31 gennaio 2010

Critica dell'Epistemologia Utilitarista



Alla ricerca di un paradigma teleologico
Tutta la verità attraversa tre stadi:
nel primo viene ridicolizzata;
nel secondo viene violentemente avversata;
nel terzo viene accettata come lampante.”
Arthur Schopenhauer
Chiunque creda che la crescita esponenziale
possa continuare per sempre
in un mondo finito è o un pazzo o un economista.”
Kenneth Boulding

Introduzione

Caro Diario,

I fenomeni non spiegabili sono sotto gli occhi di tutti e si stanno intensificando. I problemi sono conosciuti e stanno crescendo in misura esponenziale.
E noi cosa facciamo?
Rimaniamo a guardare lo spettacolo in televisione o forse ci ne discutiamo nei forum su Internet.
Cosa ci succede?

I filosofi ci hanno fornito un’utile metafora per rappresentare questo particolare tipo di comportamento umano con la descrizione del fenomeno della rana che bolle. Il fenomeno è questo. Se gettate una rana in una pentola piena d’acqua bollente, essa tenterà ovviamente di cavarsene in modo frenetico. Ma se la ponete con gentilezza in una pentola piena di acqua tiepida e regolate la fiamma sul minimo, essa se ne starà lì a galleggiare placidamente. Man mano che l’acqua si scalderà gradualmente, la rana sprofonderà in uno stato di tranquillo torpore, esattamente come farebbe uno di noi in un bagno caldo e, in breve tempo e con un sorriso sulle labbra, si lascerà cucinare a morte senza opporre resistenza. 
Questa metafora é estremamente attuale oggi. Tutti coloro con un minimo i sensibilità sentono che le cose vanno male. 
ma alla fine non vanno poi cosí male che noi si debba uscire dal nostro brodino deliziosamente tiepido... no?
no!
Non ci facciamo cucinare, opponiamo resistenza.

Non é mia intenzione fare carriera universitaria ne farmi pubblicare da Science.
Scrivendo questo articolo  vorrei suggerire al lettore degli elementi che, benché partano da concetti astratti, avranno una ricaduta estremante pratica sulla sua vita.
Della scienza non mi interessa che essa sia compatibile con l'attuale dogma, mi interessa che mi dia una spiegazione e che grazie ad essa io possa trarre delle conclusioni.
Non é da aspettarsi che le informazioni che sto divulgando trovino il beneplacito di chiunque sia in una posizione di potere: sia esso accademico come politico. Infatti esse hanno un carattere tale da minare alla radice le loro posizioni sociali.

Nel decidere di parlare di alcuni temi ho messo in conto il ridicolo come anche un pericolo concreto per la mia persona. Sia in senso fisico che sociale.

Non intendo convincere nessuno di nulla. Ho deciso di parlare per un senso di responsabilitá etica.

Semplicemente non posso accettare l'idea che in futuro i miei figli mi dicano:
se lo sapevi COME HAI POTUTO TACERE?


Da dove puó partire questa resistenza se non dall'Uomo stesso?
Dallo smontare i falso miti che sono stati costruiti dal complesso politico-scientifico-economico?
L'Uomo, inteso nel suo senso piú nobile, è un essere spirituale. Intendiamo con questa frase la spiritualitá nella sua accezione piú vasta, che include l'aspetto culturale e simbolico. 

L’uomo [..] Non vive più in un universo soltanto fisico ma in un universo simbolico. Il linguaggio, il mito, l’arte e la religione fanno parte di questo universo, sono i fili che costituiscono il tessuto simbolico, l’aggrovigliata trama della umana esperienza. [...]Queste forme sono essenzialmente forme simboliche. Invece di definire l’uomo come un animal rationale si dovrebbe dunque definirlo come un animal symbolicum.
(Cassirer, Saggio sull’uomo, Roma, Armando, II, pp. 79-81.)


Quand'anche volessimo considerare l'essere umano come composto esclusivamente dall'insieme di cellule del suo corpo, dovremmo tenere presente che l'insieme è più grande della somma delle sue parti. 
Eppure siamo stati ridotti al rango di risorse intercambiabili, Homo Consumator in un mondo grigio fatto di materiali desideri e terrori indotti.

RESISTIAMO!!!
La resistenza inizia dall'immaginazione di un alternativa, dalla sua concettualizzazione che successivamente viene realizzata, portata a terra.
Secondo le antiche tradizioni é in questa dinamica continua, e progressiva, fra "sopra" e "sotto", fra il sogno e la sua realizzazione che si trova la chiave del potere sulle cose.
Per citare un famoso passo:

poiché tutte le cose sono e provengono da Una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento.
SNIP
Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra.
SNIP
Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui.

(La tavola di Smeraldo)


Il tema di questo blog é il funzionamento dell'applicazione della Forza nella Forma.
Ovvero la sua espressione(onto)Politica.

Ha senso parlare della Tavola di Smeraldo nel 2010?
Non siamo forse nel pieno dell'era della ragione, nella quale la scienza ha annientato tutte le credenze e ci sta conducendo a un futuro migliore?
Per nulla. Questo articolo porta elementi per sostenere che ci troviamo in un vicolo cieco epistemologico. Inoltre introdurremmo il concetto di riduzionismo usato a fini prevalentemente politici, in quanto esso è largamente superato dalla scienza pura:


"La concezione newtoniana di un universo fondamentalmente statico, governato da leggi immutabili è stata abbandonata. Prevale oggi l'idea che la materia abbia uno stato fondamentalmente dinamico e che tutti i fenomeni fisici siano strettamente correlati l'uno con l'altro."
(F. Capra, il Tao della fisica)

Quando l'epistemologia diventa politica

Tuttavia l'uomo simbolico continuare a rimane in stato di minoritá; relegato alla sfera del leasure stabilita da rapaci figuri in Hollywood.
Negli ultimi 100 anni il concetto di uomo razionale- - materialista é stato preferito ad esso nell'attuazione delle politiche sociali.
Contemporaneamente l'atteggiamento indotto nella  massa dei consumatori (uso il termine non a caso) non è razionale-materialista bensí emotivo-EDONISTA.
Forse qualcuno ricorda quella trasmissione degli anni '80 in cui un il frate diceva: "non è bello ciò che è bello... ma che bello, che bello che bello!!"
Queste ricerca del piacere, e del consumo, manovrate da tecniche raffinatissime di controllo sociale e psicologico, ci inducono a desiderare costantemente qualcosa di nuovo, a pensare che non possiamo fare a meno di questo e di quello.
E infine a temere che se lasciamo il sistema saremo infelici e moriremo tutti.

Fobie di questo tipo non vengono  indotte razionalmente, piuttosto supportate emotivamente dal dogma razionale materialistico. Questo perché nel momento in cui si argomenta, si socializza o diciamolo francamente si manipola l'opinione l'aspetto emotivo é prioritario su quello razionala come dimostra il passo di sotto.


Nulla può servire a illustrare i caratteri propri dell’argomentazione e i problemi inerenti al suo studio, quanto il contrapporla alla concezione classica della dimostrazione, e più particolarmente alla logica formale che si limita all’esame dei mezzi dimostrativi di prova. Quando occorre dimostrare una proposizione, è sufficiente indicare in base a quali procedimenti essa possa essere ottenuta come ultima espressione di un seguito di deduzioni, i cui primi elementi sono forniti da chi ha costruito il sistema assiomatico all’interno del quale la dimostrazione viene effettuata. Da dove provengano questi elementi, se siano verità impersonali, pensieri divini, risultati dell’esperienza o postulati dell’autore, è questione che il logico formalista considera come estranea alla sua disciplina. Quando invece si tratta di argomentare, di influire cioè per mezzo del discorso sull’intensità dell’adesione di un uditorio a determinate tesi, non è più possibile trascurare completamente, considerandole irrilevanti, le condizioni psichiche e sociali in mancanza delle quali l’argomentazione rimarrebbe senza oggetto o senza risultato. Ogni argomentazione mira infatti all’adesione delle menti e presuppone perciò l’esistenza di un contatto intellettuale.


(Chaïm Perelman, Lucie Olbrechts-Tyteca, Trattato dell’argomentazione, trad. it. di C. Schick, M. Mayer, E. Barassi, Einaudi, Torino, 1966, vol. I, pp. 15 – 16)


Una strategia di condizionamento emotivo finalizzata a stabilire un dogma razionale ci pone di fronte a ció che Batenson chiamava un doppio legame


Il doppio legame indica una situazione in cui, tra due individui uniti da una relazione emotivamente rilevante, la comunicazione dell'uno verso l'altro presenta una incongruenza tra il livello del discorso esplicito (quel che vien detto) e un ulteriore livello metacomunicativo (come possono essere i gesti, gli atteggiamenti, il tono di voce), e la situazione sia tale per cui il ricevente il messaggio non abbia la possibilità di decidere quale dei due livelli, che si contraddicono, accettare come valido, e nemmeno di far notare a livello esplicito l'incongruenza.

L'alternativa APPARIREBBE essere fra capitalismo edonista e la fame del terzo mondo. Ma in realtá non ci viene offerta nessuna alternativa reale.
è per questo che rimaniamo passivamente a cuocere nel brodo.
Abbiamo perso qualcosa negli ultimi secoli.
Non esiste piú la dialettica o l'alternativa sociale o ideologica.
La felicitá consumistica sarebbe definita dal prodotto ultimo della Apple.
All'opposizione é negata la dignitá di termini come "resistenza" o "ribellione": essa diviene immediatamente terrorismo

Razionalizzazione al posto di felicitá?
Il sistema capitalista Edonista non si basa sulla felicità ma sulla razionalizzazione che é il criterio prevalente dell'organizzazione: domina oggi la weberiana razionalità secondo lo scopo. Ovvero non ci si chiede perché ma solo come.
Maggiore efficienza non maggiore felicitá é lo scopo del sistema.

Contrapposta a essa é la razionalità valoriale che é piú affine all'uomo simbolico. Essa non si fonda su motivi di efficienza ma su motivi di valore (sentimenti, emozioni ed esperienze misurabili solo in senso qualitativo).



Se mi si chiede che cosa io intenda per una differenza qualitativa fra i piaceri, o che cosa aumenti il valore di un piacere rispetto ad un altro, semplicemente in quanto piacere, se si esclude il fatto che è di quantità maggiore, non vi è che una risposta possibile. Se di due piaceri ce ne è uno per il quale tutti, o quasi tutti, coloro che hanno fatto l'esperienza di entrambi hanno una decisa preferenza, senza tener conto di alcun sentimento di obbligazione morale nel preferirlo, ebbene, quello è il piacere più desiderabile. Se uno dei due piaceri è giudicato da coloro che li conoscono entrambi, e con competenza di causa, talmente al di sopra dell'altro da essergli preferito pur sapendo che sarà accompagnato da una quantità maggiore di insoddisfazione, e se costoro non lo cederebbero in cambio di nessuna quantità dell'altro piacere di cui la loro natura è capace, siamo allora giustificati nell'ascrivere al godimento che è stato preferito una superiorità qualitativa tale da sopravvanzare la dimensione quantitativa al punto di rendere questa, a paragone, insignificante.
(John Stuart Mill, Utilitarismo,
trad. it. di E. Musacchio, Cappelli, Bologna, 1981, pp. 57-61)

Sul funzionamento della scienza
la tecnologia ci dará la soluzione ai Problemi.
La scienza ci dará la tecnologia
Non è che la ricerca, la formazione, la regolamentazione e le nuove tecnologie non possano potenzialmente alleviare i nostri problemi. Con investimenti sufficienti, probabilmente ne sono in grado. La difficoltà consiste nel fatto che questi investimenti sono costosi, e richiedono una parte sempre crescente del prodotto nazionale lordo di ogni Stato. Con ritorni sempre minori derivanti dalle strategie di risoluzione dei problemi, affrontare la questione ambientale in modo convenzionale significa che sempre maggiori risorse dovranno essere destinate alla scienza, all’ingegneria e al governo. In assenza di una forte crescita economica questo richiederebbe un declino almeno un temporaneo degli standard di vita, poiché alla gente rimarrebbe meno da spendere per il cibo, per la casa, per l’abbigliamento, per le cure mediche, per i trasporti e per i divertimenti.

Questo é un errore concettuale.
La tecnologia non crea soluzioni, bensí aumenta il livello di complessitá dei sistemi nel quale é impiegata.
All'aumentare del livello di complessitá aumenta il numero di problemi potenziali e l'energia necessaria a risolverli.


RESISTIAMO!!!
 La resistenza consiste nello smontare questo dogma scientifico.


Di fronte alle gravissime sfide che l'umanitá fronteggia nuove idee sarebbero necessarie per evitare (o mitigare) facili soluzioni estreme. 

Ma quando concetti nuovi  vengono sottoposti alla comunità scientifica essi vengono respinti con forza.
Come mai?
Non scordiamo che la scienza main stream e i suoi profeti non possono essere considerati come innocenti servi del sapere. Mai come negli ultimi 100 anni gli scienziati sono stati onorati e HANNO AVUTO un POTERE inimaginabile in passato. Il mondo in cui viviamo, e i suoi problemi é stato costruito "su disegno di ", contrapposto a "nonostante l'opera degli", scienziati.

Al di la del "mito" della scienza cerchiamo di capire come funziona il progresso scientifico. Una pietra miliare della scienza che descrive la  scienza, l'epistemologia, é stata scritta da Thomas Khun:


La transizione da un paradigma in crisi ad uno nuovo, dal quale possa emergere una nuova tradizione di scienza normale, è tutt’altro che un processo cumulativo, che si attui attraverso un’articolazione o un’estensione del vecchio paradigma. […]Questi esempi ci guidano verso il terzo e più fondamentale aspetto dell’incommensurabilità tra paradigmi in competizione. In una maniera che sono incapace di spiegare ulteriormente, i sostenitori di paradigmi opposti praticano i loro affari in mondi differenti. […] I due gruppi di scienziati vedono cose differenti quando guardano dallo stesso punto nella stessa direzione. Ciò però, vale la pena ripeterlo, non significa che essi possano vedere qualunque cosa piaccia loro. Entrambi guardano il mondo, e ciò che guardano non cambia. Ma in alcune aree essi vedono cose differenti, e le vedono in differenti relazioni tra loro. [...].Per la stessa ragione, prima che possano sperare di comunicare completamente, uno dei due gruppi deve far l’esperienza di quella conversione che abbiamo chiamato spostamento di paradigma. Proprio perché è un passaggio tra incommensurabili, il passaggio da un paradigma ad uno opposto non può essere realizzato con un passo alla volta, né imposto dalla logica o da un’esperienza neutrale. Come il riordinamento gestaltico, esso deve compiersi tutto in una volta (sebbene non necessariamente in un istante), oppure non si compirà affatto. […] Il trasferimento della fiducia da un paradigma a un altro è un’esperienza di conversione che non può essere imposta con la forza.
(Th. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche,
Einaudi, Torino, 1978, p. 109-112, 139, 151, 179-183)

Qui diviene chiaro come Khun smonti le idee astratte di Popper su come la scienza dovrebbe funzionare. 
L'arroganza della posizione epistemologica Popperiana, che non considera minimamente le implicazioni epistemologiche di Eisemberg, consiste nello spogliare la scienza della sua umanitá e il tutto della sua totalitá.
Questa posizione epistemologica che un lettore del Diario riassume con:

Se sono capace di prevedere un numero casuale, devo poterlo fare SEMPRE e in tutte le condizioni verificabili, con qualsiasi clima 

é la PRINCIPALE causa del riduzionismo. Il volere atomizzare la realtá, nell'illusione che eliminando tutte le caratteristiche non rilevante quelle che rimangono sono sufficienti.
Abbiamo presentato una serie di fatti che introducono come NON esiste un interpretazione di un osservatore distaccato. L'interpretazione, quale che sia, CREA il fenomeno. L'osservatore crea la legge e sulla legge l'osservatore costruisce l'impalcatura della sua vita.

Sia l'applicazione del concetto temporale ("SEMPRE") che quella di negazione fanno riferimento a presunti parametri assoluti come il tempo o la logica Booleana.
Ora tempo lineare e logica booleana (o binaria) sono connaturati al cervello (distinto dalla mente) non alla natura (in senso ontologico). Nella logica fuzzy (analogica) abbiamo condizioni in cui una cosa é contemporaneamente falsa e vera.

il cambiamento di punto di vista assomiglia, secondo Khun, alla conversione religiosa.

Essa richiede tempo, secondo Khun un intera generazione deve passare prima che un concetto divenga accettato dalla maggioranza (main stream).
Tuttavia noi NON ABBIAMO IL TEMPO di lasciare che prima o poi una nuova generazione di filosofi mi dia ragione (o torto).
Soprattutto nel momento in cui la scienza NON funziona piú secondo gli ideali ascetici, ammesso lo avesse mai fatto, ma é stata rimpiazzata da logiche di potere ben precise.

Quale è la religione, o se preferite il paradigma, dominante attualmente? 

Il materialismo edonista é il paradigma attualmente dominante

Il materialismo edonista.
La scienza è la nuova religione e gli scienziati ne  sono i nuovi sacerdoti. 
Siamo noi, il popolo,  ad avere bisogno di un deux ex machina come constata Luca Scantamburlo,:


A volte mi chiedo se la responsabilità del cover up, della congiura del silenzio e della confusione che sembra averne preso il posto, non sia in parte anche nostra, del pubblico e del giornalismo insenso lato. Leggiamo ancora il mondo con l’errata convinzione che la verità del mondo scientifico sia epistème, quando invece è anch’essa doxa, come è stato dimostrato ampiamente dall’epistemologia contemporanea.

La “prudenza” degli scienziati su certi temi non è frutto di “metodo scientifico” piuttosto di assoggettamento spirituale al potere  e adesione a un sistema che di per se è para scientifico.
Quando per esempio scopriamo che coloro che hanno rilevato la "pandemia" influenzale del 2009 erano pagati dalle stesse case farmaceutiche che fabbricano il vaccino, io suggerisco che ci troviamo di fronte a un fallimento del dogma.
 Il fallimento é morale e riguarda l'atteggiamento rispetto alla vita in se.
Se non si crede nient'altro che nel materialismo edonistico spinto, il cui orizzonte è di quegli 80 anni di aspettativa di vita, non si avverte la necessità di rischiare o investire per garantire i prossimi 1.000 anni di umanitá.
Di recente sono stato a Colonia a visitare la Cattedrale. Uno degli aspetti piú sconvolgenti di questo progetto é che é durato 600 anni. Ora, benché nessuno si immaginasse un arco temporale cosí lungo era chiaro agli iniziatori del progetto che non ne avrebbero mai visto la fine.

La scienza, come la  religione, non quindi é avulsa da impulsi economici e conseguenze politiche. i suoi attori non sono preparati a gestire ne le une ne le altre.
Mentre un aspetto etico é parte fondamentale del curriculum del professionista della religione "ufficiale" ,  esso fa difficilmente parte di quello dello scienziato.


Questa è la fisica dell' antigravità, la cosiddetta free-energy, persino della coscienza e della stessa vita. E' tutto dovuto al fatto che questa fisica, un secolo e alcuni anni fa, quando Maxwell stava scrivendo le sue equazioni e le moderne fondamenta della teoria elettromagnetica si sono affermate in Inghilterra, ha preso la strada sbagliata.


Con il senno di poi, in quanto l' ho retroingegnerizzata e ne parliamo nel capitolo 2, non ha preso la strada sbagliata per errori umani e perchè non si sapesse cosa si stesse facendo. E' stata un consapevole ribaltamento della verità. E' stato fatto da persone che hanno manipolato la scienza e gli scienziati controllando i giornali scientifici, creando le recensioni scientifiche, eliminando i documenti indesiderati, attaccando e assassinando gli scienziati che non seguivano le linee date.

Vi sono luminose eccezioni, ma si tratta, appunto, di eccezioni. 
L'ideale mistico dello scienziato che vive solo per la sua scienza chiuso in un laboratorio alchemico è sorpassato dalla realtá media di milioni di formiche, amministratrici della scienza. 

Il prete-scienziato deve invece fare i conti ogni trimestre con i gestori istituzionalizzati del potere.
Chi lavora, o ha lavorato, in un laboratorio sa bene che la propria "sopravvivenza" è legata alla possibilità di ottenere soldi per le ricerche che vengono gestiti da burocrati. O peggio ancora vengono gestite da aziende che mercificano la scienza.

…il loro lavoro dipende da quanto loro siano in accordo con quanto la professione nel suo insieme sta dicendo, o dal non distanziarsi molto da ciò. Può costare molto. Se stessi praticando la medicina all'ospedale, come ho fatto per diversi anni, non so se starei qui, adesso, a parlare.




Il prete-scienziato ha fallito il suo compito.

A chi ci possiamo rivolgere allora?

A proposito della New Age

Nell'affrontare I grandi temi di cui parlavo sopra vi sono due tipi di posizioni: da un lato vi sono i sostenitori del main stream al loro opposto vi sono i cosiddetti alternativi, portatori del “nuovo paradigma” o new age.
I preti tradizionale sembrano un residuo del passato. Quelli del futuro (leggi tendenze alternative di ogni tipo) non hanno ancora raggiunto quel grado di istituzionalizzazione che sarebbe indispensabile per farceli accettare collettivamente.
Sono mille rivoli di pensiero che vengono assorbiti nel deserto senza trasformarlo in un bosco di soluzioni.

Quest'ultimo non é tale in quanto non rappresenta un progetto preciso o modello definito, che é il significato della originaria parola greca ”paradigma”. Più che altro esso nasce come reazione alla visione riduzionistica del meccanicismo ottocentesco, essendo composto di pezzi che provengono dalle filosofie orientali, pezzi di fisica avanzata, musica rock & roll e chi più ne ha più ne metta. Il risultato é una specie di patchwork fatto di innumerevoli pezzi colorati, messi insieme più secondo il gusto estetico di chi lo crea che secondo uno schema preciso. Inoltre anche l'aggettivo nuovo non é corrispondente al vero: le prime avanguardie del paradigma si possono fare risalire agli ultimi anni dell'ottocento, quasi 150 anni fa.
Per capire lo stato attuale del nuovo paradigm basta recarsi in un tipico negozio “new age”. Qui troviamo vari libri, accanto a cristalli, accanto a immagini sacre delle più svariate tradizioni ...tutto accostato senza che si capisca secondo quale criterio. Visualizzando questa situazione abbiamo un grafo (vedi esempio live qui: “http://www.webbrain.com/”)
Ma se „tutto é collegato con tutto“ che informazione ne ricaviamo?

Ontologia come base del possibile collegamento

Eppure intuiamo che una relazione fra queste materie esiste, e abbiamo bisogno di una struttura di che svolga questa funzione. L'alternativa al grapho é una Ontologia o struttura gerarchica. Un albero genealogico é una semplice ontologia (da greco οντος, genitivo del participio del verbo ειμι, essere λóγος, scienza, descrizione) descrivendo appunto il venire in essere di una famiglia.
Qui di seguito vedete come per spiegare pezzi della realtá noi creiamo scienze (modelli di primo livello), per spiegare le scienze usiamo i concetti dell'epistemologia (modelli di secondo livello) e infine per capire questa usiamo la filosofia (modelli di terzo livello). Il numero di livelli é arbitrario.
Le Ontologie sono da sempre state usate per descrivere concetti usando concetti di un ordine superiore.

Una delle prime famose ontologie fu creata da Platone. Il famoso filosofo greco sosteneva che la realtá, come noi la conosciamo, non é altro che un ombra di una dimensione di ordine superiore. Platone aveva imparato questi concetti in Egitto, dove aveva studiato per lunghi anni, per l'esattezza nell'antico centro sapienziale di Eliopoli.

SUL MODERNO DOGMA DELLA SCIENZA

Nel atteggiamento riduzionista che ci é stato insegnato é giusto e “scientifico” ignorare certi fatti. Qualunque riferimento “esoterico” o “magico” é visto come “mumbo Jumbo” buono solo per i fessi.
Ecco come viene definita la cosa


"uno a uno i misteri di base cedettero sotto una lunga linea di uomini straordinari.... l'Universo cesso´di essere la cosa con cui YahVé gioca e divenne un meccanismo come ogni altro, che risponde alle stesse immutabili leggi.... Paradiso e inferno furono degradate al livello di favolette per vecchie vedove e ci fu un collasso di trinitá, nascite delle vergini e altri pii fantasmi del genere"


Eppure, nonostante queste dichiarazioni trionfanti del materialismo edonista, miliardi di persone continuano a cercare la felicitá nella spiritualitá anzicché nell'Ipod.
Che strano, no?

La corrente opinione é che i deboli di mente si facciano abbindolare dal guru di turno che racconta favolette “non scientifiche”. Questo pre giudizio (nel senso etimologico “di giudizio dato a priori”) é talmente forte da cancellare sia il desiderio di approfondire il merito di certi temi che il necessario distacco “emozionale” per valutarli. Queste caratteristiche di interdizione non sono connaturate alla filosofia della “scienza” bensí a un Tabú di tipo semi religioso:


In una società umana un tabù è una forte proibizione (o interdizione), relativa ad una certa area di comportamenti e consuetudini, dichiarata "sacra e proibita". Infrangere un tabù è solitamente considerata cosa ripugnante e degna di biasimo da parte della comunità. Il termine è derivato dalla lingua di Tonga, ed è presente in numerose culture polinesiane. In queste culture un tabù (o tapu, kapu) ha anche significati religiosi.“
Wikipedia

Lo stabilimento del tabu ci fa comprendere come la nostra non sia una cultura che promuova, o anche solo accetti la diversitá.
Sotto il velo della democraziaviviamo il dogma  della dotrina del pensiero economico unico che non tollera eccezioni
Nelle parole di Feyerabend


i princìpi democratici, quali sono praticati oggi, sono incompatibili con l’esistenza, lo sviluppo, la crescita indisturbata di culture particolari. Una società razional-liberale (-marxista) non può contenere una cultura nera nel pieno senso del termine. Né può contenere una cultura ebraica nel pieno senso del termine. Né può contenere una cultura medievale nel pieno senso del termine. Essa può tollerare tali culture solo come propaggini secondarie di una struttura fondamentale che è a sua volta un’empia alleanza di scienza, razionalismo (e capitalismo). 


(P. K.Feyerabend, La scienza in una società libera)

ma quale é la bottom line o all'italiana in soldoni del discorso:
sia il buonismo spiritualista che lo scetticismo riduzionista materialista sono estremi di un sistema sociale accettato.
In quanto tale sono funzionali ad esso e non portano a nessun cambiamento strutturale.


Il sistema sociale ha dimostrato una grande adattabilitá integrando aspetti cosí diversi.
ma cosí facendo li ha svuotati del loro significato e ha strangolato ogni possibilità di riforma.
In particolare le subculture sono accettate fino a quando le loro caratteristiche immanentemente pericolose siano disattivate.
Un esempio é il Roch & roll passato da controcultura a subcultura.
Il sistema non piú riformabile.

In questa blog rifiutiamo il sia Dogma religioso che quello scientifico cercando invece  un  Paradigma alternativo.
Nelle parole di qualcuno che stimo:


Let me explain the difference.


The dogma (the plural is dogmas either dogmata) is a “doctrine” either sideboard retained from a religion and/or from whatever type of organization “authoritative” like obvious in self. It experiences, the analysis, either the make established are able or cannot be produced, to second of the use.


The paradigm, instead, derives from the Greek paradeigma that means “model” (or «project») and “example”.
In Plato it is found used in both the meanings.


1. The ideas are in fact models or you finish of absolute comparison,
knowing which is possible to decide if something is or does not be similar to are:
for example knowing what is the sanctity, judges of an action if is or does not be holy
(Eutifrone 6e)


2. The sensitive things are copies of the intelligible models and the cosmos bred is produced from the divine demiurge to imitation of a paradigm In himself
(Timeo 28a to the.)


Alcuni lettori del diario sono sconcertati dal saltellare dell'argomentazione  fra scientismo e spiritualismo.
Non si tratta qui di buttare via gli strumenti concettuali conosciuti, bensí di adattarli a alla situazione unica nella quale ci troviamo.
la scatola degli strumenti non va mai gettata via. I vecchi metodi, direi, non vanno mai abbandonati. Non va mai gettata via la scatola degli strumenti, e insieme non si deve mai ritenere che la stessa scatola degli strumenti o uno strumento dentro di essa sia la sola cosa giusta; bisogna invece usarla, ampliarla, ignorarla talvolta, a seconda del caso che si ha sotto mano, poiché non si sa mai con che cosa si avrà a che fare. Altrimenti sarebbe come chi cominci a studiare la psicologia prima di essere entrato in contatto con gli uomini, e cerchi poi di avvicinarli applicando loro le regole della psicologia che ha imparato; è invece molto meglio andare direttamente incontro agli esseri umani, e allora ci si accorgerà che molte delle regole della psicologia apprese non si adattano perfettamente agli uomini reali
(Paul K. Feyerabend, Gli strumenti della scienza)

20 commenti:

QWERT ha detto...

Da leggere con grande attenzione ed umiltà. Da cultore dell'Esoterismo (quello con la S maiuscola) non posso che essere felice di vedere in Te un Fratello che cammina lungo la mia stessa via. I commenti dopo adeguata riflessione.

Anonimo ha detto...

Complimenti Corvo, bel post davvero.
Me lo studierò per bene.
Invece cosa hai da dire sulla questione della dimensione temporale come variabile - o meglio - attualmente in fase di accelerazione. Nel senso, ipotizzando che si arrivi ad un punto (lo ipotizzo come una intersezione tra due funzioni matematiche, una che definisce il nostro universo e un'altra che definisce un universo altro) cosa succede dopo? Una decelerazione?
Saluti
Markus

luigiza ha detto...

@Markus che scrive:
".Nel senso, ipotizzando che si arrivi ad un punto (lo ipotizzo come una intersezione tra due funzioni matematiche, una che definisce il nostro universo e un'altra che definisce un universo altro) cosa succede dopo? Una decelerazione? .."

E cosa succede nel momento in cui si intersecano ? Forse una grande mattanza ?
luigiza

Anonimo ha detto...

Da rilegge più e più volte....

Unknown ha detto...

Sì, certamente richiede una seconda lettura...

Anonimo ha detto...

Secondo la tesi del corvo, l'intersezione tra le due funzioni matematiche esplicatrici dei diversi metaversi dovrebbe accadere intorno alla fine del 2012 in un punto all'incirca distante 2 anni luce nella direzione di rotazione del nostro sistema solare intorno al nucleo galattico. Le interazioni tra i metaversi dovrebbero caratterizzarsi da una serie di collegamenti random tra i metaversi secondo una modalità decrescente in funzione del punto d'intersezione. Queste interazioni sono rappresentabili da una funzione sinuisoidale ovvero ciclica. La variabile tempo tende ad accelerare rispetto a questo punto d'intersezione che diviene concettualizzato come attrattore. La ciclicità è legata alla rotazione del nostro sistema solare rispetto al nucleo della galassia e contemporaneamente - nell'altro metaverso - rispetto al loro status quo orbitale. L'accelerazione della variabile tempo potrà assumere valori esponenziali nel centro dell'attrattore, mentre avrà dei picchi meno alti nelle molteplicità frattali circostanti. Teoricamente si potrebbe anche calcolarla, bisognerebbe applicare la teoria dei frattali allo spazio quadrimensionale in cui il nostro metaverso è percepito. Secondo tale logica, superato questo momento il tempo dovrebbe cominciare a decelerare fino alla prossima ciclica interazione di metaversi. Su suppone che nell'ultima interazione, suppooste entità EME abbiano dato l'input al concetto di deità con i primi contatti con la razza umana, successivamente stratificatesi nelle varie religioni che perdurano oggi...

Anonimo ha detto...

... Secondo questa tesi, questa interazione ciclica tra metaversi dovrebbe manifestarsi con una sorta di stabilità comunicativa temporanea tra metaversi stessi, ovvero, potrebbe essere l'occasione per rivelare l'esistenza dell'archetipo di deità - che null'altro sarebbe che la esistenza di entità appartanenti a metaverso diverso dal nostro e teoricamente strutturato su un numero dimensionale maggiore del nostro spazio-tempo quadrimensionale. Il ciò spiegherebbe anche tutto quanto consegue "poteri sopranaturali". Teoricamente è una ipotesi affascinante. Teoricamente potrebbe essere una affascinante ipotesi alla base della nascità del concetto di religione e di svariati concetti come "il giudizio universale", "il ritorno del nuovo Cristo sulla terra atteso dalle popolazioni ebraiche", ecc. ecc.
Naturalmente, come il corvide ha accennato, l'attrattore (la mia interpretazione è l'intersezione di due funzioni matematiche esplicatrici di due diversi metaversi)comporta degli sgradevoli "side-effects" di tipo materiale sulla struttura fisica dei singoli metaversi interagenti, sempre secondo la dinamica frattale tridimensionale, ovvero in modo progressivamente più potente quanto più ci si avvicina all'attrattore (che abbiamo detto a circa 2 anni luce dal nostro sistema solare). Ciò potrebbe essere la spiegazione all'aumento di temperatura riscontratasi nei pianeti più esterni del sistema solare...

Anonimo ha detto...

... Sempre secondo questa tesi, l'avvicinarsi dell'interazione tra metaversi, ha progressivamente aumentato "l'apertura di varchi metadimensionali" tra i due metaversi, in modo progressivamente crescente, il che starebbe alla base di tutto quanto concerne il capitolo "alieno". Questo capitolo si divide in due categorie. Tipo EBE (ovvero appartenenti al nostro metaverso) e tipo EME (appartenenti a metaverso altro). I primi sono molto meno numerosi in quanto legati a tecnologie di tipo "classico" che per i limiti legati alla fisica quantistica può svilupparsi solo ad un livello di "esplorazione nomade". Per fare un esempio, potremmo immaginare il nostro metaverso come se fosse legato a delle dinamiche di interazione spaziale simili a quelle che potevano esserci 10000 anni fa sulla terra, ovvero con contatti sporadici tra clan e tribù. Ad esempio, nello stesso periodo, difficilmente un clan abitante diciamo in Lapponia avrebbe potuto avere conoscenza o possibilità di interagire con una tribù della Tasmania. Le interazioni sarebbero state molto scarse e sporadiche nel tempo e legate a concetti di nomadismo a seguito di avanguardie ricognitive. Potremmo per assurdo paragonare la nostra terra, in virtù della posizione del suo sistema solare nella galassia come l'equivalente di un atollo dell'arcipelago di Tonga calato nello sviluppo dell'uomo a 10000 anni fa. Ciò per dire che la "civiltà galattica" si starà sviluppando molto lontano da noi, sia nel tempo che nello spazio. Tutto questo teoricamente...
Tutti e tre i post scritti dal sottoscritto che vi saluta.
Markus

Anonimo ha detto...

Naturalmente, potrei anche sbagliarmi, nel senso che se invece di essere sull'isola di Tonga allo stadio di 10000 anni fa fossimo in quello di 400 anni fa, allora dovremmo preoccuparci degli esploratori inglesi... va bene qualche isolano disperso da qualche atollo vicino... ma se arrivano gli inglesi allora si che sono guai...
saluti di nuovo
Markus

Anonimo ha detto...

detto così si riesce finalmente a capire qualcosa del contenuto del sito, visto che sinora io pur seguendolo dagli albori non avevo capito praticamente nulla.

Chissà se corvo conferma o smentisce quanto interpretato da markus.

Anonimo ha detto...

@ marcus
grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

katanga

QWERT ha detto...

Grazie a Markus per aver condensato in poche righe molti concetti altrimenti difficili da comprendere. Attendo cosa ne pensa il Corvo. Il Tempo. I Sacerdoti babilonesi e quelli indiani ed egiziani scrutavano il cielo ed annotavano la posizione delle costellazioni. Quante generazioni di uomini si sono passati il compito di annotare quello che succedeva nel cielo? Cicli di 12.000 anni e più ed ognuno, di quegli Uomini eletti sapeva che il suo tempo terreno era un attimo rispetto il ciclo che stava studiando. Oggi si è perso questo valore, questo amore del farsi trascinare e affogare dal/nel tempo... Tuttavia ci sono ancora Uomini che guardano le stelle e misurano e contano e osservano. Sanno che il compito non è ancora finito, anche se si è vicini alla meta.

luigiza ha detto...

@Markus
La tua interpretazione é interessate giusta o sbagliata che sia. Non mi pronuncio in merito.
Però non capisco come possa conciliarsi con quanto scrive il Corvo e che riporto:
"Nel decidere di parlare di alcuni temi ho messo in conto il ridicolo come anche un pericolo concreto per la mia persona. Sia in senso fisico che sociale."

Il rischio del ridicolo lo posso capire (anche se al sottoscritto il pennuto tale NON appare), ma 'il pericolo concreto per la mia persona..in senso fisico ..' francamente non lo vedo.

QWERT ha detto...

@ Markus
non mi dire che ignori il fatto che se sai troppe cose "sensibili" e non fai parte del "sistema" puoi incorrere in qualche incidente? fortunatamente Corvo soppesa le parole e dice solo una minima parte di quello che sa e potrebbe dire (così credo).

guru2012 ha detto...

Corvo, in questo lunghissimo post ci parli di molte cose, del materialismo edonista, della scienza asservita al potere, della razionalità valoriale e così via.
Analisi condivisibile dal mio punto di vista, ma potrei esprimere gli stessi concetti in quattro righe, senza condire il tutto con dotte citazioni come tu hai giustamente fatto.

Non vedo, però, il trait d'union con i temi "dimensionali" che sono il vero succo del blog, del quale il buon Markus ha provato a fare un sunto comprensibile anche dai miei semplici schemi mentali.

Quello che mi chiedo, e chiedo a te, è:
perché mai analizzare un eventuale "incontro" con esseri o entità di altre dimensioni considerando le cose unicamente dal nostro punto di vista?

Le dimensioni altre, come vivranno l'EVENTO?

Avranno paura?

La cosa sconvolgerà le loro esistenze?

Ne sono consapevoli?

E via discorrendo.

corvo ha detto...

Non vedo, però, il trait d'union con i temi "dimensionali" che sono il vero succo del blog
Il discorso é volto a una critica del dogma attuale in cui viviamo. Ad esso seguirá una proposta per un paradigma capace di spiegare e gestire le cose di cui parlo nel blog.

Le dimensioni altre, come vivranno l'EVENTO?
Presuppongo tu voglia intendere gli abitanti di quelle p-brame.

Ne sono consapevoli?
si.
Avranno paura?
No, visto che ne sono consapevoli.

La cosa sconvolgerà le loro esistenze?
No, visto che ne sono consapevoli.

Comunque credo che il punto da te solevato sia valido. questo blog si vuole occupare delle (onto)politica, ovvero della relazione politica che é sempre duplice.
Lo metto nella pipe line dei prossimi articoli, promesso.

corvo ha detto...

@Markus
grazie del tuo completo riassunto.
Vi sono alcune parti che meriterebbero precisazioni.

Comunque il quadro generale é corretto.
Quello che manca nel riassunto é l'aspetto evoluzionario/spirituale sull'uomo.
Perché le EME non sono delle specie di alieni che semplicemente vivono in un universo parallelo bensí hanno un preciso interesse a interferire con la vita spirituale umana.
la colonizzazione degli inglesi é stata fisica, la loro é di tipo metafisico, nel senso che gli spazi in cui si combatte e la posta in gioco non sono definibili nei termini della nostra visione tridimensionale dell'universo.

corvo ha detto...

@Luigiza
Ho pensato parecchio prima di scrivere quelle parole.
Posso confermare che esiste un pericolo fisico per la mia persona.
Vi sono forze che hanno un interesse che certi temi non vengano discussi.
Esse agiscono con l'arma del ridicolo e in alcuni casi con la rimozione fisica di chi fa affermazioni scomode.
Tanto per mettere in chiaro:
se domani veniste a sapere che questo spennacchiato pennuto ha avuto un incidente automobilistico saprete cosa pensarne.
Fino ad allora non vale la pna di discutere il tema ulteriormente.

LupoLuponis ha detto...

Continua a scrivere , è la tua assicurazione dai Des Ex Machina

lucky luck ha detto...

Corvo, congratulazioni!!
io aggiungerei... se il premio NOBEl della pace si porta 40.000 uomini alla sua guerra, il paradigma attuale è stato una grandissima invenzione, forse un nuovo modo di fare "caccia alle streghe" pianificato e messo in atto, ed è in continua evoluzione sotto forma di manipolazione (principalmente mediatica ...e non solo).

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