Da sei anni a Eliopoli viviamo off-grid: abbiamo un impianto misto solare/eolico che produce il 95% della nostra energia elettrica. Cuciniamo e ci riscaldiamo (in Canada, eh) con legno. l'acqua calda la produciamo con un sistema solare nostro. Insomma: quella decrescita che gli altri predicano noi la mettiamo in pratica.
Esaminiamo quindi quali svantaggi abbiamo imparato negli anni. In primis vi e' l'investimento economico che non e' trascurabile. Coloro che sostengono che con un impianto alternativo si "risparmiano soldi: mentono sapendo di ... menta. Un impianto 100% autonomo necessita di batterie, che sono costose, tossiche e dopo sette anni si devono sostituire. in Secundis, lo stile di vita che noi pratichiamo e' inconcepibile per la maggior parte degli italioti: definirlo spartano rende solo un'idea vaga. Negli anni diversi ospiti provenienti dallo stivale sono venuti attratti dall'idea e se ne sono tornati tutti scornati dalla mammina. Non sopportavano il modello sociale che e' implicito nella scarsita'.
UPDATE: a cosa somiglia un'organizzazione sociale della scarsita'
Per comprendere a cosa assomiglia una cultura della scarsità facciamo riferimento alle forme di aggregazione che sono state piu comuni per migliaia di anni, quando ancora la civiltà’ agricola non aveva prodotto l’imperio del dio-re, la prima forma di aggregazione della civiltà’.Il che prova come religione, civiltà e complessità’ siano strettamente collegate, secondo il disegno originale di chi le promuoveva.
Ma stiamo divagando.
La maggior parte delle culture primitive era (ed e’) composta da uno dei tre diversi tipi di struttura sociale: banda, clan o tribù.
Banda: è la forma più semplice di società umana. In genere consisteva in un piccolo gruppo di parenti, spesso non molto più grande di una famiglia allargata. Le bande tendono ad avere una leadership molto informale; i membri più anziani forniscono la guida, ma non ci sono leggi scritte e forze dell'ordine come quelle viste nelle società più complesse. La banda e’ tendenzialmente fragile e non permanente. In effetti può cessare di esistere se ne esce anche solo una piccola parte. Le bande hanno costumi e tradizioni che le caratterizzano, dandogli una ben precisa identita’ e che devono essere rispettate, pena la sparizione; Queste tradizioni sono quasi sempre trasmessi oralmente. Le istituzioni sociali formali sono poche o inesistenti.
Clan: Un clan è un gruppo allargato di persone unite da parentela e discendenza, tipicamente definita dalla discendenza percepita da un antenato comune. La parentela del clan differisce dalla relazione biologica della banda, poiché implica anche l'adozione, il matrimonio e i legami genealogici mitici. Anche quandi modelli di lignaggio reali erano sconosciuti, i membri del clan riconoscevano comunque un “membro fondatore”. Alcuni clan condividevano un antenato comune 'stipulato', che era un simbolo dell'unità del clan (umano o totem). La totale aderenza
Tribù: Una tribù consiste in un gruppo di bande o clan interconnessi che condividono una cultura e un dialetto comuni. Spesso una tribù è composta da un gruppo etnico, i cui membri si identificano intorno a comuni pratiche culturali, comportamentali, linguistiche o religiose. La tribu’ ha legami di scambio come pure di scontro con altre tribu’. La leadership
Come si può intuire da questa descrizione, tutte queste strutture societarie lasciano poco spazio all’individualismo, tanto più sono piccole quanto ogni membro rappresenta una parte indispensabile per il loro funzionamento.
Il che ci porta al nocciolo dell'equazione errata che Bardi propone: Solare uguale meno violenza.
Bardi argomenta che scarsita' porta a una societa' MAGGIORMENTE competitiva ma poi fa il doppio salto mortale definendo quella solare come una di abbondanza. Falso. Vivere off-grid, significa una vita di scarsita' in cui hai freddo, ti lavi quando puoi, lavori duramente per fare cose che vengono considerate scontate (accendere e mantenere il fuoco per 18 ore al giorno, lavare i piatti con acqua fredda). Il prof dovrebbe praticare le cose prima di pontificare. A questo punto si potrebbe obiettare: si ma, tu sei solo, cosa succederebbe se vi fosse uno sforzo concertato verso le rinnovabili? Il fatto e' che, per finanziare quanto sopra, il sottoscritto ha lavorato (fra le altre cose) a progettare vasti sistemi di DER (distributed energy resources) in Europa e Nord America. Anche con un economia di scala e' IMPOSSIBILE passare totalmente a una societa' solare mantenendo i consumi attuali.
Il che ci porta a cio' che rimane come alternativa sistemica: guerra inter statale e repressione interna per il dissenso.
Insomma siamo entrati nell'epoca della severita', che piaccia o meno. Paradossalmente gli apologeti delle alternative energetiche ne favoriscono gli aspettti brutali.
luigiza 70p · 369 settimane fa
Sono anni che anche io in Italia mi preparo al peggio, il che vuol dire che nel luogo dov ho preparato il 'rifugio' mi riscaldo solo a legna (quando ci arrivo d'inverno la temperatura in casa é a +5°C. Sotto zero non l'ho mai trovata perchè ho capottato tutta la casa).
Dormo al freddo (e quando dico freddo intendo sotto i +10°C. mai provato a farlo cocchi di mamma, snoflakes, ma non per una sola notte?) perchè non riesco in uno o due giorni a riscaldare tutto.
L'olio d'oliva per esempio nella dispenssa lo trovo gelato.
Avete mai provato a tagliare la legna, non con la motosega che senza miscela é inutilizzabile, ma con seghetto e cunei per fare ciocchi?
Ammesso che abbiate un boschetto nelle vicinanze.
Avete mai provato a mettere la mattina d'inverno le mani sotto l'acqua del lavandino, intanto che le pompe comunali l'acqua ve la portano in casa, e sentire le mani gelare?
Avete mai provato d'inverno ad uscire di casa in una giornata senza sole ed accorgrv non poter fare nessun lavorettoperchè vi gelano le dita pur indossando i guanti termici?
Il prof dovrebbe praticare le cose prima di pontificare.
Hai perfettamente ragione, il fotovoltaico, il solare non bastano per conservare gli attuali standar di vita oltre a costano un botto.
Io l'ho installato ed anche io parlo per esperienza diretta.
Hai dimenticato una cosa: armatevi perchè si dovrà uccidere per cercare di sopravvivere.
Ed é per questo che dico che se scoppia una guerra siamo fortunati, perchè é di gran lunga preferibile una qualunque autorità all'anarchia.ormai inevitabile visto la china verso la quale hanno spinto le società occidentali.
foibar · 369 settimane fa
ora dovresti creare una griglia, imparare i sentieri ed abituarti a camminare per almeno 4h (15km) possibilmente carico 10kg.
Se non ricordo male val brembana?
Madhava · 369 settimane fa
foibar · 369 settimane fa
Questi giovani non sono ancora a 100, prendono aulin e gel a manetta, ma almeno ci sono :-) )
Valerio · 369 settimane fa
Cosa intendi di preciso? Potresti approfondire?
luigiza 70p · 369 settimane fa
Non ci sarà più nulla di tutto questo e lo puoi vedere già adesso per esempio in zone di Siria o Ucraina dove é passata la devastazione.
La gran parte aspetterà un Salvatore, la Protezione civile, il Sachi.zz.. che non verrà.
Valerio · 369 settimane fa
Corvo 93p · 369 settimane fa
Corvo 93p · 369 settimane fa
ti ho risposto con un update dell'articolo
aquila · 369 settimane fa
Eco · 369 settimane fa
Stavo per fare un commento proprio sull'importanza,fondamentale per
una strategia di soppravivenza,della relazione"umana" che sara'
assolutamente necessario adottare per la gestione pratica di una
situazione a "diversa tecnologia" nella gestione del quotidiano.
Tutto quello che tu hai riportato nella tua esperienza pratica
nella gestione di Eliopoli personalmente l'avevo gia'affrontato....
almeno sul piano teorico.....almeno una ventina di anni fa,ed ero
giunto alla ovvia conclusione che il problema poteva essere risolto
solo adottando modelli altenativi....o del nostro passato.... di
cooperazione.Visto che con questo post mi sembra che si stia
iniziando una discussione sul"dopo",vorrei attirare l'attenzione
su un problema(tabu')spinoso che ha sempre minato qualsiasi tipo di
comunita'(o quasi).....la proprieta' dei mezzi di produzione e
soprattutto....per conseguenza....la proprieta' del referente
sessuale(nelle societa'
patrilineari fondamentalmente la proprieta' della donna/moglie).
Senza sciogliere ed affrontare attraverso diverse riformulazioni
questo nodo,a mio avviso non sara' possibile gestire veramente
nessuna comunita' futuribile.....o anche solo poter pensare sul
serio a un futuro possibile qualitativamente e paradigmaticamente
diverso dal passato.
Naturalmente"LORO", e' evidente,che non vogliono e si opporranno in
tutti i modi possibili.....sarebbe l'uomo il vero padrone di se
stesso che non dipenderebbe piu' da niente che non sia se stesso!
A chi ne volesse sapere di piu'consiglio di studiare a fondo i
movimenti comunitari che a volte molto brevemente sono apparsi
pubblicamente sul palco della storia nei pochi momenti veramente
rivoluzionari della nostra storia....... piu' recentemente il
movimento delle comuni degli anni 60-70 e la sessueconomia
Reichiana.
Tanto dovevo
Corvo 93p · 369 settimane fa
La socializzazione e l'esperienza sono cio' che forma il senso umano di cio' che e' giusto e di quello che e' sopportabile.
Per esempio, come ho scritto nell'articolo, diversi italioti sono venuti qui a Eliopoli convinti della importanza di un'alternativa ma se ne sono tornati scornati in quanto la propensione alla normalita', radicata nel loro lavaggio del cervello sociale e' piu' forte di qualunque ragionamento.
il cambiamento di strutture sociali e parentali richiede educazione e tempo.
Penso che lo Zeitgeist andra' verso una famiglia allargata *vedi articolo*, formata intorno al nucleo mamma / papa / figli / nonni/ zii piu' che a utopistiche condivisioni di donne.
Peter · 369 settimane fa
luigiza · 369 settimane fa
... il popolino è già entrato nel'ottica della sopravvivenza. tutto ovviamente dipende da cosa accadrà precisamente se.......... e se ci saranno superstiti forse si sceglierà la cosa più saggia collaborare per il bene comune..
Ma perchè la cosa più saggia si metta in pratica è necessario, e se ne era già parlato in passato su questo blog, che il collasso sia il più rapido possibile in modo di eliminare fisicamente un grandissimo numero di persone.
E' triste doverlo affermare ma solo così i pochi supersiti potranno ricostrure mediante la solidarietà ed in mezzo ad enormi difficoltà materiali ma non sociali.
E credo che sia anche per questo motivo che Corvo chiude il suo post con l'affermazione: Insomma siamo entrati nell'epoca della severita', che piaccia o meno.
Chi sgarra deve o essere allontanato dal gruppo o liquidato. Non ci si potrà più permettere tolleranza o commiserazione. Esattamente come si fa nelle tribù o nei clan. La posta in gioco é la mera soppravvivenza non più la conservazione del superfluo alla faccia di coloro che tuonavano contro i catastrofisti ed i profeti di sventura.
E permettimi un'ultima considerazione: bisogna aver almeno tentato di simulare con atto della volontà, anche solo blandamente ma molto blandamente, una situazione simile per intuire, solo intuire, la difficoltà del come si sarà costretti a vivere.
C'è un alternativa? Certo, far finta che tutto continuerà come ieri. Auguri!
PETER · 369 settimane fa
AnonimoQuieto · 369 settimane fa
Di tante possibili minacce non si può escludere neanche un raffreddamento del clima, basta l'eruzione giusta (almeno tra i fattori conosciuti). Anche un minimo di tipo Dalton porterebbe grandi carestie e disagi diffusi. Tra i luoghi dove non si scende mai sotto i 5° non ce n'è uno che soddisfi i principali requisiti che ti eri posto nella scelta della Nuova Scozia?
Corvo 93p · 369 settimane fa
Come abbiamo scelto la locazione di Eliopoli e' stato spiegato in dettaglio nell'articolo sulla rilocazione strategica. QUello che posso aggiungere e' che la Nuova Scozia sara' una delle poche regioni al MONDO ad avvantaggiarsi del cambio climatico.
Per dirne una, questo inverno ha fatto piu' caldo qui che in nord italia (Schadenfreude!)
Xante · 369 settimane fa
Sto ovviamente scherzando, dato che non cambierà nulla.
Vorrei rispondere a Peter sul fatto che il popolino sa cosè la sopravvivenza:
in realtà, no, il popolino non sa nulla. Si arrangia, certamente, ma del sopravvivere nulla conosce o ha dimenticato.
Quando parlo di Scorte (ne farei per mesi) mi sento prendere in giro perché "Tanto c'è il supermercato sotto casa", quando parlo di Preparazione all'Imprevisto, vi sento dire "Se abbiamo bisogno ci sei tu che sai tutto", quando discuto di Valori (Onore, Rispetto, Famiglia, Amicizia, per citarne alcuni) mi parlano di denaro.
Ti assicuro che le persone meritano quel che ricevono.
Da quando ho conosciuto questo blog mi sto preparando a quello che ritengo inevitabile, il collasso.
Prima ero da solo nella mia città e credevo di essere l'unico, poi ho scoperto altri con i miei dubbi e la mia voglia di contrastare, in qualche modo, l'Evento che, sono sicuro, in tempi brevi ci farà vedere il lato peggiore dell'uomo (se non sarà la Natura a farlo per prima).
Adesso siamo un gruppo unito presente non solo nella mia regione ma anche in varie parti d'Italia.
Abbiamo piani di evacuazione e punti di ritrovo e il nostro obiettivo è creare una comunità unita che possa cavarsela.
Ebbene, ciò che per noi è una via di salvezza, per gli altri è, permettetemi il termine, una "cazzata", una follia di pazzi guerrafondai che sperano nella fine del mondo.
Credimi, Peter, la gente merita quel che avverrà.
foibar · 369 settimane fa
buona giornata
Xante · 369 settimane fa
Mutuo la frase in :
la gente pronta a ciò che avverrà sarà quella con maggiori probabilità di cavarsela.
TaO · 368 settimane fa
ho letto con interesse il tuo intervento. Esiste qualche modo per mettersi in contatto direttamente con voi? Sono interessato ad approfondire queste tematiche.
Grazie
Saluti
TaO