View Larger Map
Oltre ai militari dovrebbero considerare la presenza di paramilitari. Per esempio le forze di polizia, che in tutto l'occidente si stanno rapidamente militarizzando. Ne parliamo da anni su queste pagine. Negli USA i vari dipartimenti hanno ricevuto più di 34 miliardi dollari in sovvenzioni in questo senso da parte del Dipartimento di Homeland Security. Abbiamo visto a cosa servano questi soldi nella prova generale di Boston. In Italia ci sono ben 167.397 forze paramilitari in servizio, la maggior parte Carabinieri. Sappiamo che questi sono stati cooptati nella eurgendforce ma non ci dobbiamo preoccupare di nulla tanto hanno smentito tutto. Giá.
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Un cordiale ufficiale della RCMP in assetto anti sommossa |
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La ragazza soffia bolle di sapone in sogno di protesta |
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Il poliziotto la minaccia di arrestarla per "assalto fisico" se una bolla lo tocca. La sua collega lo guarda sconvolta |
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Pochi secondi dopo la ragazza é in manette.... |
Rischi ambientali
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Stagione di crescita nel Canada |
shock culturale
- Fase 1 - la luna di miele: inizialmente si arriva e tutto sembra così meravigliosamente diverso ed esotico: si vuole sperimentare ed esplorare i dintorni. E' la stessa sensazione che le persone hanno quando sono in vacanza. Questa fase di solito dura fino a 3 mesi.
- Fase 2 - Stress: ci si sente confusi, le cose non sembrano più nuove ed eccitanti . Si inizia a sentire la perdita di "casa" e delle cose familiari. La nuova cultura comincia a sembrare frustrante. Questa fase dura fino a 9 mesi.
- Fase 3 - Ritiro: In questa fase ci si sente ostili verso la nuova cultura, la gente e l'ambiente. Si vedono difetti ovunque; si critica tutto. Si comincia a confrontare tutto con la propria cultura 'superiore', rifiutando di accettare le differenze che si incontrano. Si potrebbe trovare il comportamento dei locali 'arretrato', e assurdo. A questo punto si inizia a desiderare di ritirarsi e isolarsi. Per alcuni, purtroppo, questa fase non finisce mai.
- Fase 4 Autonomia Si inizia a gestire meglio la cultura e i problemi che si devono affrontare. Tutto è diventato più comprensibile e tollerabile. Ci si sente meno isolati perché si é iniziato a interagire di più con la gente del posto. Questo è il primo passo per l'accettazione.
- Fase 5 - Independenza: Ci si sente comodi e sicuri nel nuovo ambiente. Si abbraccia la cultura e si inizia a preferne alcuni tratti alla propria. Potreste aver adattato alcune delle tradizioni locali, mentre ancora sentire te stesso. Ci si sente come questa sia la "nuova casa lontano da casa". Un senso di mancanza di appartenenza totale si instaura, non si é piú né carne né pesce, si comprendono meglio entrambe le culture ma non si appartiene piú a nessuna di esse.
Mac · 559 settimane fa
Mario · 559 settimane fa
Xante · 558 settimane fa
circondata da montagne e con i passi (sempre) controllati dall'Esercito, con armi difensive missilistiche ben collocate e mimetizzate nelle pareti montane e con basi aeree ogni pochi chilometri, con Forze Armate praticamente sempre pronte, la Svizzera ha un'ottima capacità logistico-difensiva per poter contenere un attacco al suo territorio, forse anche nucleare, visto che bunker sotterranei ne ha in ogni dove.
La Francia è di per sé una potenza nucleare e può fare affidamento su fedelissimo personale armato d'elite (Legione Straniera, ad esempio) e, diciamocelo, militarmente è messa bene. Senza contare che potrebbe decidere per un fallout "civile" lungo i confini facendo saltare qualche centrale in posizione strategica...
Il problema di molti è che non tutti possono (purtroppo) fare come Corvo, ovvero andar via e cercarsi un posticino più o meno tranquillo in altro Stato.
Io ad esempio ho diversi vincoli di grave natura medica (recenti) per i miei parenti più stretti che mi obbligano a rimanere nei dintorni di un ospedale.
Nulla mi trattiene però da elaborare vie di fuga e riunione con alcuni gruppi c.d. di sopravvivenza con cui sono in contatto da diversi anni e tra cui ho molti amici.
Certo non è semplice far entrare nelle teste dei "sordi" e dei "ciechi" ciò che si rifiutano di sentire e vedere.
La loro risposta è sempre la stessa: "ma che vuoi che succeda?".
Anche se, di recente, si guardano un pò intorno, abbastanza confusi e dicendomi che "forse" un pò di ragione per preoccuparmi ce l'ho...
In Italia i posti sicuri sono pochi perché vicini e conosciuti.
Le uniche possibilità sono zone impervie e poco abitate di Alpi e Appennini, ma ci sono diversi problemi che possono occluderci vie di fuga e/o riparo verso questi luoghi, primo fra tutti l'USCIRE INDENNI dalle città nel caos.
Corvo 93p · 558 settimane fa
Vi saranno MILIONI di persone che vorranno uscire dale cittá italiane e centinaia di migliaia arriveranno nelle zone di sfollamento, sovraccaricando un territorio giá vicino al collasso ecologico. Questa idea di "prendo lo zaino e vado nei boschi" , come pure "poi pianto un paio di semi e ci nutriamo di quello" sono totalmente irrealistiche.
Paradossalmente a un certo punto conviene rimanere nelle cittá, che saranno spopolate. Dai un occhiata all'articolo sul collasso della Trinacria per avere una prospettiva temporale piú estesa.
Mario · 558 settimane fa
Corvo 93p · 558 settimane fa
Il Sud America, in generale non é un cattivo continente. In Europa i paesi Nordici tipo la Svezia. In italia basta guardare la mappa postata nell'articolo...
Sulla base di cosa l' autore del libro considera piú sicure da una possibile invasione russa la svizzera e la Francia rispetto all'Italia?
Occorre chiedere a lui, non a me.
Secondo te, l'invasione russa é negativa in quanto tale o in quanto portatrice di guerra tra vari paesi sul nostro territorio?
Non penso che Putin sia "buono" o "cattivo". Mettiamo pure che i Russi arrivino a liberare l'occidente dalla dittatura dei pochi, acclamati dalla popolazione come liberatori... Cosa succederebbe poi?
La risposta la vedi sotto i tuoi occhi: é giá successo, no?
Mario · 558 settimane fa
In europa pensavo all'Austria, in particolare la carinzia...
Corvo 93p · 558 settimane fa
Sott'acqua.
Il Canada non richiede di comprare la residenza, occorre applicare per un sistema a punti che considera vari fattori.
L'Austria é un buon posto strategico ma da come conosco gli Austriaci non sono molto ospitali.
Mario · 558 settimane fa
Non sapevo che gli austriaci fossero poco ospitali , pensavo fossero un po' chiusi come spesso accade per i popoli mitteleuropei
Faber · 558 settimane fa
Corvo 93p · 558 settimane fa
Penso che tu abbia ragione, dal tuo punto di vista.
Tuttavia ora prova a uscire dai panni della sindrome della normalitá e pensa a ció che sta accadendo in Iraq, in Siria e in Ucraina.
RIFUGIATI.
Attualmente giá ci sono piú rifugiati nel mondo che durante la II guerra mondiale.
Gente che a un certo punto deve mollare tutto e scappare via da casa.
Queste persone perdono TUTTO, sperano solo di conservare la vita.
Ora, il problema a cui tu fai riferimento é che gli italiani odierni non sono disposti a perdere NULLA. Se si muovono pensano a MIGLIORARE, non a compiere una ritirata strategica. Quando ti ritiri hai PERSO, ma se ti ritiri strategicamente puoi salvare qualcosa.
Quindi, l'invito al lettore é di provare a pensare in questi termini: si tratta letteralmente di vita o di morte. Poi ognuno prenderá le sue decisioni.
Andrea · 558 settimane fa
è indubbiamente il continente più isolato, ha ottime possibilità sia finanziarie che di risorse interne ed infine la cultura non è così distante dalla nostra...
il mio dubbio sorge perchè come citato in precedenza per ovvi motivi sia il canada che il sud america rappresentano per un italiano di razza caucasica un' ottima alternativa... ma ho notato che l'Australia non viene mai citata e mi chiedevo il perchè...
Corvo 93p · 558 settimane fa
Comunque il maggior problema da quelle parti é il collasso ecologico.
Si trattava di un equilibrio delicatissimo che i colonizzatori europei hanno distrutto.
La Nuova Zelanda é molto meglio sotto questo punto di vista.
Faber · 558 settimane fa
Corvo 93p · 558 settimane fa
Chiunque puó imparare in 20 minuti a piantare una tenda. Ma non si educa il corpo in 20 minuti a certe condizioni estreme.
Per esempio il sottoscritto vive da 20 anni in paesi nordici molto freddi. Nonostante questo é soggetto a malattie influenzali molto piú che la gente nata e cresciuta da queste parti.
Conclusione: smettere di usare medicinali chimici, mettersi in forma fisica, esporsi alle intemperie, allo sporco, abituarsi al digiuno prolungato sono cose che chiunque puó fare, non vi sono scuse qui.
Seneca · 558 settimane fa
Mario · 558 settimane fa
diego · 557 settimane fa
Corvo 93p · 557 settimane fa
Un trucco abusato della disinformazione in Internet é fare riferimento ad oscuri "scienziati Russi" che nessuno puó leggere in lingua originale.
L'idea della "cospirazione di Al Gore, che ci fa un sacco di soldi sopra" é geniale in quanto capovolge totalmente i fatti: i soldi veri stanno da altre parti. la piú grande industria (fisica) é quella del petrolio.
Ora, Diego, pensa a questo: se anche questo insignificante Blog é preso di mira da un troll professionale - pagato . che tenta di distruggerne la credibilitá, pensa quanto piú denaro viene investito per deformare i dati del Global Warning.
Per provocare tempeste occorre ENERGIA, MOLTA energia.
Non quella risibile di HAARP, che fra parentesi é disattivato, bensí quella di una caldaia planetaria.
Se non vi fidate di altro andate a vedere i dati delle assicurazioni: per la prima volta nella storia nel 2013, i danni causati da manifestazioni climatiche estreme sono stati maggiori di quelli degli incidenti autostradali.
Ulrich · 544 settimane fa
Corvo 93p · 544 settimane fa
è un concetto duro da accettare, me ne rendo conto.
Mi piacerebbe che fosse diverso ma non é cosí.
La soluzione c'é per i coraggiosi e i lungimiranti, il che non ha nulla a che fare con la ricchezza, a parte quella di spirito.