Caro Professore Ugo Bardi,
di fronte alla prospettiva dei rischi esistenziali da Lei descritti dovremmo considerare ogni alternativa anche quelle "intellettualmente impossibili".
Existential risks are those that threaten the entire future of humanity. Many theories of value imply that even relatively small reductions in net existential risk have enormous expected value.
Da tempo seguo con interesse il Suo blog di cui condivido pienamente l'impostazione e i temi. Non potrebbe essere diversamente.
Ho iniziato a interessarmi di teoria dei sistemi applicata ai sistemi sociali durante i miei studi universitari, negli anni '90. La mia tesi di laurea verteva sull'uso dei "punti di leva" di Donella Meadow per cercare di deviare il corso disastroso nel quale ci troviamo. La tesi fu mal ricevuta e la mia carriera accademica stroncata sul nascere. Il che, dopo una serie di vicissitudini, mi ha portato a vivere off grid in Canada, posizione dalla quale osservo il collasso e continuo a chiedermi cosa si possa fare.
Dalla mia tesi sono passati 25 anni, il trend é ormai innegabile. Le mega tempeste dovute al cambiamento climatico, la crisi economica permanente, le guerre per accaparrarsi le ultime risorse, i governi che si preparano a reprimere le rivolte. Tutto ampiamente previsto. Eppure l'opinione pubblica, sapientemente manipolata, continua a ignorare il problema. D'altro canto nessuno ascolta con piacere di un futuro in cui il crollo della civiltá come la conosciamo é sicuro e l'estinzione della stessa razza umana probabile.
Eppure il ragionamento é impeccabile e si puó spiegare "auf einen Bierdeckel ", come dicono i tedeschi. Un pesce non puó divenire piú grande del suo acquario e sopravvivere. Lo puó comprendere chiunque che il nostro pianeta é finito e che é l'unico che abbiamo a disposizione. Semplice chiaro e inequivocabile.
E se non lo fosse?
L'intellettuale dovrebbe fare di meglio che rimanere prigioniero dei suoi stessi dogmi. Di fronte a un rischio esistenziale anche le soluzioni piú improbabili dovrebbero essere considerate.
Francesco · 558 settimane fa
E'stato stimato che a questo ritmo l'umanità entro fine secolo potrebbe all'incirca raddoppiare e andare quindi oltre i 10 miliardi (in un ipotetico scenario dove la vita continua come oggi la conosciamo).
Pensi che l'introduzione di una tecnologia di provenienza ultradimensionale possa permettere all'umanità di continuare a crescere numericamente?
In assenza di tale tecnologia cosa dovrebbe fare l'uomo, smettere di fare figli o limitarne le nascite?
A ben vedere sono domande drammatiche ma che non posso fare a meno di pormi.
Corvo 93p · 558 settimane fa
10 miliardi di persone sono un peso insostenibile per un singolo pianeta, ma per colonizzare la galassia diventano quasi insufficienti.
Con questo non voglio sostenere che vedo come un bene che l'attuale filosofia umana di violenza e distruzione naturale si espanda. Nemmeno penso che avremo questa tecnologia "regalata" da chi la possiede attualmente.
A meno che non siamo pronti a lottare con tutte le forze per averla.
In assenza di tale tecnologia cosa dovrebbe fare l'uomo?
prepararsi per l'inevitabile.
Mario · 558 settimane fa
Seneca · 558 settimane fa
Mancino · 557 settimane fa
Mmm.... dovute al cambiamento climatico? O meglio causate dai manipolatori del clima? Non sarebbe più preciso?
[10 miliardi di persone sono un peso insostenibile per un singolo pianeta]
... stimando per difetto il valore della superficie di terra emersa in aree con clima temperato (adatto alla coltivazione) quale sarebbe la densità massima teorica di abitanti per km quadrato? non ho il dato purtroppo... ma la capacità di sussistenza dipende anche dalla qualità dell'organizzazione e dei mezzi per produrre viveri, d'altronde anche Corvo utilizza una serra per coltivare laddove coltivare non si potrebbe (almeno in certi periodi dell'anno)...
Corvo 93p · 557 settimane fa
gli uragani una volta non arrivavano fino in Canada, in ogni caso non quando il mare dovrebbe essere freddo.
La quantitá di cibo per KM/quadrato viene accresciuta usando fertilizzanti chimici e macchine industriali.
Nelle campagne, senza l'ausilio di macchinari e fertilizzanti diventa impossibile mantenere gli standard produttivi a cui si era abituati. Nel medioevo europeo, durante le buone stagioni il numero di semi che si ottenevano per ciascun seme piantato era di 7 a 1, mentre durante le cattive stagioni si riduceva a 2 a 1 — cioè un seme veniva conservato per la semina successiva, uno era disponibile come cibo. A paragone il rapporto con l'agricoltura moderna è di 200 a 1 o più. Il che aveva portato a una riduzione delle estensioni coltivate.
Altri fattori contribuiscono negativamente.
Molto terreno, senza il massiccio uso di fertilizzanti chimici, diventa totalmente sterile. Si tenga presente che nel 2007 meno del 20% del territorio Italiano era destinato alla produzione agricola, significa 0,1 ettari per persona. La mancanza di acqua e di semi non modificati geneticamente é un ulteriore fattore negativo per la produttivitá. La produzione agricola cala, nonostante che durante il periodo si aumenti la dimensione dei terreni coltivati. https://docs.google.com/document/d/1egMCvp-p4WXmo...
rossanosegalerba 51p · 557 settimane fa
Marco · 556 settimane fa
Siccome siamo fatti di carne e proteine, che ricaviamo dagli alimenti provenienti dalla terra, è indubbio che, se la popolazione è in continuo aumento, lo è anche a causa dell'aumento della produzione agricola.
Se la produzione agricola fosse realmente in calo, non ci sono scappatoie, la popolazione diminuirebbe.
Avevo letto di uno studio in cui se ognuno si coltivasse il suo cibo avremmo bisogno di molto meno che 0,1 ettari a persona, (che sono 1000 m2), e a pensarci sembra anche logico.
Corvo 93p · 556 settimane fa
Entrambe le pratiche richiedono energia a poco prezzo.
Come U. Bardi spiega nel suo ultimo libro, non solo il costo dell'energia é aumentato, ma anche la quantitá necessaria per estrarre risorse minerali.
In caso di collasso sociale ritorneremo quindi a pratiche di coltivazione non intensiva, a basso rendimento.
E qui parlo per diretta esperienza: per quanto l'idea del ritorno alla natura sia ideologicamente bella lo sforzo necessario per produrre un paio di pomodori a costo energetico zero é piú alto di come ci si immagina seduti alla scrivania. Ci vuole piú terra, piú ore di lavoro e il raccolto é piú magro.
Ugo Bardi · 555 settimane fa
E' una storia interessantissima di circa un secolo di avvistamenti. La tesi di Greer è che la storia è stata fortemente influenzata, se non creata, da un'operazione esplicita di disinformazione creata dai soliti noti; che hanno sviluppato tecniche che stanno utilizzando ancora oggi in forme sempre più perfezionate.
Io sono nato nel 1952 e tutta la storia degli UFO l'ho vissuta- il clima intellettuale degli anni '60 e '70 me lo ricordo benissimo. E oggi, cosa possiamo dire degli UFO? Beh, non lo so..... una di quelle cose che sono rimaste teoricamente chiare ma sempre in parte coperte da una cortina fumogena, un po' come gli attentati dell'11 settembre 2001
Mi sembra poco probabile che dagli UFO ci possa arrivare una tecnologia in grado di risolvere i nostri problemi. Però dallo studio di questa storia, può darsi che possiamo imparare qualcosa su come la disinformazione stia giocando un ruolo predominante nel nostro mondo. Una brutta bestia dalla quale la maggior parte di noi non sa come difendersi.
Corvo 93p · 555 settimane fa
Per questo la tagline di questo blog é:
"In questo blog mi occupo di Teoria dell'Informazione e dei Sistemi applicate allo studio delle tecniche di (dis)informazione.
Jacque Vallée, una lettura fondamentale su questo tema, parla della "Triplice cover up":
- quella dei testimoni che abbelliscono le storie
- quella dei governi
- e infine quella del fenomeno stesso.
Leggeró al piú presto il libro di Greer per capire il suo punto di vista.
Tuttavia, per un moderno aproccio al tema consiglio, oltre al giá citato Jacques Vallee, i libri dello storico Richard Dolan:
- UFOs and the National Security State: Chronology of a Coverup, 1941-1973 [Kindle Edition]
- The Cover-Up Exposed, 1973-1991 (UFOs and the National Security State)
- UFOs for the 21st Century Mind: A Fresh Guide to an Ancient Mystery
Dolan. come storico, riporta documenti e fatti provenienti da archivi ufficiali. Un esempio é questo articolo:
12 Government Documents That Take UFOs Seriously http://www.collective-evolution.com/2012/10/20/12...
Nei suoi libri Dolan documenta come sia stata ideata e attuata la strategia del ridicolo, che ancora oggi impedisce di discutere seriamente questa materia. Nell'articolo "Temiamo di piú il ridicolo o l'estinzione?" http://corvide.blogspot.ca/2014/08/temiamo-di-piu...
vi sono collegamenti a diversi video di iniziative come il "Citizen Hearing on Disclosure", fatta davanti a ex membri del congresso americano, che occorrerebbe ascoltare per farsi un idea della mole di dati accumulati.
Detto tutto questo il sottoscritto non é un promotore della "ipotesi extraterrestre", il fenomeno é molto piú strano e complesso. Tuttavia abbiamo decine di testimonianze qualificate di come tecnologie dal suo studio siano derivate soluzioni che potenzialmente cambiano il contesto sistemico.
Ugo Bardi · 555 settimane fa
Il libro di Greer è di eccellente qualità, come tutte le cose che lui scrive. Te lo consiglio. Va letto pensando a quello che sta succedendo adesso nel mondo.
Corvo 93p · 555 settimane fa
La storia degli UFO é molto piú vecchia del 1947, quando il fenomeno é "ufficialmente" nato. L'intelligenza dietro questo fenomeno si manifesta fin dalla piú remota antichitá. Ci sono ottimi testi su questo argomento, per esempio: "Wonders in the Sky: Unexplained Aerial Objects from Antiquity to Modern Times".
Il libro di cui sono autore, Apocalisse Aliena, ha una bibliografia di oltre cento diverse fonti che includono diversi testi di R. Cavendish a cui mi pare che Greer si rifaccia.
L'ipotesi che propongo in quel testo, e nelle pagine di questo blog é una versione estesa della teoria dimensionale (IDH).
propongo cosí: io leggo il libro di Greer e lei legge "UFOs for the 21st Century Mind: A Fresh Guide to an Ancient Mystery " di Dolan e ne riparliamo.
Ugo Bardi · 555 settimane fa