Caro Diario,
Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una serie sconvolgente di fenomeni sociali e naturali tutti condensati in pochissimo tempo. Questo Diario li riporta e cerca di spiegarne le origini, spesso alquanto esotiche. La conseguenza piú logica sarebbe prendere consapevolezza che qualcosa sta accadendo e quindi reagire... ognuno a modo suo e con i suoi mezzi ma reagire.
Eppure i lettori di questo Diario che stanno traendo le conseguenze si contano sulle dita di una sola mano mozza. Come mai?
Ci frega la Predisposizione alla Normalitá.
So che molti dei
miei amici, colleghi e famigliari sono in fase di negazione.
Nel mondo della
psicologia, lo chiamano “predisposizione alla normalità”.
Capite, la
predisposizione
alla normalità
si riferisce in realtà alle nostre normali reazioni al momento di
affrontare una crisi.
La predisposizione
alla normalità fa si che persone intelligenti sottostimino la
possibilità di un disastro e dei suoi effetti, In breve, la gente
crede che, dato che qualcosa non è mai
successa prima, non
succederà mai.
Noi tutti siamo colpevoli di questo, è la natura umana.
La predisposizione
alla normalità fa sì anche che le persone siano incapaci di
affrontare un disastro, una volta successo: fondamentalmente, le
persone fanno molta fatica a prepararsi in vista di qualcosa e ad
affrontare sempre quel qualcosa di cui non hanno mai fatto
esperienza.
La predisposizione
alla normalità spesso sfocia in morti non necessarie e in situazioni
disastrose, per esempio, pensate alla popolazione ebrea della Seconda
Guerra Mondiale. Barton Biggs
riferisce nel suo libro Wealth,
War, and Wisdom (Benessere, Guerra e Saggezza):
“Entro la fine del 1935, 100.000 ebrei lasciarono la Germania, ma 450.000 vi rimasero. Le famiglie benestanti ebree pensavano e speravano che il peggio fosse passato. Molti degli ebrei tedeschi, brillanti, colti e cosmopoliti erano troppo compiacenti; erano in Germania da così tanto tempo e avevano una bella posizione che non riuscivano semplicemente a credere che ci sarebbe stata una crisi che li avrebbe messi in pericolo. Si sentivano troppo a loro agio e credevano che l’antisemitismo nazista fosse solo un evento a se stante e che Hitler abbaiasse solo senza mordere… Reagirono in modo blando all’ascesa di Hitler per ragioni completamente comprensibili, ma purtroppo tragicamente erronee. Gli eventi accadevano più velocemente di quello che si poteva immaginare”.
Questo è uno degli
esempi maggiormente tragici degli effetti devastanti della
“predisposizione alla normalità” che il mondo abbia mai visto.
Pensate solo a quello che stava accadendo a quel tempo. Gli ebrei
venivano arrestati, picchiati, tassati, derubati e imprigionati per
nessuna ragione all’infuori del fatto che praticavano una
determinata religione. Come risultato, venivano mandati a un campo di
concentramento e le loro abitazioni e società venivano sequestrate.
Tuttavia, la maggior
parte degli ebrei ANCORA non se ne andavano dalla Germania nazista,
perchè semplicemente non potevano credere che le cose potessero
andare ancora peggio. Questo è la predisposizione alla normalità…
coi suoi devastanti risultati.
Abbiamo visto la
stessa cosa accadere con l’uragano Katrina…
Persino quando
divenne chiaro che il sistema di arginamento non avrebbe funzionato,
decine di migliaia di persone rimasero nelle proprie case, anche se
si trovavano direttamente sulla linea diretta di arrivo dell’acqua.
La gente non ha mai
visto le cose andare così male come ora, semplicemente non credevano
potesse accadere, come risultato morirono circa 2000 residenti.
Di nuovo, si tratta
della “predisposizione alla normalità”: semplicemente ci
rifiutiamo di vedere l’evidenza proprio di fronte a noi, perché
non è come niente di quello che abbiamo sperimentato finora.
La predisposizione
alla normalità arriva e noi continuiamo le nostre vite come se
niente fosse inusuale o fuori dall’ordinario.
autore Porter Stansberry
traduzione da http://www.stampalibera.com/?p=33113&print=1
grazie a Claudio per la segnalazione.