19 ottobre 2011

Fregati dalla Predisposizione alla Normalità



Caro Diario,
Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una serie sconvolgente di fenomeni sociali e naturali tutti condensati in pochissimo tempo. Questo Diario li riporta e cerca di spiegarne le origini, spesso alquanto esotiche. La conseguenza piú logica sarebbe prendere consapevolezza che qualcosa sta accadendo e quindi reagire... ognuno a modo suo e con i suoi mezzi ma reagire. 
Eppure i lettori di questo Diario che stanno traendo le conseguenze si contano sulle dita di una sola mano mozza. Come mai?
Ci frega la Predisposizione alla Normalitá

So che molti dei miei amici, colleghi e famigliari sono in fase di negazione.
Nel mondo della psicologia, lo chiamano “predisposizione alla normalità”.
Capite, la predisposizione alla normalità si riferisce in realtà alle nostre normali reazioni al momento di affrontare una crisi.
La predisposizione alla normalità fa si che persone intelligenti sottostimino la possibilità di un disastro e dei suoi effetti, In breve, la gente crede che, dato che qualcosa non è mai successa prima, non succederà mai. Noi tutti siamo colpevoli di questo, è la natura umana.
La predisposizione alla normalità fa sì anche che le persone siano incapaci di affrontare un disastro, una volta successo: fondamentalmente, le persone fanno molta fatica a prepararsi in vista di qualcosa e ad affrontare sempre quel qualcosa di cui non hanno mai fatto esperienza.
La predisposizione alla normalità spesso sfocia in morti non necessarie e in situazioni disastrose, per esempio, pensate alla popolazione ebrea della Seconda Guerra Mondiale. Barton Biggs riferisce nel suo libro Wealth, War, and Wisdom (Benessere, Guerra e Saggezza):
Entro la fine del 1935, 100.000 ebrei lasciarono la Germania, ma 450.000 vi rimasero. Le famiglie benestanti ebree pensavano e speravano che il peggio fosse passato. Molti degli ebrei tedeschi, brillanti, colti e cosmopoliti erano troppo compiacenti; erano in Germania da così tanto tempo e avevano una bella posizione che non riuscivano semplicemente a credere che ci sarebbe stata una crisi che li avrebbe messi in pericolo. Si sentivano troppo a loro agio e credevano che l’antisemitismo nazista fosse solo un evento a se stante e che Hitler abbaiasse solo senza mordere… Reagirono in modo blando all’ascesa di Hitler per ragioni completamente comprensibili, ma purtroppo tragicamente erronee. Gli eventi accadevano più velocemente di quello che si poteva immaginare”.
Questo è uno degli esempi maggiormente tragici degli effetti devastanti della “predisposizione alla normalità” che il mondo abbia mai visto. Pensate solo a quello che stava accadendo a quel tempo. Gli ebrei venivano arrestati, picchiati, tassati, derubati e imprigionati per nessuna ragione all’infuori del fatto che praticavano una determinata religione. Come risultato, venivano mandati a un campo di concentramento e le loro abitazioni e società venivano sequestrate.
Tuttavia, la maggior parte degli ebrei ANCORA non se ne andavano dalla Germania nazista, perchè semplicemente non potevano credere che le cose potessero andare ancora peggio. Questo è la predisposizione alla normalità… coi suoi devastanti risultati.
Abbiamo visto la stessa cosa accadere con l’uragano Katrina…
Persino quando divenne chiaro che il sistema di arginamento non avrebbe funzionato, decine di migliaia di persone rimasero nelle proprie case, anche se si trovavano direttamente sulla linea diretta di arrivo dell’acqua.
La gente non ha mai visto le cose andare così male come ora, semplicemente non credevano potesse accadere, come risultato morirono circa 2000 residenti.
Di nuovo, si tratta della “predisposizione alla normalità”: semplicemente ci rifiutiamo di vedere l’evidenza proprio di fronte a noi, perché non è come niente di quello che abbiamo sperimentato finora.
La predisposizione alla normalità arriva e noi continuiamo le nostre vite come se niente fosse inusuale o fuori dall’ordinario. 
autore Porter Stansberry 
grazie a Claudio per la segnalazione.

Commenti (12)

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Sai Corvo questo articolo lo trovo inquitante perchè funge da specchio dell' anima. Io mi ci specchio e mi vedo afflitto dalla “predisposizione alla normalità” di cui parli. Lo ammetto e non me ne vergogno, ma finisco sempre col biasimare me stesso. Forse perchè mi piace autocommiserarmi? Forse. E' tutto vero quello che c' è scritto nell' articolo: non accettiamo un probabile evento semplicemente perchè non avendo avuto un precedente praticamente non lo riteniamo possibile. Per quanto si possa prendere coscienza e ci si sforzi di accettare l' Evento c' è semrpe una vocina di mezzo che con fare rassicurante dice: non preoccuaprti, qualcosa accadrà, ma non a te, accadrà sicuramente ad altri e tu assisterai alla cosa da un luogo sicuro.
Come fare a far tacere questa vocina una volta per tutte e definitivamente? Io non l' ho ancora capito nonostante mi stia impegnando seriamente!
1 risposta · attivo 701 settimane fa
@ corvo,Vero ,che dire un bello specchio dell'umanità,quando parlo di certe cose come la crisi attuale ,le persone mi rispondono vabbè faremo come fanno gli altri,questa risposta danno,credo che quando si sveglieranno diranno,sto sognando non può essere la realtà.
dale mie parti c'è una sorta di rassegnazione stoica a tutto quello che accade, siamo "geneticamente" inerti alla natura ed ai supprusi...
considerate che io abito a 10km dal vesuvio..che i miei genitori hanno ricordo dell'ultima eruzione, ma che cmq non ci simo mai trasferiti ne abbiamo mai pensato realmente di farlo...
per quanto riguarda la"fuga", mi sono "organizato" con un amico che ha una "cittadella" ossia abita in un palazzo medioevale, in un paesino di montagna,20km dal mare e 280mt sopra il livello, con un robusto portone e mura alte,a 50 mt da un fiumiciattolo( per ora potabile) riflettavamo sulla possibilità di raccolgiere viveri ed "armi" nel caso ci fosse reale sentore della catastrofe...in realtà stiamo aspettando segni piu chiari...quello che stiamo vivendo adesso , mi sembra molto blando , per essere considerato il normale realizzarsi di una profezia...diverso sarebbe se vedessi il papa trascinato per roma...
anceh metaforicamente parlando...
Non solo non lo abbiamo sperimentato ma la maggior parte della gente non lo ha mai neppure ipotizzato. La stessa parola normalità non indica qualcosa di assoluto ma di estremamente relativo.Chi stabilisce i confini della normalità ? chi stabilisce che avere "sentori" diversi da quelli della maggioranza è a-normale ? Personalmente , fin da bambina, ho sempre avuto presente la possibilità che tutto ciò che mi circondava poteva" non essere", che avrebbe potuto venir distrutto in un attimo. Allora non avevo di certo elaborato con la mente in quali aspetti si concretizza il sistema nel quale siamo immersi, ora tanto odiato ed avversato, per lo meno da me.
Hai ragione , oh se hai ragione .

Purtroppo chi non vuole ammettere di essere di fronte ad un problema , presto o tardi sarà parte del problema stesso . Purtroppo .

saluti

TaO
anceh io fin da piccolo ho sempre visto questo mondo come "irreale"...
"La morte di un grande leader causerà grande confusione"...? Maybe...
5 risposta · attivo 701 settimane fa
Bhe i segnali dell' inizio ci sono tutti: crisi economica in Europa (e non solo), tumulti fra la popolazione e... il clima! Questo è sicuramente un autunno "strano" e temo che lo sarà ancora di più il prossimo inverno! Bisognerà tenere bene a mente quanto riportato nell' articolo del link e tenere sotto controllo il clima invernale. Dalla rappresentazione grafica poi si evince che tutto il nord Italia e parte del centro vengono interessati dall 'attacco dei russi. Apparentemente, ma potrei sbagliarmi, il sud Italia non conoscerà profondamente la crisi bellica, almeno non direttamente durando questa solo pochi mesi. Se così dovesse essere penso proprio che andrò a stare per un po' di tempo con mia madre in puglia almeno per scampare alla guerra e preparare me e la mia famiglia a ciò che si verificherà da lì a breve :-/
Attenzione Filip,
questi aspetti della teoria Corvide sono controversi nel senso che dipendono molto da come reagiranno a livello di sforzo coscenziale sia le popolazioni europee che le gerarchie ecclesiastiche.
La mia opinione è che vada considerato un sub-scenario, importante e da non sottostimare ma pur sempre aleatorio.
Siate forti.
Markus

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